ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 12 settembre 2014

TOPONOMASTICA RESIANA 2

È TEMPO DI RIMOZIONE DEI VECCHI CARTELLI
Chi percorre la strada  che da ponte Rop porta a Prato di Resia, in prossimità della località Lipovaz, fra le altre indicazioni, trova questo cartello, con questa informazione: Centro Culturale - Ta Rośajanska Kultűrska Hïśa. 





Seguendo l’itinerario indicato, dopo circa cinquecento metri, scopre il centro culturale, ma non quello indicato dal cartello indicatore, nota, viceversa, un cartello con caratteristiche differenti, che indica: Centro Culturale – Rozajanska Kűltűrska hiša


Chiaramente, fra le due indicazioni, ci sono delle discordanze evidenti tali da far riflettere, in modo particolare, per chi non conosce la realtà resiana. Due verità, quella che si diletta con la grafia slovena e quella che applica la grafia concreta resiana. Sono in atto divergenze e difformità di natura, sia per furbizia e sia per carattere di basso contenuto comportamentale, contrapposto ad un orientamento ragionevole e logico per una realtà prevalentemente resiana, per trovare una giustificazione. Due realtà discordanti che evidenziano la confusione che regna in questi tempi, presenti e passati, che accrescono, invece di semplificare e aiutare a comprendere, la confusione e il disordine dove vuol prevalere una posizione palesemente ostile alla visione e alla concretezza resiana, la quale, fermamente risoluta, dopo un periodo di vari secoli di storia in lingua orale, vuole corredarsi, in conclusione, di una scrittura semplicemente ed esclusivamente resiana, senza interferenze e insegnamenti da parte di nessuno. Come ho già evidenziato e richiesto la sostituzione per un altro cartello, chiedo, anche per questo caso, a chi di dovere, di rimuovere e sostituire, allo stesso modo, anche questa indicazione con una conforme alla grafia resiana.
Franco Tosoni

51 commenti :

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  2. negare che il Resiano di Rezija sia un dialetto sloveno equivale a un etnocidio . Molto presto uscirò questo libro "la posizione giuridica e la vita odierna della minoranza slovenalinguistica resiana" che può chiarire le idee a molti adoratori del tricolore di Pizzaemandolinoland

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    1. finalmente in Resia un fine giurista che scriverà un libro ""la posizione giuridica e la vita odierna della minoranza slovena linguistica resiana"" che può (o potrà?) chiarire le idee a molti adoratori del tricolore di Pizzamandolinoland.
      Complimenti. Cominciamo dalla Pizza e mandolino: quelli della Pizza e mandolino hanno invaso il mondo con il loro prodotto e hanno e allietano la vita di coloro che vanno a mangiare con il suono del mandolino.
      Nella patria slovena non hanno niente di loro, hanno solo rubacchiato le specialità dei vicini e non mi pare che nelle pizzerie slovene (vergogna le hanno messe manche loro) suonino il de profundis. alla faccia degli adoratori della nota bandiera.
      Per il famoso libro che uscirà, spero con la prefazione per lo meno dei ministri della cultura e della giustizia nonché di un qualche ecclesiastico sloveni trattandosi di un tomo giuridico e chiarificatore degli adoratori del tricolore (ci vorrà l'esorcista per scacciare gli adoratori). Quanto gente impegnata per un libro che in partenza sarà abortito perché l'autore non conosce nemmeno che per essere minoranza non basta solo la lingua. Passando per certe frazioni, vicino ai Cimiteri, si sente un certo movimento degli avi che mai sono stati o hanno pensato di essere sloveni.
      E' sicuramente un etnocidio pensate che Resija sia un dialetto sloveno.
      Visto che hai scritto in Italiano sarebbe opportuno ripassare un po' la grammatica altrimenti se il libro sarà scritto in sloveno sarà una schifezza linguistica.
      Non accetto contraddittorio con chi non sa di quello che scrive.

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    2. L'autore del libro conosce benissimo Resia e la sua minoranza linguistica slovena.Come fa a parlare di un libro che non ha nemmeno visto?

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    3. stella valtorre non sa leggere l'italiano. come fa lei a parlare di un libro che nemmeno lei ha letto. l'autore deve essere uno particolarmente intelligente perché riesce a trovare una minoranza linguistica slovena a Resia che solo i filo sloveni e sloveni dicono che esiste. Meno male che l'autore conosce bene Resia, sarà sicuramente un'altro ignorante (dal verbo ignorare) che ne sa una più del libro. Per stella valtorre,verbo ignorare significa non sapere, sconoscere. Faccio notare all'esimia che il libro si legge e non si vede.

