Articolo di Franco Tosoni
Legge 23 febbraio 2001, n. 38
"Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli - Venezia Giulia"
(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 56 dell'8 marzo 2001)
Art. 4.
(Ambito territoriale di applicazionedella legge)
1. Le misure di tutela della minoranza slovena previste dalla presente legge si applicano alle condizioni e con le modalità indicate nella legge stessa, nel territorio in cui la minoranza è tradizionalmente presente. In tale territorio sono considerati inclusi i comuni o le frazioni di essi indicati in una tabella predisposta, su richiesta di almeno il 15 per cento dei cittadini iscritti nelle liste elettorali o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, dal Comitato entro diciotto mesi dalla sua costituzione, ed approvata con decreto del Presidente della Repubblica.
2. Qualora il Comitato non sia in grado di predisporre nel termine previsto la tabella di cui al comma 1, la tabella stessa è predisposta nei successivi sei mesi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, sentite le amministrazioni interessate e tenendo conto del lavoro svolto dal Comitato, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 25 della presente legge.
Per chi non conosce in modo soddisfacente questa famigerata legge, o per chi non è sufficientemente consapevole della sua gravità, perché pensa che a lui inciderà in modo irrilevante, ma non ragiona al futuro, agli eredi, io ripresento questo truffaldino e ingannevole art. 4, quella parte dove è stabilito che almeno con il 15 per cento della popolazione dei cittadini iscritti nelle liste elettorali, o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, può decidere l’inserimento di un determinato comune, dietro sua richiesta e con questa percentuale, di essere tutelato perché facente parte della minoranza slovena in Italia, nell’ambito della cosiddetta Slavia Friulana. Una minoranza che decide di essere inclusa in una minoranza in cui la minoranza non è tradizionalmente presente. A questo punto se viene chiesto alla maggioranza dei resiani se sono consapevoli di questo fatto, forse più di uno dirà di no, perché non conosce questa legge e questo articolo, o perché non è stato lui a decidere, o interessato e invitato a farlo, ma la maggior parte dirà, numericamente parlando, che quando è stato deciso, mentre la popolazione non era stata messa al corrente, non ne sapeva niente. Tutto è stato deciso e fatto, quindi, all’insaputa della maggioranza dei cittadini, senza essere stati interpellati, perché? .Che interessi avevano e possiedono quelli che determinarono questa scelta? Nessuno di loro ha discendenza slovena da essere considerato minoranza, perciò i motivi dove li andiamo a cercare? Ognuno può fare mille congetture pur considerando il poco rispetto generato facendo i furbetti e mettendo in grave condizione la nostra identità. Pertanto, riassumendo, in linea di massima, l’analisi di questo articolo sarebbe opportuno che i resiani, almeno quelli che considero maggioranza, si diano una mossa cercando di sostenere la parte che cerca di uscirne fuori. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma ce la possiamo fare, per meglio dire, ce la faremo, ce la dobbiamo fare.