Dal
19 al 21 ottobre 2017, il Presidente del Consiglio Regionale della
Regione Friuli Venezia Giulia ha effettuato una visita istituzionale
nel Granducato di Lussemburgo. Il giorno 19 era prevista una cena
organizzata dall’Ambasciatore d’Italia nella sua residenza e, fra
gli invitati, figuravano 10 nominativi di emigranti friulani in
rappresentanza della quattro provincie, come pure rappresentanti
della comunità slovena (Resia fa parte di questa comunità) e
giuliana. L’organizzatore di questa visita istituzionale aveva
intenzione di invitare anche Alba Di Lenardo, ma visto che lei voleva
partecipare a questa cena come resiana e non come slovena, ha dovuto
desistere dall’invitarla in quanto il suo nominativo non figurava
nella lista dei resiani fra quelli che l’associazione slovena gli
aveva inviato, evidentemente persona non gradita. Niente paura, come
è nel suo carattere perseverante e determinato, Alba ha colto
l’occasione di presentarsi e farsi conoscere dal Presidente Jacop
durante il pranzo friulano sabato 21 ottobre 2017. Ed in quella
occasione che Alba Di Lenardo ha avuto l’opportunità di
presentarsi davanti al Presidente Jacop e di consegnargli, a nome di
tutta la comunità resiana presente nel Granducato di Lussemburgo,
una lettera a riguardo della situazione resiana, con particolare
attenzione per la cultura resiana, questo per far in modo che venga
esclusa tassativamente da qualsiasi riferimento allo sloveno, come
fatto per i germanofoni timavesi e saurani.
A
seguito di questa breve presentazione faccio seguito e pubblico la
lettera che Alba Di Lenardo ha consegnato al Presidente Jacop in
occasione della sua visita istituzionale nel Granducato di
Lussemburgo.
Franco
Tosoni
IDENTITÀ
E TUTELA VAL RESIA
SEZIONE
LUSSEMBURGO
Al
Presidente del Consiglio Regionale F.V.G.
On.
Franco Iacop
Lussemburgo,
21 ottobre 2017
Signor
Presidente,
io
non ho potuto partecipare alla cena del 19 ottobre c.a., organizzata
dall'Ambasciatrice in Suo onore in quanto, al momento in cui sono
stata contattata, mi è stato richiesto di presenziare come
“rappresentante della minoranza slovena”. Dalla condizione che,
per ovvie ragioni, non ho aderito a questa pretesa, ritengo quindi di
essere stata depennata dalla lista delle dieci persone invitate.
Mi
permetto di rivolgermi a Lei, in occasione del pranzo di oggi a
Dudelange, in Suo onore, per chiederLe, a nome di tutti i resiani
residenti nel Granducato di Lussemburgo, di aiutarci ad ottenere
l’approvazione della modifica della legge 38/2001 E’
chiaro che Lei Sig. Presidente non può modificare la legge 38/2001,
ma potrebbe dare una mano ai Resiani che hanno richiesto la modifica
di tale Legge al Sig. Presidente della Repubblica, cosa peraltro
prevista.
Da
sempre noi siamo resiani e ci consideriamo friulani e italiani, ma
mai ci siamo sentiti e mai ci sentiremo sloveni, come vorrebbero
coloro che hanno approvato la legge 38/2001. E’ vergognoso che un
popolo slavo, come quello resiano, sia stato fatto passare per
sloveno con il voto di solo quattro persone della minoranza. Le
ricordiamo che fino a cose fatte il tutto era stato tenuto nascosto
alla popolazione.
Si
rafforza la convinzione, in aggiunta a tutto il resto, che gli
sloveni abusano della cultura resiana andando in giro per il mondo
con i nostri costumi, copiando il nostro ballo, intestandosi le
nostre musiche e le nostre canzoni come se fossero state composte da
loro, usando un comportamento come se Resia e la sua cultura fosse
già cosa loro.
E’
già stata fatta richiesta dal Comune di Resia
all’Unesco per il riconoscimento della nostra musica e del
nostro ballo, come tutto il resto della nostra cultura affinché
venga riconosciuta come resiana e di nessun altro.
2.
Come
Lei saprà, il resiano è una lingua riconosciuta dall’Unesco e non
certo un dialetto sloveno. Il resiano è lingua arcaica e non potrà
mai essere un dialetto sloveno
perché, altrimenti, dovremmo dire che i nonni sono figli dei nipoti.
Anche il nostro Dna dice che non abbiamo parentele con gli sloveni.
Ci
auguriamo che Lei possa impegnarsi affinché tutta la cultura resiana
appartenga esclusivamente ai resiani, come fatto per i germanofoni
timavesi e saurani, e che venga esclusa tassativamente da qualsiasi
riferimento allo sloveno.
La
ringraziamo anticipatamente per tutto quanto potrà fare in nostro
aiuto e Le auguriamo buona fortuna per il Suo futuro personale e
politico.
Alba
Di Lenardo
(anche
a nome dei resiani residenti nel Granducato di Lussemburgo)