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    4. Ahaahh,non so leggere l'italiano!!!Questo libro è già da tre settimane nella mia biblioteca, l'ho letto attentamente.L'autore non conosce bene,ma benissimo Rezija.E' un avvocato e linguista,insegnante dell'università . Siete citati anche voi che disconoscete la minoranza slovena di Resija.Prima di parlare almeno legga il libro !!!

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    5. ripeto, lei non sa leggere l'italiano. io non ho criticato il libro che non ho letto e mai leggerò per non leggere la solita apologia. comunque lei mi faccia sapere quale è la minoranza slovena a Resia perché per dire minoranza slovena i Resiani devono essere emigrati dalla slovenia a Resia. Non basta un simil linguaggio per essere minoranza, ma bisogno provenire anche da un certo posto.
      Buona ricerca

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    6. olgica valtorre legge i libri prima della pubblicazione. Non è un libro, ma una monografia che è stato presentato il 13.11.2014 a udine dal titolo Resiani fieri della loro specialità, scritto anche in inglese, lingua che lei conosce benissimo, sapendo lo sloveno. l'autore conosce benissimo Resia? si vede che veniva a piedi da nova gorica. non sto qui a spiegarle la differenza tra libro e monografia ma compiango i ragazzi che sono, o sono stati suoi studenti.

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    1. " Knjiga predstavlja krajši ,a jedrnat in celovit pregled situacije,v kateri ta zelo poseben del slovenske manjšine živi .Njena glavna vrednost je ,da se ne omejuje le na nomativne vidike , temveč upošteva vse ključne elemente za obstoj skupnosti.Avtor trdi,da smo v Reziji priča različnih kršitvam manjšinskih pravic, ki so nespremeljive z vidika standardov demokracije in vladavine prava."
      tradurre con il vocabolario

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  4. Ci mancava solo Solbica ad illuminarci sulla "posizione giuridica e la vita odierna della (fantomatica) minoranza slovena linguistica resiana"!
    Per l'ineffabile Andrea: chi è che continua a buttare in politica una "battaglia" che deve e dovrebbe restare unicamente linguistica? Chi è che continua (ed ha interesse) a tirar sempre fuori questa storia dei Resiani "adoratori del tricolore" e (questa è nuova) "pizzaemandolinoland"?
    Io, come scritto più e più volte su questo blog, non sono adoratrice di nessun tricolore, nemmeno quello a bande orizzontali bianco/blu/rosso.
    Una domandina semplice semplice: ma se i Resiani, per difendere e continuare a tramandare anche in forma scritta la loro Lingua - ribadisco LA LORO LINGUA E DI NESSUN ALTRO - preferiranno adottare un alfabeto diverso, agli esimi linguisti Andrea, Solbica & Co. cambia la vita?

