ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

martedì 22 marzo 2011

" MA I RESIANI NON SONO TUTTI COSI' "

Tratto dal Novi Matajur del 17 marzo 2011

VALENTE Mataijur

43 commenti :

  1. Credo che il signore che ha scritto l'articolo posto in allegato word abbia riportato il proprio punto di vista in una maniera tutt'altro che contraddittoria, passando dal proprio vissuto di persona che parla il resiano al parere degli esperti.

    Poi ognuno veda quello che vuole vedere.

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  2. Le leggi di tutela tuelano le MINORANZE. In che modo dovrebbe quindi essere una MAGGIORANZA comunale a decidere per una MINORANZA?
    Una maggioranza si tutela già da sè, in quanto è in posizione di predominio. Dire il contrario è voler far passare la legge del più forte sul più debole.

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  3. la verità è che a Resia non c'è e non c'è mai stata la minoranza slovena: a Resia neanche i lacci delle scarpe sono sloveni.E poi perchè offrite l'apprendimento dello sloveno quando sapete che è una proposta scandalosa! Lo sloveno non ha alcuna valenza internazionale.Offriteci l'inglese o il tedesco o lo spagnolo o il russo. Capito?

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  4. Che sono lingue che vanno a studiare in 100.000, col risultato che poi c'è troppa offerta sul mercato e pochissima domanda di lavoro....
    Mentre le lingue con meno parlanti, che di solito registrano pochi studiosi, di richieste di impiego ne hanno fin troppe...

    Ho una collega che si è specializzata col massimo impegno in tedesco ed inglese, conseguendo 110 e lode. Ora lavora a singhiozzo e pregando Iddio.

    Personalmente ho un titolo in tedesco ed inglese ed ora mi sto specializzando anche in sloveno. Anche se non ho ancora conseguito quest'ultimo titolo di studio, già ricevo molte offerte per lo sloveno.

    Potete arrampicarvi quanto volete su concetti di etnicità (che sono concetti emozionali), ma non potete raccontare balle sull'esigenza pratica di trovare lavoro, cari signori.

    N.B.: Quando lo studio dell'informatica era ai prodromi, nessuno ci puntava mezzo scellino. A distanza di decenni, grazie all'informatica avete aperto un blog. Benvenuti nella vita pratica.

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  5. d'accordo, se uno vuole può studiare tutte le lingue che vuole. ma non devono imporci l'insegnamento dello sloveno perchè è una lingua che ai fini pratici non serve a niente. e poi in Europa le lingue ufficiali sono l'inglese e il francese. la maggioranza della gente conosce, oltre la lingua madre, una sola lingua. lei probabilmente è dotato, impara facilmente le lingue: infatti dice di conoscere l'inglese,il tedesco e ora lo sloveno. per il lavoro non è come dice lei, forse una ogni 10.000 persone potrà usufruire della conoscenza dello sloveno.  perchè far apprendere lo sloveno ai nostri ragazzi per 3 o più anni, togliendo spazio e tempo a lingue veramente più utili. a Resia poi si parla il resiano grazie al quale si possono più facilmente imparare tutte le lingue di ceppo slavo. A RESIA NON PASSERA' MAI LO SLOVENO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  6. Seguo da molto tempo questi tentativi di fare il lavaggio del cervello ai Resiani cercando di convincerli a tutti i costi della necessità di sostituire la loro millenaria lingua con lo sloveno.Se, come sembra, ci sono in loco 4 persone +1 a sostenere le tesi filoslovene, mi meraviglia vedere quanti interventi quei 4 riescono ad esprimere sul vs sito rispondendo colpo su colpo alle centinaia di Resiani ed altri slavi friulani che si difendono da questi tentativi di snaturalizzazione delle loro vere identità. tutto questo, può significare una sola cosa: essi difendono i loro interessi personali e forse la loro fonte di reddito? una tale mole di lavoro richiede molto tempo a disposizione, che solo qualche incarico in seno all'oganizzazione della minoranza slovena, può garantire, organizzazione che è pure fonte di ispirazione di quei pensieri che
    non sembrerebbero  farina del sacco di quei 4+1 bensì di qualche intellettuale schierato.....

