L’Unione montana della Valcanale e Canal del Ferro è la prima, in ordine di tempo, ad aver definito il proprio statuto. I sei sindaci, Renato Carlantoni, Alessandro Oman, Isabella De Monte, Gianfranco Sonego, Luigi Marcon, Sergio Chinese, rispettivamente dei Comuni di Tarvisio, Malborghetto-Valbruna, Pontebba, Dogna, Chiusaforte e Resia, nonché il rappresentante delle minoranze consiliari eletto, Boris Preschern, da mesi lavorano insieme alla stesura del documento che andrà a delineare le caratteristiche e le dinamiche fondamentali all’interno della costituenda unione.
I primi cittadini sono giustamente orgogliosi del lavoro svolto, che evidenzia il loro senso di responsabilità nel delegare importanti funzioni all’unione, dimostrando, nel contempo, di aver compreso appieno lo spirito della legge regionale 14/2011, mirata a riorganizzare gli enti montani con l’obiettivo di rendere più efficienti ed efficaci i servizi al cittadino.
In questa area, va detto lo spirito collaborativo e la mentalità “di vallata” erano presenti già da tempo, basti pensare all’Associazione intercomunale Val Canale che da oltre cinque anni permette ai Comuni di Tarvisio, Malborghetto e Pontebba di gestire congiutamente una serie di funzioni.
L’Unione montana della Val Canale e Canal del Ferro è l’unica ad affacciarsi su due confini internazionali e proprio in virtù dell’importanza di questa prospettiva, l’unione mira a ottenere la delega della gestione delle politiche comunitarie da parte dei Comuni. Le funzioni delegate obbligatoriamente saranno invece la gestione dei rifiuti solidi urbani, lo sportello unico delle attività produttive, edilizia scolastica e diritto allo studio, i servizi finanziari, contabili e tributi, il personale, l’e-government, l’ufficio espropri, il canile e il macello comprensoriali, il servizio affissioni e pubblicità.
A queste si aggiungono la gestione della polizia municipale e le funzioni di valenza sovra-comunale come le politiche energetiche, il turismo, le attività culturali e di valorizzazione dei beni culturali. Nei singoli Comuni, che continueranno ad approvare i loro bilanci per le loro comptenze, rimarranno gli sportelli dell’Imu, patrimonio e finanze. L’unione si estenderà su un territorio di 716 chilometri quadrati, con una popolazione di quasi 10 mila persone, un territorio davvero vasto, se si considera anche che la quasi totalità dei Comuni componenti amministravano un territorio di gran lunga superiore a quello del Comune di Trieste. Gli uffici centrali dell’unione, infine, saranno dislocati nella sede dell’ex Comunità montana di Pontebba.
Tratto dal Messaggero Veneto del 7 agosto 2012
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