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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 25 giugno 2009

SCONFITTI ANCHE NELLE VALLI DEL NATISONE

Nelle scorse elezioni Comunali, le Liste a favore della Minoranza Nazionale Slovena sono state sconfitte anche nelle vicine Valli del Natisone. Un articolo apparso sul Novi Matajur - organo di stampa della Minoranza Slovena della Provincia di Udine - ha evidenziato la sconfitta  delle ultime elezioni. Leggiamo insieme l'articolo attentamente.


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A proposito delle elezioni amministrative
UN NUOVO INIZIO PER LE LISTE CIVICHE


L’impressione è che con queste elezioni amministrative si sia chiusa una fase, iniziata con la crisi dei partiti tradizionali, che si stava trascinando e consumando da troppo tempo. Ed è ora che si giri pagina.
La stagione delle Liste civiche, tutte politicamente di centro-sinistra, nella Slavia è iniziata tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 ed è stata molto feconda.  Al disimpegno della DC, partito di maggioranza e di governo, che considerava il nostro territorio un bacino di voti “gratis”, ma da tenere sotto controllo per la “questione slovena”, si è opposta una nuova classe dirigente.
Impegnate a difendere in primo luogo la dignità dei cittadini, il loro diritto garantito dalla Costituzione a pari opportunità e condizioni di vita rispetto ad aree più “fortunate” della regione, insieme al rispetto della tradizione culturale e linguistica slovena, le Liste civiche sono state capaci di attivare le migliori competenze e progettualità locali. Attorno a questo progetto di rinascita si sono coagulate le forze di sinistra e progressiste.
I risultati di quella politica sono sotto gli occhi di tutti: la zona industriale, la politica edilizia, il dinamismo sociale, le attività culturali ed educative slovene che hanno fatto nascere istituzioni importanti come la Scuola bilingue e la scuola di musica della Glasbena matica. Il confronto tra quanto realizzato a S. Pietro al Natisone e S. Leonardo, che storicamente hanno avuto entrambe un ruolo fondamentale per le Valli del Natisone, parla da sè. Ma lo stesso confronto si potrebbe fare per Resia durante la guida del comune di Luigi Paletti e dopo di lui. E lo spopolamento per un po’ si è arrestato.
Negli anni questa spinta è andata indebolendosi, e questo è  fisiologico. Ma è anche vero che le liste civiche sono diventate un fenomeno politico su larga scala, spesso trasversali, senza una propria identità al punto che a volte è difficile collocarle politicamente. Hanno cominciato a manifestarsi anche i distinguo, le reticenze e le incoerenze sulla questione slovena, mentre si è andata sfuocando la visione del quadro generale, l’attenzione doverosa ma esclusiva al proprio orticello ha penalizzato il progetto di sviluppo socio-economico e culturale di tutto il territorio.
Ma il vivere giorno per giorno, amministrando l’esistente non può bastare. La sfida che ci troviamo di fronte per non scomparire è impegnativa, va colta ed il progetto di rinascita rilanciato, consapevoli però che non può riguardare il singolo comune.
Oggi possiamo partire da condizioni molto più favorevoli rispetto a trent’anni fa. La qualità della vita è migliorata, il confine che ci aveva penalizzato è oggi una risorsa che ci eleva ad uno standard europeo, grazie anche alle risorse messe a disposizione dall’Ue, mentre a seguito dei cambiamenti geo-politici non siamo più marginali.
Possiamo contare su leggi di tutela che non solo riconoscono e valorizzano la tradizione culturale e linguistica slovena, ma implicano interventi anche in campo economico.
Disponiamo di una generazione di giovani intellettuali, mai così tanti, preparati, capaci di dialogare in tutte le direzioni con il Friuli, la Slovenia e l’Europa, efficaci nella loro azione e pronti a spendersi per la crescita della nostra comunità e che sono stati in buona parte penalizzati alle ultime elezioni amministrative. Da qui si deve ripartire.
Protagonisti di questo nuovo inizio non possono essere che questi giovani amministratori, che hanno la capacità di elaborare un nuovo progetto di sviluppo per il nostro territorio che, noi crediamo, non può prescindere da un diverso assetto degli enti locali. La frammentazione in tanti comuni piccolissimi e debolissimi ha tra le sue conseguenze più deleterie lo spreco di queste preziose giovani energie. E non ce lo possiamo permettere.  


 

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