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  7. Detto da gente che ha tempo da perdere ad aprire blog, fare cortei a lutto in un giorno di festa per tutto il Paese e parlarsi addosso lasciando i commenti su un blog che è proprio....

    N.B.: "Tempo da perdere" perchè Resia fa già parte della Repubblica Italiana. Concentratevi su problemi più contingenti. Ad esempio, a Roma vogliono privatizzare l'acqua. Che dite a proposito?
    Poi vi privatizzeranno anche l'aria e dovrete pagare a metro cubo il fiato necessario a parlare la vostra lingua millenaria.

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  8. Se si segue il pensiero dei commenti 9 e 10 (stessa persona) in questo mondo non si dovrebbe lottare per niente.
    C'è la guerra in Afganistan, in Libia, in Siria, in Iraq.
    C'è un incidente Nucleare in atto molto grave  in Giappone (la mia impressione è che ci stanno nascondendo la verità).
    Paesi dove non vi è Democrazia tra cui la Birmania, la Corea del nord, Somalia, ecc.. senza non dimenticare la Cina. Quest'ultimo paese intoccabile solo perchè a tutto l'Occidente fa comodo per i loro traffici.
    E che dire dei profughi che stanno arrivando dal nord Africa. Tutti parlano di aiutarli, ma quanti personalmente si prenderanno cura di loro.
    E' facile parlare.
    Facciamo.
    Prepariamoci.
    Partite.
    A volte,prima, sarebbe bene risciacquarsi la bocca.

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  9. un'altra defezione: il n°9.  ce ne saranno altre, visto che il tempo delle "vacche grasse" sta per finire e tutto tornerà nella logica naturale delle cose: Resia ai Resiani e il resiano dei Resiani.
    Grazie ai due " Franco": a Turan, per darci l'opportunità di esprimere i nostri pensieri anche attraverso lo strumento del blog e a Tosoni, per darci un'ulteriore carica a proseguire su questa strada.

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  10. 28/03/11   Più che confronto, si chiama petulanza,provocazione ed ingerenza. Dato che i paladini dei commenti 9 e 10 sono così prodighi di consigli a Resia ed all’Italia,sarebbe molto semplice e definitivo,proporre  alle popolazioni interessate ,un plebiscito sulla volontà di appartenenza alla minoranza slovena o no. C’è forse qualche dubbio sull’esito? Tutti sceglierebbero quel paradiso  oltre le alpi,dove i problemi di mercato, le privatizzazioni la globalizzazione,non si sono mai posti grazie ai governi di provenienza marxista che hanno retto quella felice  nazione fino a tempi recenti: il lupo perde il pelo ma non il vizio. In caso di difficoltà (e non ne hanno avute poche), bastava ricattare il vicino italiano, da sempre prodigo di aiuti, sulla problematica degli Italiani d’Istria, la centrale di Chernobyl (pardon, krsko) i rigassificatori del golfo di Trieste ecc. ecc. per ottenere ciò che premeva. Da tutto ciò , la convinzione di aver a che fare con dei pussillanimi limitati. Tutto questo interesse sullo sloveno ,mai richiesto da noi slavi del friuli, suscita più che un legittimo sospetto: nessun gatto, mena la coda a gratis!.....e sarebbe anche ora di finirla!!!

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  11. A rileggere la sfilza di commenti che si susseguono, a me pare che il 9 ed il 10 vogliano solo aggiungere sale alla discussione...

    Il mondo è grande e ci sono tremila questioni da risolvere, molto spesso interdipendenti. I problemi ci sono a Resia, ma fortunatamente a Resia non sono gravi come altrove. Non venite a dire che sono peggio della guerra o del nucleare.....
    Dicendo questo non si intende sminuirli, ma relativizzarli.

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  12. Appena si  cita il termine confronto guardate cosa ne esce...mah.Si continua pure a richiamare le origini marxiste della vicina repubblica ecc ecc..I tempi sono cambiati siamo nel 2011 e qualcuno non se n'è accorto evidentemente.

