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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

sabato 1 agosto 2009

LETTERA APERTA

Ho ricevuto questa lettera da parte di un Resiano, e, come da sua richiesa, volentieri la pubblico.



Diventa sempre più difficile rintuzzare gli attacchi provenienti da “est”. Non ultimo quello riportato dall’ex sindaco Paletti sulle pagine di “Nas Glas”: arzigogola a tal punto i suoi argomenti che – preso da un evidente quanto mai gran senso civico – testualmente scrive “Si tratta, come si vede, di disposizioni ufficiali che tutti sono tenuti ad osservare e, per chi riveste una funzione pubblica, di farle osservare.”


 


Si può, quindi, rispondere al sig. Paletti, cercando di fargli capire, che le leggi vanno sì osservate, rispettate e fatte rispettare quando prevedono sanzioni ma, rileggendo più volte le varie leggi di svendita del resiano alla finitima Slovenia, non noto sanzioni in merito, quindi non capisco cosa egli intenda anche perché gli amministratori l’hanno bene applicata. L’hanno applicata così bene che il sito della lista facente capo a Madotto Nevio, con dovizia di particolari, ha indicato chi fossero i beneficiari nonché la somma erogata. Nella Repubblica Italiana, inoltre, quando una legge non rispecchia la volontà dei consociati questi sono liberi:


a)      criticarla ex art. 21 cost. 1° co.;


b)     cercare di cambiarla con i vari istituti previsti da norme di rango costituzionale: referendum, proposte di legge alternative, modifiche all’articolato esistente e così via.


 


Prosegue ancora dalle pagine della rivista: “Che questa legge piaccia o no non ha nessuna importanza, si tratta sempre di una legge. Il resiano consapevole, in questo contesto legislativo, non è rimasto ad osservare dalla finestra ma si è mosso subito e responsabilmente in avanti creando uno spazio per testimoniare la nostra particolarità e garantire la sua presenza. Il tutto è stato fatto non certo per il demerito di tanti che si sono messi sulle barricate, ma solo per il merito di pochi che, giustamente, hanno pensato che per lavorare a favore del resiano bisogna stare nella legge e non fuori o contro la legge. Il risultato mi sembra sia abbastanza evidente.”


 


Se una legge non piace si è costretti a seguirla, certo sig. Paletti, sicuramente. Ma certamente non ci tapperà, rectius, mi tapperà la bocca perché la critica è ammessa. Vorrei sapere, poi, se il resiano consapevole che non è stato alla finestra è la sig.ra Negro che dalle pagine di un altro organo di stampa sloveno dichiara: “La Negro si è soffermata in particolare sull’attuale non facile momento per la comunità nazionale slovena in provincia di Udine. Dalle recenti elezioni comunali emerge, infatti, un rafforzamento delle organizzazioni e forze antislovene, la cui opposizione a quanti si impegnano per la promozione della slovenità risulta ancora più marcata attraverso attacchi, dei quali negli ultimi anni la Negro è diventata uno dei bersagli principali. La situazione degli sloveni della provincia di Udine è aggravata anche da un forte calo demografico.”


 


Vede sig. Paletti, e mi rivolgo anche a voi frequentatori del blog, il resiano da Ella ritenuto consapevole non parla di resianità ma dice che io appartengo non più alla minoranza resiana ovvero alla minoranza linguistica slovena ma faccio parte (sic!) della comunità nazionale slovena. Cosa vuol dire comunità nazionale slovena? Spero qualcuno me lo faccia sapere.


 


La sig.ra Negro prosegue contestando i risultati elettorali che hanno viste trombate numerose liste filo-slovene, quindi, non solo a Resia ma in tutta la fascia confinaria aggiungendo che le organizzazioni e forze anti slovene si sono rafforzate. Rabbrividisco! Il mio voto non è più libero ma è un voto dato per rafforzare organizzazioni e forze anti slovene. Quid: sono ancora in Italia? Ditemi per favore: sono ancora cittadino italiano o è cambiato qualcosa nel periodo in cui manco dall’Italia?


 


Termina il suo intervento con: “La situazione degli sloveni della provincia di Udine è aggravata anche da un forte calo demografico”



Qua la parafrasi va fatta in maniera comica. C’era uno sceicco palestinese di Hamas paralitico, non ricordo il nome, che in uno dei suoi anatemi disse: “I nostri cammelli si abbevereranno in Piazza S. Pietro grazie al ventre delle donne palestinesi.” E’ notorio, infatti, che la natalità palestinese è maggiore di quella israeliana. Nel caso resiano però gli sloveni perderebbero, e lo sanno, noi italiani abbiamo la natalità più alta di quella resiana – slovena, infatti, nel mio caso (anzi di mia moglie che ha subito il carico maggiore) supero anche la media nazionale con tre figli. Quindi, cari sloveni, datevi da fare: andate e moltiplicatevi e non perdete tempo con la politica di svendita.


 


Riprendendo il discorso seriamente dalle affermazioni del sig. Paletti: “Il tutto è stato fatto non certo per il demerito di tanti che si sono messi sulle barricate, ma solo per il merito di pochi che, giustamente, hanno pensato che per lavorare a favore del resiano bisogna stare nella legge e non fuori o contro la legge. Il risultato mi sembra sia abbastanza evidente.” Sig. Paletti non potrebbe essere che siamo noi resiani – italiani consapevoli dei danni che avete fatto stiamo cercando di rimediarvi in tutti i modi possibili, quindi, anche con le barricate come vengono descritte da voi, per un giusto riconoscimento della peculiarità del resiano? Cosa c’è di così evidente se non che i pochi che stanno lavorando a favore del resiano di fatto lo stanno svendendo? Perché vi fa così paura scrivere che il resiano è resiano e basta? Quali sono gli interessi in gioco che fanno pendere l’ago della bilancia a favore della minoranza linguistica slovena e non resiana?


 


Per voi lettori aggiungo due articoli della costituzione: l’art. 6 è della costituzione italiana mentre il 5 è quello della costituzione slovena. Buona lettura, i commenti li lascio a voi.


 


 


Art. 6


La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.


 


 


Articolo 5


Lo Stato tutela sul proprio territorio i diritti dell'uomo e le sue libertà fondamentali. Tutela e assicura i diritti della comunità nazionale autoctona italiana e di quella magiara. Dedica la propria cura alle minoranze nazionali autoctone slovene negli stati confinanti, agli Sloveni espatriati e emigrati e promuove i loro contatti con la patria. Provvede alla conservazione delle ricchezze naturali e del patrimonio culturale e crea le possibilità per un armonico sviluppo civile e culturale della Slovenia.


Gli Sloveni che non hanno la cittadinanza slovena possono usufruire in Slovenia di particolari diritti e agevolazioni. La qualità e l'estensione di tali diritti e agevolazioni vengono stabilite dalla legge.


 


 


Franco Calligaris


 


3 commenti :

  1. Francamente, almeno dal mio punto di vista, le ultime righe dell'art. 5 possono anche dare adito a interpretazioni un po' "maligne".

    pm

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  2. Signor Calligaris,

    purtroppo non La conosco personalmente, ma leggo ciò che Lei scrive ed ogni volta mi auguro che tutti i resiani la pensino come Lei.

    Alba Di Lenardo Vissach

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  3. Gentile Signora Alba,

    Anche se personalmente non ci conosciamo penso, anzi ne sono sicuro, che Lei sia la mia vicina agli stavoli di Ruschis.


    Franco Calligaris

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