In basso inchinato vediamo Madotto Onorato Cjacherin.
In piedi da sinistra: 1) Madotto Anna Prescino, 2) (?), 3) Madotto Anna Celinawo
Foto concessa
In basso inchinato vediamo Madotto Onorato Cjacherin.
In piedi da sinistra: 1) Madotto Anna Prescino, 2) (?), 3) Madotto Anna Celinawo
Foto concessa
Ho ricevuto questa lettera da parte di un Resiano, e, come da sua richiesa, volentieri la pubblico.
Diventa sempre più difficile rintuzzare gli attacchi provenienti da “est”. Non ultimo quello riportato dall’ex sindaco Paletti sulle pagine di “Nas Glas”:
In riferimento all’articolo “Storia di Resia e di altre valli”, apparso il 18 luglio nella quinta pagina del Messaggero Veneto in cui è stata pubblicizzata la presentazione del libro “Tre vallate, tre culture …..” rileviamo che si ripetono volutamente gli stessi errori quando l’argomento riguarda Resia e la sua cultura.
Siamo di fronte a un paradosso che colpisce la cultura friulana alla quale sono stati ridotti i fondi statali e regionali.
Vorrei rispondere alle perplessità del signor Renzo Pascolo apparse il 30 giugno scorso. Se ho ben capito afferma che le parlate di Resia, delle valli del Torre, del Cornappo e del Natisone farebbero parte della koiné slovena e per questo sono slovene.
Sul sito di SLOVIT ho trovato questo articolo dove Luigia Negro si è soffermata in particolare sull’attuale non facile momento per la comunità nazionale slovena in provincia di Udine. Esatto, è scritto così. comunità nazionale slovena . Leggiamo con attenzione
Anche il signor Pascolo di Udine, nel suo intervento pubblicato il 30 scorso nella rubrica “Il Caso”, esterna incomprensione nei confronti di quanti sostengono l’inesistenza della minoranza slovena nelle Valli di Resia, del Torre e del Natisone, data l’asserita appartenenza alla lingua slovena dei dialetti parlati in dette Valli.