ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 13 giugno 2014

Friuli Venezia Giulia, ripartiti oltre 5 milioni di euro per la minoranza slovena

NON C'E' LAVORO?
NON VIENE PAGATA LA CASSA INTEGRAZIONE PERCHE' LO STATO NON HA SOLDI?
SEI DISOCCUPATO SENZA PROSPETTIVE?
LA TUA AZIENDA E' IN DIFFICOLTA' E NON RIESCI A TROVARE UN ENTE CHE TI DIA UNA MANO?
NESSUN PROBLEMA.

LA REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA SPERPERA DENARO A PIOGGIA A SCAPITO DEI VERI PROBLEMI.

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell'assessore alla Cultura, Gianni Torrenti, una delibera che ripartisce 5.066.407 euro per il 2014 a sostegno delle attività culturali, sportive, scientifiche, educative e informative della minoranza slovena.
Il provvedimento è stato preso in base alla legge regionale che reca norme per la tutela della minoranza linguistica e l'istituzione nel bilancio regionale del Fondo per il sostegno delle attività degli enti e delle organizzazioni della minoranza, a cui affluiscono i contributi annuali assegnati dallo Stato. Sulla proposta del riparto dei contributi ha già espresso all'unanimità il proprio parere favorevole la Commissione regionale consultiva della minoranza linguistica slovena.
Il riparto dei fondi 2014 è suddiviso in quattro categorie: 3.285.000 euro verranno assegnati a 15 enti gestori dell'attività istituzionale, culturale, artistica, scientifica, educativa e sportiva. Di ben 1.180.000 euro sarà il sostegno dell'attività di 6 enti, che realizzano in modo stabile e continuativo iniziative informative ed editoriali in lingua slovena. Alle attività degli enti e delle organizzazioni minori va mezzo milione di euro. Per iniziative progettuali dirette della Regione per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale sono destinati 101.407 euro.
Il riparto considera le situazioni della società editrice del quotidiano “Primorski dnevnik”, che sta affrontando gravi difficoltà derivanti anche dalle modifiche intervenute nella normativa nazionale di sostegno all’editoria che hanno penalizzato i quotidiani delle minoranze linguistiche, nonché dell’Unione delle Associazioni sportive slovene in Italia (Zssdi), che si trova in serie difficoltà a causa di una generale diminuzione dei finanziamenti. Per alleviare queste due criticità il finanziamento a favore di alcuni enti della minoranza linguistica ha subito quest’anno una riduzione, “che può costituire uno stimolo a costruire rapporti di sinergia e di aggregazione con gli altri”, ha commentato l’assessore Torrenti.

9 commenti :

  1. In questo momento difficile le critiche alla gestione dei vari finanziamenti sono certamente legittime , ma come mai si continua ad attaccare una parte della popolazione autoctona del FVG che ha il diritto di continuare ad esistere sul territorio? A questo punto mi sembra di capire che un sentimento antisloveno c'è ed è costante, nonostante alcune dichiarazioni che tentano di sviare all'opinione pubblica questo atteggiamento, anche perché inevitabilmente si mette in cattiva luce una comunità che da sempre ha fatto fatica a esistere non solo nella parte udinese ma anche nell'Isontino fino a Trieste. Del resto bisogna capire, qual'è la vera intenzione della "causa resiana", cioè si vuole mantere l'italianità sopra il bisogno di mantenere una lingua o viceversa? Per mantenere la "causa resiana" bisogna per forza attaccare la comunità slovena che ha problematiche simili a quella resiana? Vi sembra veramente corretto questo atteggiamento? Zbugan o Sbugan per i "patriottici" (di chi,di cosa?)