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  13. signor Valente,
    ma che ce ne facciamo dello sloveno, chi lo vuole lo sloveno!
    per carità, vada lei a impararselo assieme ai suoi 3 o 4 amici.

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  14. Il commento 16 rende bene l'idea.
    Il solito disco a ripetizione.

    Saluti

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  15. Al commento n°18: il commento 16 è per le teste dure,i filosloveni. ossequi
    Rencic tan s' Petiagha.

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  16. RESIANO-SLOVENO:leggendo i commenti è molto palpabile l'influenza erede della pressione fatta sulla popolazione locale da quel blocco occidentale contro il blocco del patto di Varsavia.Tutto ciò che ha a che fare con la SLovenia viene percepito con molto sospetto anche se questa fa parte dellla NATO,UE ecc. ,quasi come fosse una questione di ostilità perenne.Bisogna comunque comprendere l'utilità pratica,nei decenni da poco trascorsi,di rendere totalmente fedeli e affidabili  delle comunità in zone delicate e confinarie.Non c'è dubbio che la scelta storica di appartenenza a un mondo socio-economico piuttosto che a un altro sia dettata dalla convenienza,appunto,economica.Oltre a questa ci sono le motivazioni dettate dall'irrazionalità o meglio dettate dal cuore(non sempre).Infatti l'appartenenza a un grupo economicamente più robusto coincide spesso con l'appartenenza al prestigio,in questo caso,di uno stato erede dell'antica Grecia,madre della civiltà europea...Queso è probabilmente il motivo che muove certi recenti pensieri,sorpassando spesso quell' l'istinto di fratellanza che dovrebbe scaturire dalla forte somiglianza delle parlate prese in questione.

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  17. 06/04/11  L’opinionista n°20,fa una disanima psico-politica su una questione molto semplice, al solo scopo di alimentare confusione mentale tra i lettori.  Non c’entrano la guerra fredda, l’ostilità verso l’est ed il suo passato comunista, ormai siamo tutti(non solo lui)adulti, in grado di capire che certe cose sono ormai superate dalla storia. Insospettisce ed irrita invece,l’insistenza a pretendere di imporre tutele non richieste , non sentite e non volute dai nostri cittadini da parte delle organizzazioni  slovene, tutto il resto è propaganda divulgata in malafede da chi con queste cose ci campa!! L’ostinata negazione di un’indagine fra i cittadini interessati, sulla loro volontà di appartenenza, la dice lunga…..Queste sì sono cose che impediscono un sereno rapporto di fiducia tra noi slavi della provincia di Udine e la minoranza nazionale slovena, compresa la loro nazione d’origine:la Slovenia.
    Saluto cordialmente.       Rencicvoxxav

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  18. Gli amici lettori,siano essi di un'opionione o di un'altra non sono confusi,al contrario! La confusione subentra se si lascia da parte proprio la guerra fredda(il passato recente,la vera causa),è storia anche quella,è la nostra storia per dirla tutta;è stata parte di noi,non possiamo evitarla dobbiamo conviverci e se ci è possibile affrontarla,proprio perchè siamo adulti e capaci di superare certi preconcetti(propaganda). Per quanto riguarda la serenità è d'obbligo ricordare che le parlate slovene della provincia di Udine  tutt'oggi non sono tutelate sufficientemente,lo testimonia ad esempio la quasi totale assenza di scuole d'insegnamento bilingue,garanzia necessaria per tramandare la parlata slava locale,è ormai chiaro che chi osteggia il plurilinguismo ostacola il futuro dei nostri figli.

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  19. E dai ka l'è un clap!!  parlate slovene nella slavia friulana, non sono mai esistite, assomogliano allo sloveno come assomigliano al russo all'ukraino al polacco al ceco allo slovacco ed a tutte le lingue di provenienza slava; noi con la Slovenia, centriamo come i cavoli a merenda.Certo che il nostro idioma non è tutelato abbastanza, i fondi per la sua sopravvivenza vengono spesi per tutelare qualcosa che non sentiamo nostro,anzi lo lo sentiamo come una prevaricazione (le manie espansionistiche della "grande Slovenia")che mira ad allargarsi verso tutti i paesi confinanti che la circondano, altro che preconcetti.
    Rencic.....

