"Poiché in Friuli Venezia Giulia è diffusa una vasta consapevolezza dell'utilità della conoscenza della lingua slovena, la Regione potrebbe attrezzarsi, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, per offrire lo studio della lingua slovena anche nelle scuole a lingua d'insegnamento italiana".
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti alla tavola rotonda "Prospettive del bilinguismo nelle pubbliche amministrazioni del FVG" svoltasi oggi a Gorizia nell'ambito del progetto europeo Lex. Il progetto, promosso dall'Unione culturale economica slovena (SKGZ) in collaborazione con la minoranza italiana in Istria e altri partner, ha come obiettivo l'analisi, l'applicazione e lo sviluppo della tutela delle minoranze linguistiche in Italia e Slovenia.
L'incontro, moderato dal giornalista Bojan Brezigar, è servito a fare il punto della situazione sull'attuazione, a 13 anni di distanza dall'approvazione, della legge di tutela della minoranza slovena (38/2001). Se il bilinguismo visivo è talvolta ancora mancante, soprattutto nelle aree urbane, oggi si presenta la necessità di verificare per poi modernizzare alcune norme che non rispondono più alle esigenze reali della società e di superare le criticità anche attraverso la digitalizzazione dei servizi pubblici.
"Per normalizzare l'uso dello sloveno nelle pubbliche amministrazioni - ha osservato Torrenti - è necessario che gli Enti locali si attrezzino anche autonomamente, così come richiesto dallo spirito della legge 38/2001, e provvedano a offrire, magari con le risorse comunitarie, l'ordinarietà degli interventi quali, ad esempio, sportelli linguistici e servizi di traduzione".
Il vicepresidente del Consiglio regionale Igor Gabrovec ha sottolineato come sia ormai indispensabile perseguire nell'area confinaria "almeno la conoscenza passiva" della lingua slovena attraverso l'istruzione. Il direttore dello Slori (Istituto sloveno di ricerche) Devan Jagodic ha informato come ben il 70 per cento della popolazione confinaria è favorevole all'inserimento dello sloveno nelle scuole italiane.
Anche l'assessore della Provincia di Trieste Mariella Magistri De Francesco si è soffermata sulla necessità della conoscenza dello sloveno per renderlo più presente e vivo nella società. L'assessore della Provincia di Gorizia Vesna Tomsic ha invece proposto alla Regione di dotarsi di una specifica politica linguistica che valorizzi il plurilinguismo del Friuli Venezia Giulia come marchio anche a scopi turistici.
Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ha ricordato i passi avanti che sono stati fatti negli ultimi 20 anni per quanto concerne la convivenza e ha dato la propria disponibilità per attuare l'applicazione della legge: il Consiglio comunale sarà prossimamente attrezzato con il servizio per la traduzione simultanea.
I rappresentanti delle amministrazioni comunali (i sindaci di Doberdò e Sgonico, Paolo Vizintin e Monica Hrovatin, l'assessore di Duino Aurisina, Marija Brecelj, e di San Dorligo della Valle, Goran Cuk) vorrebbero potenziare i servizi di traduzione e d'interpretariato e unificare la terminologia tecnica slovena.
Nel dibattito è stato sottolineato come lo sviluppo del plurilinguismo sia indispensabile per il mantenimento dell'autonomia regionale. Rudi Pavsic (SKGZ) ha affermato che è necessario creare le condizioni affinché nella fascia confinaria venga insegnata la lingua del vicino, quindi anche l'italiano in Slovenia.
Gli appartenenti della comunità linguistica dovrebbero richiedere maggiormente i documenti bilingui e utilizzare, quando esiste, il servizio di traduzione (Livio Semolic, SKGZ). Gli agricoltori, che in molti casi rappresentano gli utenti prevalenti degli uffici degli Ispettorati forestali, vorrebbero comunicare nella propria madre lingua con il personale tecnico (Edi Bukavec, Alleanza contadina).
