Non si sa come,ma all'improvviso la Regione ha clamorosamente fatto marcia indietro.
E pensare che la notizia era circolata tramite le fonti ufficiali.
Titoloni volti a far capire che l'aria era cambiata.
Vi ricordate sui giornali nei giorni scorsi?
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La regione riconosce la specificità linguistica del Friuli orientale. Dialetti slavi ma non sloveni
“Una riunione in un clima di piena collaborazione con alcune differenze di vedute dovute al compito di chi governa di mediare su posizioni opposte in seno alla comunità sul tema sulle espressioni linguistiche nelle Valli”.
Questo il giudizio dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti sulla riunione di insediamento della neocostituita Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica slovena.
Roberti ha illustrato alla Commissione le ragioni che hanno suggerito all’Amministrazione regionale di prevedere, nell’ambito della revisione normativa omnibus, l’istituzione dell’Albo per le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, operando una modifica alla legge regionale 26/2007.
“Un aggiustamento – ha precisato Roberti – che non entra nel merito del dibattito linguistico-culturale ma mira soltanto a tutelare, dal punto di vista fattuale, le parlate delle Valli. In un’area che sta soffrendo fenomeni di spopolamento – ha aggiunto – non possiamo perdere tempo in ripicche e rivalità.
La misura di creare un Albo dà risposta alla confusione generata da una legge rivelatasi non in grado di trovare un compromesso efficace tra visioni antitetiche”.
Sulla proposta i commissari si sono pronunciati negativamente e Roberti si è riservato di operare eventuali ritocchi all’emendamento.
Tra gli altri punti della riunione odierna, la Commissione consultiva ha espresso parere favorevole ai criteri per la formazione del programma di ripartizione delle risorse del Fondo regionale per la minoranza slovena per l’esercizio 2019, che ammonta a 100mila euro, e ha fissato entro maggio del 2020 la celebrazione della Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena che, per legge, va convocata entro
i primi due anni di ogni legislatura. I temi della Conferenza – è stato deciso – saranno definiti sulla scorta di una consultazione più approfondita.
i primi due anni di ogni legislatura. I temi della Conferenza – è stato deciso – saranno definiti sulla scorta di una consultazione più approfondita.
La precedente Commissione consultiva, nominata a marzo del 2014, era rimasta in carica fino allo scorso 31 dicembre. L’organismo, che è previsto dalla legge 26, è composto da 20 membri. Ne fanno parte l’assessore regionale competente o un suo delegato; Ksenija Dobrila, Dorica Kresevic, Rudi Pavsic, Livio Semolic, Luigia Negro, Iole Namor, Maja Lapornik, Ivo Corva, Walter Bandelj, Julijan Cavdek, Ezio Gosgnach e Anna Wedam quali rappresentanti delle organizzazioni di riferimento della minoranza linguistica slovena (Skgz/Slovensko Kulturno Gospodarska Zveza – Unione Culturale Economica Slovena e Sso/Svet Slovenskih Organizacij – Confederazione delle Organizzazioni Slovene); Monica Hrovatin, Davide Stokovac-Stolli, Aldo Jarc, Erik Figelj, Stefano Predan e Alan Cecutti, nominati quali rappresentanti nella seduta del 23 novembre 2018 dall’Assemblea degli eletti di lingua slovena nei Consigli degli enti locali del territorio delle province di Trieste, Gorizia ed Udine; Elisabetta Kovic, nominata dalla Commissione scolastica regionale per l’istruzione in lingua slovena. Dei venti membri Cecutti verrà surrogato con una designazione suppletiva in quanto dimissionario.
L’assessore si è impegnato a riconvocare la Commissione consultiva entro la fine di giugno.
L’assessore si è impegnato a riconvocare la Commissione consultiva entro la fine di giugno.
Tratto dal sito Il giornale di Udine
Ebbene oggi 21 giugno 2019, il patatrac.
Una clamorosa marcia indietro che fa discutere. Come mai,chi c'è dietro?
Forse un'interferenza della Repubblica di Slovenia?
Sarebbe possibile che uno stato Straniero interferisca su leggi Regionali di uno stato sovrano come l'Italia?
E la Regione Friuli V.G. sta a guardare e soccombe senza battere ciglio?
Tanta delusione, ma soprattutto tanti punti di domanda che nei prossimi giorni cercheremo di approfondire.
Nel frattempo eccovi la notizia della clamorosa retromarcia, pubblicata sul sito della Regione Friuli V.G.
Minoranze linguistiche: Roberti, impegno concreto per Val Resia
"Abbiamo trovato un importante e per centri versi inedito punto di incontro tra le componenti della minoranza linguistica slovena iscritte all'albo delle associazioni slovene e quelle delle Valli del Natisone e della Val Resia che per scelta non lo sono e che fino adesso rimanevano penalizzate nei finanziamenti".
