Messaggero Veneto sabato 24 febbraio 2007
L'identità nazionale di Resia sta diventando un vero e propio caso politico , denunce, interrogazioni parlamentari e accuse di voler svilire l'italianità del paese , stanno smuovendo gli animi della piccola comunità del Canal del Ferro. Dopo le rimostranze presentate dal consigliere comunale Franco Pacilio , che si era lamentato per alcuni casi di violazione della sua corrispondenza personale , ora ad intervenire è un altro consigliere , Carlo Altomonte , che attacca il sindaco Sergio Barbarino per aver avviato un corso di lingua slovena per i dipendenti comunali . Alla richiesta di delucidazioni in merito - ha affermato Altomonte - Barbarino ha riferito che il corso sarebbe stato finanziato con contributi provenienti dalla legge che tutela le minoranze linguistiche slovene , e non con risorse del Comune. In futuro coinvolgerà anche gli impiegati dell'ufficio postale , della banca , della farmacia del Parco delle Prealpi Giulie e alla fine anche il parroco? Per Altomonte , in ottomperanza alle benedette leggi 482/38 e all'imminente 205 , tra breve sventolerà sul municipio anche la bandiera slovena che sancirà che Resia è slovena. E' il momento che la popolazione faccia sentire la propia disapprovazione perchè - ha concluso - nulla è più umiliante del sentirsi stranieri in Patria. Una vicenda , quella dei corsi di sloveno, approdata nei giorni scorsi anche in parlamento : l'onorevole Antonio Borghesi , deputato dell'Italia dei Valori , ha infatto presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri degli Esteri e dell'Interno . Resia è un piccolo paese del Friuli al confine con la slovenia . Da anni - ha spiegato Borghesi - è in atto un tentativo di svilire l'identità della comunità di lingua italiana. Ai dipendenti pubblici si insegna solo lo sloveno , mentre nulla si fa per mantenere viva l'identità italiana del luogo. I pochi che si oppongono a questo stato di cose - ha precisato Borghesi - vengono vessati , isolati e intimiditi . Respinge ogni accusa il sindaco Barbarino : Queste affermazioni non fanno altro che svilire la nostra valle , creando un clima di terrore. I corsi di sloveno rivolti ai dipendenti comunali sono indispensabili in quanto abbiamo numerosi rapporti con le istituzioni della vicina slovenia. Ogni altra presunta implicazione è pura fantasia.
ps.: Voglio precisare che a Noi interessa il riconoscimento della Lingua Resiana . Se devono dare contributi che li diano per la nostra lingua, per la nostra cultura. Per quanto riguarda le affermazioni del sindaco , gli voglio far notare che , per rispetto verso tutti i turisti e verso tutte le istituzioni , sarebbe opportuno invece organizzare dei corsi di lingua Inglese , lingua internazionale a differenza dello sloveno . Ci rendiamo conto che ci sono dei finanziamenti , ma invito semmai il Comune a fare domande in ambito Provinciale o Regionale per reperire soldi a favore dell'insegnamento dell'Inglese .