Quanto tempo è passato dal primo articolo di questo Blog.
Quante foto mi avete imprestato e con passione ho inserito in queste pagine.
Quante foto vecchie, video, e quanti audio ho trovato navigando nel web. Rendendoli pubblici e a vostra disposizione.
Vi ho sempre informato su tutto.
Ho cercato di farvi capire ciò che stava accadendo.
Per una volta ho chiesto un atto di coraggio. Vi ho chiesto un voto che aveva come unico scopo un segnale a tutti i Politici.
Far vedere, a loro, che il Popolo Resiano era Unito e poteva contare.
Personalmente non chiedevo un plebiscito, ma un piccolo raggio di sole.
Così non è stato.
Che delusione.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla crescita di questo blog. E sono tanti.
Un saluto sincero a Voi tutti.
Franco Di Lenardo Turan
Questo video è dedicato a tutti i Resiani "Doc"
Quante foto mi avete imprestato e con passione ho inserito in queste pagine.
Quante foto vecchie, video, e quanti audio ho trovato navigando nel web. Rendendoli pubblici e a vostra disposizione.
Vi ho sempre informato su tutto.
Ho cercato di farvi capire ciò che stava accadendo.
Per una volta ho chiesto un atto di coraggio. Vi ho chiesto un voto che aveva come unico scopo un segnale a tutti i Politici.
Far vedere, a loro, che il Popolo Resiano era Unito e poteva contare.
Personalmente non chiedevo un plebiscito, ma un piccolo raggio di sole.
Così non è stato.
Che delusione.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla crescita di questo blog. E sono tanti.
Un saluto sincero a Voi tutti.
Franco Di Lenardo Turan
Questo video è dedicato a tutti i Resiani "Doc"
Carissimo Franco, mi dispiace tanto, capisco la tua delusione e tutto il resto, credimi, leggo e sento ciò che i resiani che non si sentono veramente tali perché convinti di essere sloveni dicono e scrivono e nonostante ce la metta tutta non riesco a capirli, ma è proprio nel momento in cui uno pensa che non ci sia più speranza che non bisogna scoraggiarsi. Si dice che quando si chiude una porta quasi sempre poi si apre un portone. Chissà se questo vale anche per la nostra gente. Si sa che gli uomini tendono a dimenticare tutto, salvo d’essere ingrati.
RispondiEliminaCaro Franco quando mi prefiggo uno scopo e non lo raggiungo, non lo abbandono, rimane per me sempre un punto di mira perché spero di raggiungerlo un giorno (la speranza è sempre l’ultima a morire, si dice).
Un millepiedi non si ferma perché una, due tre, 10 zampe gli si sono rotte.
Carissimo Franco grazie per tutto ciò che hai fatto per noi chiamiamoci pure Resiani DOC, spero che il tuo Blog continui, so quanto tempo, quanto di tuo ci hai messo, ma sarebbe bello se tu ritrovassi la forza per continuare, cosa faremo senza di te ?
Alba e tutti gli altri
...
EliminaEgregio Franco Turan,capisco la delusione e l'amarezza. Purtroppo vi sono troppi autonomisti sotto diverse facciate che creano nelle persone più semplici difficoltà di comprensione,si parlava anche di macroregione. Che roba è? Dove ci vogliono portare? Questo è il semplice ragionamento della gente cosiddetta comune. C'è gente che vota solo il primo della lista e gente che vota sempre e solo quel partito che lo sente come parente. Un partito deve convincere. Io spero sinceramente che il CLOSED sia stato un errore di stampa dettato in un momento di mancanza di sole. Chi ci farà sapere le cose? Chi ci farà sapere che fine hanno fatto i 300.000 sloveni attendati in Italia e che alle elezioni non hanno votato per il loro partito? Coraggio, dopo il primo atto di delusione deve ritornare la voglia di continuare a fare bene quello che è stato iniziato solo nel 2007 o deve indossare le pantofole e sedersi sulla sdraio a contare le mosche che passano. Mi auguro di continuare a vedere notizie e tutto il resto che pur con la delusione avuta potrà comunque dire "sarà per un'altra volta". Coraggio e auguri
RispondiEliminaMa scusate, e i resiani convinti di essere italiani non sono una contraddizione essendo prima di tutto sempre e comunque slavi quindi almeno stretti parenti degli sloveni? La questione è più che semplice, solo che alcune convinzioni politiche che ormai fanno parte dell'essere di alcune persone le obbliga a rifiutare una parentela scientificamente e linguisticamente accertata, essendo queste convinzioni parte integrante dell'individuo, evidentemente. Gli sloveni non sono un popolo eteregoneo come si può pensare, lo sloveno tra le lingue slave è la lingua che possiede la più alta variabilità dialettale, dalla stretta similitudine con lo slovacco di alcuni dialetti all'influenza serbo-croata in altri, come ad esempio i dialetti della Benecia. Non sono 300.000 gli sloveni in Friuli ma certamente il numero è verosimilmente intorno agli 80/70.000, senza dimenticare che hanno subito al pari degli ebrei delle deportazioni nei campi di sterminio dopo l'occupazione italiana devastante dell'ex-Jugoslavia. Nel 1923 venne italianizzata la toponomastica e nel 1927 i cognomi slavi hanno subito la stessa fine. Sempre in quegli anni venne vietata l’attività di associazioni e società slovene. E’ stato tra l’altro documentato che proprio gli sloveni hanno dato il più alto numero di condannati a morte e di condanne in genere nei famigerati processi per "reati contro la sicurezza dello Stato" sempre durante sotto la dittatura fascista.Tutto questo pensando che l’idea dell’alta cultura e la civiltà italiana fossero superiori, davano agli Italiani il diritto di assimilare altri popoli praticando sistematicamente durante il fascismo la politica totalitaria mononazionale messa in pratica dal regime. Non scordiamo quindi, il dovere di ricordare ciò che è stato fatto durante l'italianizzazione forzata dei popoli slavi, senza scordare la conseguente vendetta delle foibe con vittime anche innocenti. Concludo dicendo che l'identità non è fissa ma si evolve, invito quindi a continuare la battaglia per il resiano vero, quello che si parla da secoli, senza legami politici che portano inevitabilmente all'italianizzazione, quindi all'estinzione di una cultura e di una lingua uniche.