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  2. Sbugan Andrea! Cerca di vivere in pace, prima con te stesso e poi con gli altri. Vedo che ti agiti un pò troppo e questo non fa bene alla salute. Nessuno vuol mettere in cattiva luce una comunità, il suo diritto di esistere, che fino a ieri, per sopravvivere, non aveva mai avuto bisogno di tanti soldi. Quando mai, in passato, si era parlato di sovvenzioni e contributi? Piuttosto, perché non parlare di queste varie associazioni culturali, sportive, scientifiche, educative e informative della minoranza slovena, anche dove non esistono, che sono nate e cresciute come funghi, per necessità o per convenienza o per pura propaganda politica? Qualcuno, più di uno, per trovare spazio alla propria persona, alla propria esigenza e alla propria prepotenza, è alla continua ricerca delle proprie dimensioni abusive che non sempre trovano corrispondenze, ma soprattutto discordanze, ecco allora che vengono fuori dicerie sui sentimenti antisloveni, sentimenti, forse, nei tuoi ragionamenti. I resiani per intendere un italiano o uno sloveno, dicono: dün laski anu dün buski.

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  3. Il punto è il seguente, chi ha scelto l'appartenenza etnica a Resia? Gli italiani o i resiani? Non penso che la scelta geopolititca assunta da una generazione del passato debba per forza di cose resistere nelle generazioni successive, con il costo di far assimilare i resiani agli italiani, snaturandone totalmente l'identità madre composta appunto dalla lingua e cultura slave. Il punto di vista di una persona che vive nell'attualità del presente dove l'uso del'italiano è preferito all'uso del resiano fa sembrare questa rapporto linguistico come normale, mentre si dimentica che i primi fondatori parlavano solo il resiano a casa, e penso che mai avrebbero voluto e pensato una tale assimilazione. I tentativi di salvaguardia da parte della comunità slovena anche se non vengono percepiti come adeguati, sono per il momento l'unica risposta al problema della perdita della lingua resiana. Anche la storia segue le regole del mondo e quando una parte trascura un problema subentra un'altra che con un atteggiamento contrario la compensa, per mantenere un'equilibrio che in questo caso è l'obiettivo di salvare il resiano, dall'uso sempre più frequente dell'italiano. Chi non ammette questa situazione assimilatrice o fa finta di non vedere o è complice più o meno consapevole, evidentemente.

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  4. Auctoritas non veritas facit legem.

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    1. stando a quanto scritto il 21.06.2014 alle ore 22.26 la generazione resiana del passato è stata una generazione di imbecilli, ignoranti e perché avevano scelto l'appartenenza etnica di Resia all'Italia. Solo la generazione odierna intelligente, capace, può far rientrare i resiani nell'alveo sloveno. Vedo un po' di confusione nell'affermazione "" i primi fondatori parlavano solo il resiano a casa e penso che mai avrebbero voluto e pensato una tale assimilazione (all'italiano). I tentativi di salvaguardia da parte della comunità slovena......sono l'unica risposta al problema della perdita della lingua resiana"""". Primo: quando la generazione del passato giunse in località Gospotniza parlava una lingua che successivamente venne chiamata resiano dovuta al territorio in cui si fermarono. La comunità slovena è l'unica che non salvaguarda la lingua resiana, basti sapere che nella scuola vuole imporre 40 ore di solo sloveno.Alla faccia della salvaguardia del resiano. Deve essere frustante non essere sloveno ma desiderarlo. Ecco perché la generazione attuale dovrebbe ripudiare la scelta geopolitica della generazione del passato e farsi assimilare dagli sloveni. Se ciò avvenisse i resiani al pari dei filo sloveni, sarebbe sempre e comunque considerati dei paria e stranieri sulla propria terra. Basta vedere chi è di udine e va a remanzacco, dopo 30 anni che vi abita è considerato ancora forestiero. Il referendum fu fatto dai resiani e fu scelta l'Italia. non fu fatto dagli italiani che scelsero di trattenere i resiani. Solo la slovenia avrebbe fatto il referendum sostituendosi ai resiani. la storia è storia e non le balle che si raccontano all'osteria. cosa c'entra la causa resiana con i finanziamenti alla comunità slovena? mah!!!

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