La grappa ai mirtilli “Mettere a macerare 50 gr. di mirtilli in 750 ml di grappa friulana, esponendo il vaso al sole per una decina di giorni. Riritirare in casa il contenitore e lasciarlo riposare per un mese, in luogo temperato, agitandolo ogni tanto. Filtrate e aggiungere 70 gr. di zucchero scioltoe in 350 ml di grappa. Amalgamare e imbottigliare. E’ pronta in almeno 40 giorni. Nel Friuli di una volta la stagione estiva invitava i “signori” alla villeggiatura: si trasferivano nella villa di campagna che, adatta a feste e comoda per organizzare gite, permetteva anche una più diretta sorveglianza sulla proprietà e sui raccolti. Ma non solo. Nel Friuli di una volta la stagione estiva invitava le classi popolari ad incontrarsi alle numerose feste paesane, alle sagre, che erano ispirate, per lo più, da motivazioni religiose. Insieme al pellegrinaggi, alle processioni ed alle visite dei monasteri e santuari, gli “avôs (voti), perdòns (perdoni) ricordano disgrazie superate rinnovando la richiesta di protezione contro fuoco, terremoti... ma lasciavano anche un po’ di spazio al mangiare, al cantare, al gusto di essere insieme. Impossibile ricordare tutte questa feste e sagre”. Sottolineava Nicoloso Ciceri in “Tradizioni popolari in Friuli” (Società filologica friulana - Chiandetti editore). In Val Pesarina il 2 luglio si tenerva la processione detta Madonna da frascja “così chiamata poiché i partecipanti” - spiega Nicoloso Ciceri - : “raggiungevano di sera una grossa pianta di noce, ne strappavano un ramo per ciascuno o lo recavano processionalmente, cantando le litanie e soffermandosi in alcune cappelle di campagna (màine), per concludere il giro in chiesa: la frasca così sacralizzata veniva usata a protezione contro le folgori e portata anche nelle malghe”. Occasione della festa era anche il dies dedicationis della chiesa, come per la segra di S. Giorgio di Resia quando le famiglie scendevano dagli stavoli portando in offerta alla chiesa il formaggio di monte preparato nel mastello (sui) adorno di fiori d’alpeggio, così come adorno era il bastone delle portatrici offerenti.Simili offerte del formaggio del giorno, del mont o della cueta, sono tratto comune in tutta la montagna friulana. Il santorale di luglio celebra anche tre figure femminili “forti” : la Madonna del Carmelo (o del Carmine) il 16, Maria Maddalena il 22 e Sant’Anna il 26 del mese. Patrona delle partorienti sant’Anna era invocata per chiedere la pioggia che, se arrivava, veniva chiamata “la dote di sant’Ane”. Molti anche i proverbi correlati. Tra questi: “Se al plûf il dì di Sant’Ane, al plûf une dì e une setemane”, oppure “Se al plûf a Sante Ane, tante mane”!
Tratto dal Messaggero Veneto del 18 luglio 2011
http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2011/07/18/PN_31_02.html
giovedì 28 luglio 2011
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