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  20. i preconcetti sono solo tuoi e di quelli come te che vorrebbero metterci volentieri nel pentolone sloveno per fare di noi SLAVI del friuli un minestrone unico con Lubiana e farci pedere la millenaria storia e tradizioni, in poche parole la nostra peculiare identità.questo non è "dividi et impera", questo è unisci, snatura et impera. NOI non abbiamo chiesto alcuna tutela alla vs madrepatria che non è e non sarà mai la nostra. L'nsistenza con la quale vi accanite, per raggiungere l'obiettivo prefissato oltre confine, vi qualifica in pieno,ora non intendiamo subire lezioni di politica ,di provenienza e di storia locale, da gente che non si sente "NOSTRA". non sarà certo una legge di tutela globale imposta di nascosto senza consenso alcuno dal "defenestrato" governoProdi,ad  indurci ad ingrossare le legioni slovene....

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  21. sono 150 anni(per noi 145) che dopo fatta l'Italia, si stanno ancora facendo gli italiani. la Slovenia che è appena nata ,pretende di fare gli sloveni, cercandoli dove non ci sono mai stati.....(non ci sarebbe riuscito neanche Cavour)
                                                                                                        Rencic

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  22. riassunto in 2 parole del commento n.23: è così perchè lo dico io e basta!

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  23. è così perche lo dicono de Courtenay ed altri studiosi linguisti non sospetti di faziosità filo slovena. Il commentatore n°28,si novtostà guardando allo specchio.....

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  24. I5-04-2011
    Legge 38/2001,L’ARTICOLO 12, la dice lunga sulla presenza di “sloveni” nella provincia di Udine…..dato che non ci sono, BISOGNA COSTRUIRLI!!!
     
    Ulteriori disposizioni sono rivolte a garantire il diritto all'istruzione in lingua slovena nelle scuole pubbliche delle province di Trieste e Gorizia con rinvio alla legge 1012/1961 (art. 11), mentre la garanzia di tale diritto nelle scuole dei comuni della provincia di Udine costituisce oggetto di separata disciplina (art. 12), in ragione del fatto che in quella area IL RECUPERO DELLA IDENTITA’ SLOVENA necessita di strumenti parzialmente differenziati e più appropriati a fronte del PROCESSO DI ASSIMILAZIONE E DELLA DIVERSA STORIA LINGUISTICA, CULTURALE E AMMINISTRATIVA.
     

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  25. La Terra sembra piatta, ma dallo Spazio è rotonda.

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  26. L'Abazia di Moggio, fu fondata grazie alle donazioni del nobile ceco Chazilo (Cacelino per i friulani) che era conte palatino della Carantania (Carinzia). Questi nel 1084, al momento di partire per la Terra Santa, dispose per testamento che al posto del suo castello di Moznica o musaz (Moggio) fosse eretto un monastero in onore della Madre di Dio e di San Gallo. Egli donò poi tutti i suoi possedimenti al patriarca Federico lo Slavo che era anche lui ceco di nascita.
    Essendo entrambi <Ceco>potremmo dedurre,  che anche il popolo a seguito possa essere stato <ceco> e. . .  non sloveno
    (Ceco si intende come nazione Ceca) -da non confondere come non vedente-

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  27. é facile fare un puzzle con informazioni a caso...Resta il fatto che la stragrande maggioranza degli studiosi sono di ben altro parere,inoltre chi protesta contro coloro che si sono avvicinati alla tutela della legge 38,cosa offre?che tutela?con che soldi poi?...La verità è che la legge di tutela offre un futuro alla lingua RESIANA  come previsto per legge,dove è chiara l'intenzione di insegnarla a scuola,mentre chi protesta offre poco o nulla.L'unica salvezza per una lingua infatti ,sta proprio nell'insegnamento scolastico,protestare,protestare ma senza nessun programma concreto fa tanto fumo ma poco arrosto.Diamo un futuro  e una continuità al resiano!

