L'autore dell'articolo "Nuovo tentativo di esclusione di Resia dalla legge statale di tutela" inizia affermando che si starebbero raccogliendo firme anche tra i Resiani residenti all'estero. Già questa prima frase ci riporta all'art.23 della legge 38/2001 dove fra le varie modifiche, le norme si applicano anche ai fini di prevenzione e repressione dei fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti dei appartenenti alle minoranze linguistiche. Perchè i Resiani residenti all'estero regolarmente iscritti nelle liste elettorali non avrebbero diritto di voto e di firma? Sono discriminati e da chi? Forse l'autore non sa che i Resiani, con la loro lingua, sono iscritti d'ufficio come minoranza slovena in Italia, e quindi lei discrimina la minoranza slovena in Italia, e quindi lei discrimina la minoranza slovena nella quale vi sono obbligatoriamente i Resiani.
L'autore, noto giurista, discetta sul 15% dicendo trattarsi di bugia, che solitamente ha le gambe corte. L'art.25 della 38/2001 cita che la tabella di cui all'art.4 può essere modificata. E' una bugia della Legge? Lei non sa che modifica chiediamo, tenta di indovinare fa l'indovino. E se chiedessimo di essere considerati Cinesi con quel 15% vorremmo sapere cosa ci staremmo a fare con gli sloveni? Certamente in passato furono raccolte firme che non ebbero esito perchè non furono a firmare solo gli iscritti alle liste elettorali. Il giurista dimentica che vi fu un questionario identitario anonimo che fu ostracizzato, ma che fu dichiarato legittimo ed i cui dati, anche se parziali possono e sicuramente saranno adoperati per la famosa istanza della quale tentate di indovinare cosa sia. Scrive l'autore che si tratta di un progetto marcatamente politico e che non avrà nessun effetto pratico sulla legge di tutela. Se fosse così perchè si agita tanto? Certo che viene richiesto l'aiuto e la firma dei Resiani che non hanno nessuna intenzione di far parte della comunità nazionale slovena in Italia. L'autore dell'articolo sicuramente professore di storia, ci dice che l'appello potrebbe essere contestualizzato all'epoca della guerra fredda o all'epoca dei rimaneggiamenti nel torbido di Gladio. Egli parla di sentito dire, di aver letto solo giornali, e bisogna vedere quali. Ma in definitiva lei non sa chi effettivamente ha fondato gladio e questi non erano certamente quelli di prima della guerra. Ritorna il giurista che spiega, a suo modo, che il Comitato paritetico (ci faccia sapere con chi è paritetico) fa e disfa e bontà sua ci fa sapere che 32 comuni sono stati inclusi su richiesta dei rispettivi amministratori comunali. Certamente che un terzo, per Resia 4 persone, sono una notevole maggioranza. Ma che comunque non sapendo come sarà la nostra richiesta, lei ha perso solo tempo. Ripeto quello che è scritto all'inizio, è lei che sta discriminando e minacciando la minoranza della quale purtroppo resia ne fa parte.
Per essere sloveno, basta dichiararsi, non serve nessun accertamento, quindi chiunque può dichiararsi sloveno.
I Resiani sono riconosciuti dallo studio del DNA e nessun altro come loro.
Sbuhan
Questa che avete letto è la Nostra risposta all'articolo apparso sul DOM del numero gennaio 2016 del 31 gennaio che qui di seguito riportiamo:
Nuovo tentativo di esclusione di Resia
dalla legge statale di tutela
Si starebbero raccogliendo firme
anche tra i resiani residenti all’estero
A Resia/Rezija è stata annunciata una nuova iniziativa
per escludere la vallata ai piedi del Canin
dalla legge di tutela della minoranza slovena. A
progettare una raccolta di firme a questo scopo è
il bollettino «Resia Oggi»; il contenuto della petizione,
se la possiamo proprio chiamare così, è stato
pubblicato sul sito internet Val Resia Resije. Si tratta
di un progetto marcatamente politico, che non avrà
nessun effetto pratico sulla legge di tutela.
I promotori della petizione sostengono che per
l’esclusione di Resia sia sufficiente il 15% dei votanti.
Si tratta di una bugia – o meglio di una manipolazione,
dal momento che la legge determina che il
15% dei votanti possa richiedere l’inclusione (non
l’esclusione) del comune nell’ambito di applicazione della tutela. Sul blog Val Resia Resije è riportato
come in passato siano già state raccolte firme per
l’esclusione del comune dalla legge di tutela della
comunità slovena «che per una ragione o per l’altra
non sono mai state consegnate a nessuno, ma
giacciono in qualche cassetto comunale». Stavolta
non sarà così, si farà sul serio, si può leggere ancora
sull’appello on line. «Abbiamo bisogno del vostro
aiuto, firmate, anche per non avere nessuno che
con corriere venga a vedere i Resiani, come se fossero
animali dello zoo. Troveremo il modo di far firmare
i resiani all’estero, purché iscritti alle liste elettorali
del Comune di Resia. Se ne avete la possibilità,
avvertiteli di quanto abbiamo intenzione di fare. Ci
risentiremo a breve per meglio spiegare come e
cosa fare. Un saluto a tutti». Segue la firma: Sempre
e solo Resiani, mai sloveni. L’appello è stato redatto
alla fine dello scorso anno, ma potrebbe essere contestualizzato
all’epoca della guerra fredda o all’epoca
dei rimaneggiamenti nel torbido di Gladio.
Cosa determina la legislazione di tutela
La legge di tutela del 2001 non prevede l’uscita o
l’esclusione dalla legge, piuttosto la sola inclusione
nella legge. Nel primo paragrafo del quarto articolo
sta scritto che il comitato paritetico per la minoranza
slovena include un determinato comune nella
legge di tutela su richiesta di almeno il 15% dei cittadini
iscritti nelle sue liste elettorali o su richiesta
di un terzo dei consiglieri comunali dei comuni interessati.
Tutti i 32 comuni, finora, sono stati inclusi
nella legge di tutela su richiesta dei rispettivi amministratori
comunali.
Con questa determinazione il legislatore ha inteso
tutelare espressamente la minoranza slovena
rispetto ad eventuali attacchi ed estorsioni da parte
di una maggioranza ad essa non incline.
S. T.
(Primorski dnevnik, 19. 1. 2016)
Il problema non è il Primorski dnevnik, è tutto il sistema di quella parte che non funziona, risultato?, quel giornale ed il suo articolista sono una conseguenza. Le bugie sono di casa e gli effetti sono i contraccolpi della loro immaginazione e della loro confusione. Non mi rendo ancora conto, e non vedo il motivo e la connessione, perché la questione resiana suscita questo turbamento e alterazione nei giudizi e di interpretazione di quelle iniziative che dovrebbero riguardare solo ed esclusivamente il popolo resiano. Qualche torbido cronista, forse con la coscienza sporca, deve, sempre e costantemente, fare delle deduzioni e tirare in ballo, stabilmente e tenacemente, la guerra fredda, Gladio e chi ne ha più ne metta. Cari slovenki siete per sempre fuori di testa e regolarmente in cattiva fede. Andate a pescare sempre sul ponte dove sotto, non l’acqua, ma saltuariamente passa un treno, quindi, non guardate mai dove cade l’amo ma, per voi, l’importante è buttare l’esca.
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RispondiEliminacomplimenti. ha scritto solo fesserie prontamente cancellate
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