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La Val Resia rischia di perdere lo storico gruppo folkloristico
La gestione della sua sede potrebbe passare ad “Identità e tutela”
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La Val Resia rischia di perdere lo storico gruppo folkloristico
La gestione della sua sede potrebbe passare ad “Identità e tutela”
“È del tutto evidente che la ragione ultima di questa triste vicenda sia legata alla questione dell'identità linguistica di Resia”. Pamela Pielich, presidente del gruppo folkloristico resiano, non nasconde la sua profonda amarezza per quanto sta accadendo in valle nelle ultime settimane. Il sindaco Sergio Chinese, infatti, non ha rinnovato la convenzione per la gestione della “Ta Rozajanska Kultürska Hïša, assegnata sinora proprio al gruppo folkloristico. “La nostra associazione – spiega Pielich – ha sede in quella struttura in forza di un regolamento approvato con delibera dalla giunta comunale sin dal 1981. Fino ad oggi – per ovvie ragioni di opportunità e nel rispetto di tutta una serie di vincoli – anche la gestione dello stabile è stata affidata al gruppo folkloristico”. La convenzione in questione però è scaduta lo scorso 30 giugno e ad oggi pare non sarà rinnovata.
“Il motivo è presto detto. Sappiamo per certo - ci dice infatti la presidente – che l'associazione Identità e tutela Val Resia ha richiesto esplicitamente di subentrare nella gestione della struttura accusandoci contestualmente di averne fatto un uso scorretto. In particolare per aver ospitato nello stesso stabile il circolo Rozajanski dum. Pare chiaro dunque – prosegue Pielich - che vista la natura esclusivamente politica dell'associazione (che fonda la propria ragione d'essere nell'ostilità al riconoscimento della tutela della minoranza slovena nel comune di Resia ndr), l'accusa vera che ci viene rivolta riguarda la nostra identità. La volontà e il pensiero del sindaco, che di Identità e tutela è stato anche presidente, a questo proposito sono del tutto chiare: recentemente ad esempio – spiega Pielich – i laboratori di danza resiana, ideati e organizzati per anni dal gruppo folkloristico, sono stati affidati ad insegnanti vicini ad Identità e tutela. Allo stesso modo le domande di contributo al Comune devono essere stilate nella grafia imposta dall'amministrazione e, dunque, non slovena (una decisione quest'ultima certamente impugnabile, ndr). L'estate resiana – aggiunge la presidente – ha già subìto una drastica riduzione di iniziative che il gruppo folkloristico non ha potuto portare a termine proprio per la mancanza fisica di spazi”.
Ora però Resia rischia di perdere il gruppo stesso che opera in quel territorio da ben 173 anni.
“Se la gestione dovesse essere affidata all’associazione Identità e tutela - ci dice infatti la presidente del circolo - pur avendo diritto a mantenere la nostra sede in quegli spazi, chiederemo ospitalità ai comuni limitrofi. La convivenza con quell’associazione sarebbe per noi impossibile. Come potremmo infatti essere ospiti di un gruppo che (nel marzo scorso a Cividale, ndr) ha manifestato insieme al Movimento sociale Fiamma tricolore?”
“Il motivo è presto detto. Sappiamo per certo - ci dice infatti la presidente – che l'associazione Identità e tutela Val Resia ha richiesto esplicitamente di subentrare nella gestione della struttura accusandoci contestualmente di averne fatto un uso scorretto. In particolare per aver ospitato nello stesso stabile il circolo Rozajanski dum. Pare chiaro dunque – prosegue Pielich - che vista la natura esclusivamente politica dell'associazione (che fonda la propria ragione d'essere nell'ostilità al riconoscimento della tutela della minoranza slovena nel comune di Resia ndr), l'accusa vera che ci viene rivolta riguarda la nostra identità. La volontà e il pensiero del sindaco, che di Identità e tutela è stato anche presidente, a questo proposito sono del tutto chiare: recentemente ad esempio – spiega Pielich – i laboratori di danza resiana, ideati e organizzati per anni dal gruppo folkloristico, sono stati affidati ad insegnanti vicini ad Identità e tutela. Allo stesso modo le domande di contributo al Comune devono essere stilate nella grafia imposta dall'amministrazione e, dunque, non slovena (una decisione quest'ultima certamente impugnabile, ndr). L'estate resiana – aggiunge la presidente – ha già subìto una drastica riduzione di iniziative che il gruppo folkloristico non ha potuto portare a termine proprio per la mancanza fisica di spazi”.
Ora però Resia rischia di perdere il gruppo stesso che opera in quel territorio da ben 173 anni.
“Se la gestione dovesse essere affidata all’associazione Identità e tutela - ci dice infatti la presidente del circolo - pur avendo diritto a mantenere la nostra sede in quegli spazi, chiederemo ospitalità ai comuni limitrofi. La convivenza con quell’associazione sarebbe per noi impossibile. Come potremmo infatti essere ospiti di un gruppo che (nel marzo scorso a Cividale, ndr) ha manifestato insieme al Movimento sociale Fiamma tricolore?”
Il gruppo folkloristico è sempre stato al di fuori della politica e i primi a strumentalizzarlo in tal senso sono stati proprio i filosloveni che tanto si lamentano adesso. Hanno sfruttato la popolarità del gruppo per farsi pubblicità e spargere le loro idee sbagliate ai quattro venti. I primi che hanno sbagliato sono loro e sarebbe il caso adesso di riportare sui binari giusti anche la gestione del gruppo (che fa onore alla Valle con le sue uscite a livello mondiale). Identità e Tutela non ha nulla da spartire con i movimenti estremisti di destra se non l'appartenenza all'Italia e alla sua storia come contrapposizione alla presunta e antistorica appartenenza alla Slovenia tanto declamata da queste persone.
RispondiElimina" Identità e Tutela non ha nulla da spartire con i movimenti estremisti di destra"...ci credete? http://www.youtube.com/watch?v=q8_1TAaI4u0
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