Così l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, a commento dell'approvazione in Consiglio regionale della proposta presentata dalla Giunta e illustrata dall'assessore Roberti in base alla quale "nelle more di revisione delle norme relative alla tutela del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di 30mila euro ai seguenti soggetti destinatari: Comune di Resia, Circo culturale Jacopo Stellini, Istituto Slavia Viva, Forum per la Slavia , Pro Loco Stregna, Associazione Slavia Friulana nel mondo e Circolo culturale e assistenziale "Valli San Leonardo".
Oltre all'impegno per lo stanziamento di 30mila euro, l'assessore ha sottolineato anche la parte dell'accordo che riguarda l'incontro previsto per la prossima settimana, con la presenza anche delle istituzioni dello Stato sloveno, per un confronto finalizzato alla soluzione "di un problema storico - ha detto Roberti - che riguarda la tutela di una lingua che è patrimonio del Friuli Venezia Giulia".
Sempre in tema di tutela delle minoranze, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, riunitasi oggi a Trieste, ha approvato, su proposta dello stesso Roberti, i criteri per la formazione del programma di ripartizione delle risorse del Fondo regionale per la minoranza slovena che può contare a bilancio, per il 2019, di uno stanziamento di 100mila euro.
In sostanza l'Esecutivo regionale ha scelto di concentrare le risorse del Fondo sulla categoria di intervento riservata alle istituzioni scolastiche, anche perché gli altri potenziali beneficiari (enti locali, organizzazioni attive per la tutela della minoranza) possono accedere con più facilità ad altre fonti di finanziamento previste dalla legge a tutela della stessa minoranza.
Il limite minimo di contribuzione per i programmi presentati da una singola istituzione è di 5mila euro, mentre quello massimo ammonta a 10mila euro. Nel caso di programmi di intervento frutto di un accordo di rete sottoscritto da più soggetti il limite massimo arriva a 20mila euro. Qualora invece, oltre a esserci la partnership tra più istituzioni, nel programma ci siano tutte le attività indicate nei criteri (iniziative integrative dell'insegnamento dello sloveno, interscambio studentesco e di docenti con la Slovenia e arricchimento offerta formativa con enti e organizzazioni della minoranza) il limite massimo si alza a 50mila euro.
Così l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, a commento dell'approvazione in Consiglio regionale della proposta presentata dalla Giunta e illustrata dall'assessore Roberti in base alla quale "nelle more di revisione delle norme relative alla tutela del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, l'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di 30mila euro ai seguenti soggetti destinatari: Comune di Resia, Circo culturale Jacopo Stellini, Istituto Slavia Viva, Forum per la Slavia , Pro Loco Stregna, Associazione Slavia Friulana nel mondo e Circolo culturale e assistenziale "Valli San Leonardo".
Oltre all'impegno per lo stanziamento di 30mila euro, l'assessore ha sottolineato anche la parte dell'accordo che riguarda l'incontro previsto per la prossima settimana, con la presenza anche delle istituzioni dello Stato sloveno, per un confronto finalizzato alla soluzione "di un problema storico - ha detto Roberti - che riguarda la tutela di una lingua che è patrimonio del Friuli Venezia Giulia".
Sempre in tema di tutela delle minoranze, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, riunitasi oggi a Trieste, ha approvato, su proposta dello stesso Roberti, i criteri per la formazione del programma di ripartizione delle risorse del Fondo regionale per la minoranza slovena che può contare a bilancio, per il 2019, di uno stanziamento di 100mila euro.
In sostanza l'Esecutivo regionale ha scelto di concentrare le risorse del Fondo sulla categoria di intervento riservata alle istituzioni scolastiche, anche perché gli altri potenziali beneficiari (enti locali, organizzazioni attive per la tutela della minoranza) possono accedere con più facilità ad altre fonti di finanziamento previste dalla legge a tutela della stessa minoranza.
Il limite minimo di contribuzione per i programmi presentati da una singola istituzione è di 5mila euro, mentre quello massimo ammonta a 10mila euro. Nel caso di programmi di intervento frutto di un accordo di rete sottoscritto da più soggetti il limite massimo arriva a 20mila euro. Qualora invece, oltre a esserci la partnership tra più istituzioni, nel programma ci siano tutte le attività indicate nei criteri (iniziative integrative dell'insegnamento dello sloveno, interscambio studentesco e di docenti con la Slovenia e arricchimento offerta formativa con enti e organizzazioni della minoranza) il limite massimo si alza a 50mila euro.
Tratto dal sito Regione Friuli Venezia Giulia
un' ottima decisione
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