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  28. 21/04/11  Assimilazioni
     
    L’autore del commento 36 è tanto convinto dell’unicità, dell’indispensabilità e della grandezza  slovena al punto di ripudiare perfino la discendenza slava della lingua colà parlata; continuando così, sarà portato a negare perfino ai russi la discendenza slava e non solo  ai cittadini del Friuli nord-orientale.
    L’unico processo di assimilazione si sta consumando sulla slavia friulana da parte dei filo sloveni ben supportati da chi so io, mi spiego:1866, anno in cui il Friuli orientale  passò per LIBERA scelta sotto il regno d’Italia, in queste terre si parlava ESCLUSIVAMENTE l’idioma locale tramandato oralmente nei secoli di padre in figlio (solo qualche notabile parlava allora il tedesco); ciò dimostra che nella nostra storia  non ci fu assimilazione, da parte di alcuno, nei confronti di questi antichi abitanti. Dopo la plebiscitaria scelta di appartenenza alla patria italiana, la gente continuò a parlare la propria lingua senza alcun divieto o minaccia da parte di alcuno. Così diventammo cittadini italiani  come era successo 5 anni prima al resto dei popoli che abitavano la penisola: siciliani, calabresi, romani,  emiliani, romagnoli,  piemontesi, lombardo-veneti , friulani, eccetera.  Per uniformare la lingua italiana si fece come in Slovenia, per unificare le varie parlate si istituirono scuole italiane un po’ dappertutto, così nacque a S. Pietro al Natisone l’istituto magistrale e le scuole ai vari livelli. Imparare la lingua nazionale era nel nostro interesse e volontà nostra. Lo slavo locale non subì alcun danno da tutto ciò, in quanto lingua tramandata oralmente, si continuò tranquillamente a parlarla; furono ben altri motivi che la indebolirono: in primis lo spopolamento poi matrimoni misti  ed in ultimo, ma non ultimo,  la mancata tutela che viene proposta ora in favore di uno sloveno inesistente. A testimonianza di ciò che dico vi voglio raccontare una  breve storia (vera) della mia famiglia. Mio nonno paterno, nato da padre italiano emigrato ad Auronzo e da madre di Tiglio (San Pietro al Natisone), conosceva entrambe le lingue. Quando tra il 1800 ed il 1900, una commissione della ditta Italcementi di Bergamo passò dalle nostre valli allo scopo di aprire cave di marna (materiale per fabbricare cemento), si trovò in serie difficoltà in quanto la gente non parlava italiano (40 anni dopo fatta l’Italia nessuno li aveva assimilati). A quel punto, incontrarono mio nonno che oltre a fare da interprete tra loro ed i residenti, era pure reduce dalla costruzione della ferrovia transiberiana a Vienna e faceva di mestiere lo scalpellino, perciò di cave se ne intendeva. Grazie a queste capacità, fu incaricato di dirigere i primi operai cavatori tutti del luogo, questo fu ossigeno per la magra economia di allora. Io l’italiano l’ho imparato a scuola nei primi anni 50 come pure tutti i miei amici e paesani. Quindi nessuno ci ha imposto niente!soltanto chi aveva rapporti con lo stato lo parlava, compresi i preti che conoscevano pure il latino e la lingua locale, solamente i preti che avevano frequentato il seminario a Lubiana, fino a pochi anni prima austroungarica, parlavano lo sloveno (l’Austria lo concedeva). Ad onore di tutto ciò, l’articolo 12 della legge di tutela globale degli sloveni, non sapendo che pesci pigliare per imporci il bilinguismo sloveno, riporta in modo maldestro un presunto processo di assimilazione italiana a scapito di quale lingua slovena presente in Friuli? ed il RECUPERO di QUALE IDENTITA’ SLOVENA, quando nella nostra secolare storia non è mai  ESISTITA???. Questa è verità sacrosanta, tutto il resto è MENZOGNA E FAZIOSITA’ a scopo COLONIALISTICO.
     