Tratto dal sito della Regione Friuli-V.G. del 28 giugno 2014
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti alla tavola rotonda "Prospettive del bilinguismo nelle pubbliche amministrazioni del FVG" svoltasi oggi a Gorizia nell'ambito del progetto europeo Lex. Il progetto, promosso dall'Unione culturale economica slovena (SKGZ) in collaborazione con la minoranza italiana in Istria e altri partner, ha come obiettivo l'analisi, l'applicazione e lo sviluppo della tutela delle minoranze linguistiche in Italia e Slovenia.
L'incontro, moderato dal giornalista Bojan Brezigar, è servito a fare il punto della situazione sull'attuazione, a 13 anni di distanza dall'approvazione, della legge di tutela della minoranza slovena (38/2001). Se il bilinguismo visivo è talvolta ancora mancante, soprattutto nelle aree urbane, oggi si presenta la necessità di verificare per poi modernizzare alcune norme che non rispondono più alle esigenze reali della società e di superare le criticità anche attraverso la digitalizzazione dei servizi pubblici.
"Per normalizzare l'uso dello sloveno nelle pubbliche amministrazioni - ha osservato Torrenti - è necessario che gli Enti locali si attrezzino anche autonomamente, così come richiesto dallo spirito della legge 38/2001, e provvedano a offrire, magari con le risorse comunitarie, l'ordinarietà degli interventi quali, ad esempio, sportelli linguistici e servizi di traduzione".
Il vicepresidente del Consiglio regionale Igor Gabrovec ha sottolineato come sia ormai indispensabile perseguire nell'area confinaria "almeno la conoscenza passiva" della lingua slovena attraverso l'istruzione. Il direttore dello Slori (Istituto sloveno di ricerche) Devan Jagodic ha informato come ben il 70 per cento della popolazione confinaria è favorevole all'inserimento dello sloveno nelle scuole italiane.
Anche l'assessore della Provincia di Trieste Mariella Magistri De Francesco si è soffermata sulla necessità della conoscenza dello sloveno per renderlo più presente e vivo nella società. L'assessore della Provincia di Gorizia Vesna Tomsic ha invece proposto alla Regione di dotarsi di una specifica politica linguistica che valorizzi il plurilinguismo del Friuli Venezia Giulia come marchio anche a scopi turistici.
Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ha ricordato i passi avanti che sono stati fatti negli ultimi 20 anni per quanto concerne la convivenza e ha dato la propria disponibilità per attuare l'applicazione della legge: il Consiglio comunale sarà prossimamente attrezzato con il servizio per la traduzione simultanea.
I rappresentanti delle amministrazioni comunali (i sindaci di Doberdò e Sgonico, Paolo Vizintin e Monica Hrovatin, l'assessore di Duino Aurisina, Marija Brecelj, e di San Dorligo della Valle, Goran Cuk) vorrebbero potenziare i servizi di traduzione e d'interpretariato e unificare la terminologia tecnica slovena.
Nel dibattito è stato sottolineato come lo sviluppo del plurilinguismo sia indispensabile per il mantenimento dell'autonomia regionale. Rudi Pavsic (SKGZ) ha affermato che è necessario creare le condizioni affinché nella fascia confinaria venga insegnata la lingua del vicino, quindi anche l'italiano in Slovenia.
Gli appartenenti della comunità linguistica dovrebbero richiedere maggiormente i documenti bilingui e utilizzare, quando esiste, il servizio di traduzione (Livio Semolic, SKGZ). Gli agricoltori, che in molti casi rappresentano gli utenti prevalenti degli uffici degli Ispettorati forestali, vorrebbero comunicare nella propria madre lingua con il personale tecnico (Edi Bukavec, Alleanza contadina).
Tratto dal sito della Regione Friuli-V.G. del 28 giugno 2014
Sarebbe più proficuo, viste le scarse risore che ormai vengono assegnate alle scuole, potenziare l'insegnamento delle Lingue Comunitarie (INGLESE), che veicolerebbe la comunicazione in territori più vasti. Saluti
RispondiEliminaSenza nulla togliere alla dignità delle Lingue,vogliamo poi parlare del grande spreco per il Friulano? Io insegno Italiano e Inglese e vedo nelle scuole cataste, scatoloni di libri, materiali per l'insegnamento del Friulano, che nessuno legge o riesce ad utilizzare (...già segnalato nei Collegi Docenti). Ci mancherebbe pure lo Sloveno!!