EliminaCaro Andrea, in effetti il nòcciolo del problema è proprio politico, non tanto linguistico (eviterei il termine "scientifico" perché non è possibile applicarlo a questi temi secondo me). I linguisti, sebbene non siano tutti d'accordo (v. tesi del prof. Hamp che sarà a giugno in Val Resia) hanno applicati dei modelli di "metrica" linguistica alla nostra lingua e per loro un'etichetta vale l'altra, non possiamo colpevolizzarli. Gli sloveni come i resiani appartengono sicuramente al ceppo slavo "del sud", cioè di quelle popolazioni che nei secoli passati si sono spinte dal medio-oriente (probabilmente zona mar Caspio) verso occidente seguendo le altre popolazioni cosiddette barbare. E' un dato di fatto però che la popolazione resiana sia rimasta molto isolata dal resto delle altre tribù slave e molti arcaismi nella nostra lingua lo dimostrano, cioè solo la vera prova "archeologica" se vogliamo della maggiore anzianità del resiano rispetto alle lingue e dialetti che la circondano. A memoria d'uomo non si ricordano in Valle molti contatti con la popolazione slava oltre il Canin e la maggior parte delle influenze venivano dalla zona friulano-italiana e austriaca, questo è un dato storico. Questa situazione ha portato i resiani a considerarsi "a parte" già nei decenni passati, non è una moda anti-europeista come qualcuno vuol far credere, piuttosto i resiano sono molto europei visto che molti parlano diverse lingue, vivono o sono vissuti all'estero in Europa e viaggiano spesso. Insomma in conclusione nessuno toglie nulla agli Sloveni e per quel che mi riguarda sono i benvenuti in Val Resia, quello che non si accetta è forzare la popolazione locale ad accettare una lingua, una grafia, una "parentela" che non abbiamo mai né avuto né sentito. Amici ma ognuno a casa propria con il rispetto reciproco!
RispondiEliminaAnche lo stato italiano allora dovrebbe stare a "casa" sua, quando nei territori nazionali ha inglobato popolazioni non italiche(friulano, resiano, tedesco ecc.),con questo auspico sempre e comunque rispetto reciproco e democratico, sia ben chiaro.Se i linguisti hanno applicato la loro "metrica" linguistica è perché hanno intuito giustamente la strabiliante somiglianza tra lo sloveno e il resiano, non tanto per quanto riguarda la lingua standard slovena ma per la somiglianza che riguarda alcuni dialetti sloveni(zegliano ad esempio) che vengono inclusi nella lingua slovena. Sostenere la totale disaffinità del resiano a questi dialetti sloveni equivarrebbe a sostenere che gli stessi dialetti presi in questione non appartengono alla lingua slovena, fatto che non corrisponde a realtà. IL fatto che una parte dei Resiani non si senta parte di questa parentela, appartiene semplicemente al campo sentimentale e non a quello materiale, sostanziale della realtà dei fatti, ad esempio se due fratelli di sangue litigano e non si parlano più, magari non sentendosi neanchè più fratelli per l'astio creato dalla lite, risulteranno solo emotivamente "non fratelli" ma nei fatti il loro genoma, la loro somiglianza non potrà venir cancellata da nessun evento di causa maggiore, nemmeno dopo la scomparsa eventuale di uno dei due o entrambi. Loro rimarranno imparentati indipendentemente dal fatto di sentirsi o meno parenti!Della stretta parentela "materiale" siamo certi, mentre di quella emotiva un pò meno anche se ultimamente non possiamo mettere la mano sul fuoco visti gli esiti delle ultime elezioni, dove 26 o 36 voti, non ricordo bene, sono andati alla slovenska skupnost!
RispondiEliminaA quando la riapertura? Ormai il tuo silenzio è diventato assordante. Penso che ti sarai riposato abbastanza. Gli emigranti, quelli poveri di notizie fresche dalla Val Resia ti sollecitano a fare un passo indietro e di ritornare sulla strada maestra. Ti saremmo grati, indistintamente e affettuosamente.
RispondiEliminaconcordo pienamente. Franco Di Lenardo Turan su le maniche e basta poltrire!!!!!!!!!!!!!
EliminaPušlüšajme, ané në makoj mle, pušlüšej usë nasce jüdë. Buc vi kako mï pulimö Resijo tau nascë särzë,, mä si mo dälëcˆ ; dälëcˆ od nascö dulynë, od nascë hörë.
RispondiEliminaRejnik Toni Barbarino pucewa njän tau tuë lipë Osöjaskë wásé, mä ko Un jë bil žyu anö jë stal jsdë Lusemburzë, je bil rüdë itakö vësël ko si mu šejala tve lipë pysänië, anö pa pysänë od FrancoTosoni.
Njän Zašlüšët / mamö, Buchlunej Cristinö Buttolo, sés pöŠtö eletronykö « Ecomuseo », mä nan mancäjo twe bysidë.
Te löpo prosimö spàet pjšej.
Albizzä anö usi ti drugi