    RENCIC.

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  29. errata corrige al mio commento in moderazione : mi riferivo al cmmento n°34  e non al 36.... chedo venia!

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  30. l'articolista 37 si preoccupa di dove trovare i soldi per insegnare la lingua locale al di fuori dallo sloveno, dove si trovano i soldi per tutelare i Greci , gli Albanesi e gli Occitani?,per tutelare noi lo stato spenderebbe meno che  tutelare culture non nostre!

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  31. Ogni gatto loda la propria coda ma ci sono "gatti" che vanno a rubare topi in casa d'altri, a voi il giudizio (si intende "pamet").

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  32. Igaxnn quanto ai parroci delle valli, non tutti erano come li vuol far apparire il commentatore n°44 c'è n'erano pure di insigniti di medaglia d'oro dal 9°corpus di Tito....E' tutto un che dire.....

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  33. Certo,questi parroci pur di non veder scomparire la propria lingua,considerata inferiore e da sempre oggette di discriminazione da parte fascista,hanno trovato nei partigiani jugoslavi l'unico sostegno per la giusta causa della cultura slovena della Slavia friulana.Queste persone hanno agito semplicemente per preservare la lingua e la cultura del proprio popolo seriamente minacciato dall'occupazione fascista,che voleva sterminare gli slavi di qualsiasi tipo.

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  34. Sù....su, a quei parroci interessava tutto ,meno che la cultura slovena.tant'è ed io me lo ricordo bene perchè c'ero, che si facevano le funzioni religiose nella nostra parlata, senza ostacoli di sorta da parte di alcuno, invece chi ha derubato e sterminato gente nella slavia friulana sono stati proprio quei "partigiani liberatori"

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  35. peccato che quella parlata è una parlata slovena,i tentativi di modificare le parlate da slovene a "slave di altro insediamento non hanno alcun fondamento storico-linguistico.Tutto questo atteggiamento è un colpo di coda che è nato nel periodo fascista per snaturare le comunità slovene locali.La parte psicologica veniva svolta in questo modo mentre per la parte "pratica" venivano utilizzati i campi di sterminio per sloveni e croati di Gonars Visco e Rab (ora in Croazia).

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  36. commentatore n°49: sei monotono, fazioso e sovversivo. Ti darò ragione quando proporrai agli slavi del friuli, un plebiscito dove possano esprimersi liberamente sulla loro appartenenza etnica ed avrai la  stragrande maggioranza a favore delle tue tesi.tutto il resto, è la solita provocazione filo slovena e non ci tocca.....

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  37. non vi tocca,ma molti articoli pubblicati non sono mai a favore degli sloveni della provincia di Udine.

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  38. In provincia di udine, di sloveni non c'è n'è......

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  39. Dire che in provincia di Udine non c'è la presenza slovena è come dire che non c'è la presenza friulana,un errore grossolano quanto antistorico...

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  40. Sì... quelli scappati da Tito dopo la guerra.......nusm

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  41. e allora?..per alcuni non ci son sloveni neanche a gorizia e trieste

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  42. ......Ed altri li vedono dappertutto!

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  43. Dappertutto nella fascia confinaria che va da Tarvisio a Trieste.Non è colpa loro se sono una minoranza linguistica.Nel medio evo al tempo dei longobardi e del ducato del friuli popolazioni slave(slo-venetis)s'insediarono anche nel Canal del ferro come si può capire dai nomi dei paesi e dei siti,iniziando da Moggio(in antico Mosniza) e Raccolana Dogna,Studena ecc.Nel 950 sono invitati dal Patriarca a ripopolare la pianura devastata dagli Ungari scendono per ripopolare i villaggi deserti con una invasione pacifica,non pretendendo mai di occupare le terre coltivate dai pochi Friulani superstiti.Da qui i toponimi Goricizza,Sclaunicco,Belgrado,Gorizzo,Lestizza,Capriva,Jalmicco,Glaunicco e molti altri in tutto il Friuli il quale è da sempre una mescolanza di genti latino-celtiche longobarde e slave.

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