RispondiEliminaN.B. Friulano = ih alla settimana /INGLESE = 1h alla settimana in classe 1^
Quando esco dal mio territorio (orticello) devo essere in grado di comprendere e parlare in una lingua comprensibile alla stragrande maggioranza di persone (Pure in Slovenia lo capiscono e parlano benissimo!). In tempi di ristrettezze economiche cerchiamo di dare delle priorità a ciò che veramente serve.
Insegamento dello Sloveno nelle Scuole? No grazie non è una priorità!!
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RispondiEliminaHai perfettamente ragione, peccato che non essendo insegnante(giusto?) non conosci la drammaticità della situazione e della scuola...............
RispondiEliminaE' tutto utile, certamente, ma non sprechiamo soldi.................!!!!!!
Tieni comunque presente che, nelle nostre leggi per la scuola “ INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO” l'insegnamento della Lingua Italiana come della Matematica è preminente!! Tutto il resto sono solo parole .....
RispondiEliminaUn torrente (Torrenti) è caratterizzato da una scarsissima alimentazione (preparazione), regolare e costante, può rimanere a secco per lunghi periodi, ma con delle piene improvvise (uscite improvvide), può provocare danni. Forse, chissà, probabilmente, l’insegnamento dello sloveno può essere utile a Resia così, imparando bene questa lingua, qualsiasi persona resiana, poi, potrebbe e saprebbe conversare ed intavolare, finalmente, un discorso con gli abitanti, nel periodo estivo perché Sella Carnizza d’inverno non è transitabile, della Valle dell’Isonzo (Soca). Sarebbe un grosso vantaggio, sia turistico che commerciale. A pensarci bene questa pensata sarebbe di enorme utilità e opportunità. Si aprirebbero così innumerevoli prospettive che oggi non ci sono e non sono immaginabili, solo espansione ed influenza.
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Elimina....sicchè per incrementare l'afflusso a Sella carnizza, dovremmo imparare tutti lo Sloveno.
EliminaIo ho le mie casette lassù e non ho mai visto gente slovena, se non raramente. Scusa, non proseguo perchè mi viene da ridere....hahahaha.....Saluti
Torrenti. penso che con la prossima legislatura non se ne sentirà più parlare. sicuramente ha detto delle cose che gli sloveni volevano sentirsi dire,anche perché hanno fatto un ""congresso"" tra di loro. comunque sia, in friuli la lingua più parlata è sicuramente lo sloveno che mi fa ricordare che apre la mente e fa girare il mondo (come diceva una nota pubblicità). dopo lo sloveno viene l'inglese e francese. ma gli sloveni che dicono siano residenti in friuli, lo sanno lo sloveno? o continuano a parlare il loro dialetto? così dice la slovenia che si sente madre di tutto il popolo slavo. meno male che ci sono loro a difendere la minoranza. A proposito di economia, l'Italia sicuramente va male, ma la slovenia non è da meno. va bene parlare male dell'Italia, che mi pare però che fino ad ora non ha fatto mancare niente anche a quelli che pur non essendo sloveni si lamentano di continuo. mi sembra che per le loro ristrettezze economiche abbiano ridotto i versamenti per gli sloveni in italia che saranno sicuramente sul lastrico dopo questa decisione. Purtroppo l'Italia e la regione suppliscono alla mancanza della slovenia, alla faccia che l'economia italiana è peggiore ,sarà bene guardare e pensare sempre prima di dire certe cose. Rimane comunque che ciascuno, volendo, si possa recare a lubiana e chiedere la cittadinanza, anche se solo ad honorem.
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RispondiEliminacertamente meglio della slovenia.
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RispondiEliminacerto. io non sono rifatto. e non aspiro ad essere un altro
RispondiEliminaoggi 7 agosto l'assessore Gianni Torrenti è stato indagato per presunte irregolarità amministrative dalla Procura di Trieste. E' proprio durato poco!!!! ha dato già le dimissioni. amen
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