    Sbuhan

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    1. Caro Andrea, concordo con Lei sul fatto che il Resiano è una Lingua di ceppo slavo. L'ho detto più e più volte, sarebbe da idioti negare questo fatto e lo sanno da sempre anche i sassi del potok.
      Quello che, invece, mi divide da Lei e da tutti quelli che la pensano come Lei è questo voler spingere a tutti i costi i Resiani nelle braccia di una realtà (quella slovena) che ci è totalmente estranea. Nulla ci accomuna a quest'area, come detto e ricordato più e più volte da me e da altri: non la Storia, non la Cultura, non la vita vissuta in secoli e secoli. Siamo semplicemente vicini di casa e i rapporti potranno essere cordiali e anche di amicizia, ci mancherebbe altro, solo se questo vicino di casa non continuerà a voler imporre le sue idee circa il “salvataggio” del Resiano.
      E’ questa “invadenza” che a me e a tanti altri dà fastidio, è questo volerci imporre un’appartenenza che non abbiamo mai sentito, è questa continua ingerenza di esponenti politici sloveni (vedi la querelle sui cartelli stradali, per dire) in questioni che riguardano prettamente ed esclusivamente il Comune di Resia (che, fino a prova contraria, è un Comune della Repubblica italiana). Sono le accuse di alcuni politici sloveni agli amministratori di Resia di non voler attuare le politiche di tutela di una minoranza slovena che in Valle non è MAI esistita e, quindi, va da sé che non c’è proprio nulla da tutelare (vedi la ridicola vicenda della carta di identità del “Resiano di importazione”).
      Per quanto riguarda gli apparentamenti con certa area politica (la Destra, nelle sue ramificate realtà), come ho già scritto in altri commenti a me personalmente fanno ribrezzo e me ne dispiaccio e questa, forse, è l’unica cosa su cui dissento rispetto alle opinioni (per altri versi concordi con le mie) di alcuni commentatori di questo blog. Ma pazienza, non si può essere d’accordo su tutto. Mi consola il fatto che comunque ci sono molte persone, Resiane e/o simpatizzanti, che la pensano come me.
      L’unica cosa importante è - e dovrebbe restare - la salvaguardia del Resiano, nelle forme e con le modalità che i Resiani (sentiti i pareri e le opinioni di tutti ma non le imposizioni di nessuno, soprattutto di chi vuole solo imporre e non sta mai a sentire) decideranno di adottare.
      Come accade in molte situazioni, non c’è nulla di peggio che voler imporre e far calare dall’alto (in questo caso addirittura dall’esterno) decisioni importanti che riguardano una popolazione e il suo territorio: la costruzione di una centralina elettrica sul torrente come l’assetto del proprio polo scolastico come la segnaletica stradale o la grafia per la propria Lingua.
      Di decisioni sbagliate ne sono state già prese fin troppe e vediamo tutti cosa è successo e sta succedendo in Valle dopo la improvvida richiesta di inserimento del Resiano nella Legge di tutela delle minoranze slovene.
      Da ultimo, caro Andrea, Le rigiro la Sua domanda: ma perché improvvisamente la Slovenia è così interessata a “salvare” una Lingua, un popolo e una Valle che fino a poco tempo fa bellamente ignorava (come buona parte, peraltro, degli Italiani)?
      Chi è che fa l’“irredentista”?
      Stia bene.

      Sbuhan


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    1. Ma Lei ci è o ci fa? Mi dica uno solo dei miei commenti in cui io affermo che il Resiano non è una Lingua slava! Avrà anche, come dice Lei e come dicono alcuni linguisti (non tutti, abbia l'onestà di riconoscerlo) delle affinità con lo Sloveno. Ma anche se fosse “solo” un dialetto sloveno... mi vuole dire, una volta per tutte, perché amministratori, politici e perfino il console sloveno a Trieste si sentono autorizzati a mettere il becco in cose che non li riguardano minimamente? Mi vuole spiegare una buona volta perché si vogliono relegare i Resiani dentro il recinto di una minoranza cui non sentono di appartenere?
      Non è che, per il solo fatto che Resia sia finita dentro una legge sbagliata (e, oplà, improvvisamente gli Sloveni si son svegliati e si sono accorti che al di qua del Canin c’erano dei poveretti bisognosi del loro aiuto) adesso dobbiamo assistere impassibili a ingerenze di tutti i tipi.
      Se permette, sono libera di dire la mia opinione - come Lei ha la libertà di dire la Sua - anche se non ho quelle conoscenze linguistiche che lei non manca occasione di sbandierare ad ogni intervento.
      Conosco e frequento la Valle da quando sono nata e non mi ricordo di proteste da parte di politici e consoli sloveni (e prima ancora jugoslavi) su cosa si faceva o non si faceva a Resia fino a qualche anno fa.
      Lei prima di interessarsi così tanto alla Valle dov’era?
      E soprattutto, dov’erano gli Sloveni e i filo sloveni che oggi hanno da ridire su tutto quello che succede in Valle?
      Tutto questo solo perché qualcuno ha deciso che il Resiano deve rientrare, buono buono, sotto l’ala linguistica slovena… adesso… dopo secoli e secoli di beato isolamento e di vita completamente separata da chi ora fa parte di uno Stato diverso?
      Se non le è ancora chiaro, io non ho nulla contro la Slovenia, non sono una “patriottica del tricolore biancorossoverde”, non vado a manifestare con esuli istriani e il nero è un colore che amo solo nell’abbigliamento. Non mi attribuisca cose che non penso e che non ho mai scritto.
      Dico solo una cosa semplice semplice: si lasci la tutela del Resiano ai Resiani, nelle forme e con le modalità che vorranno adottare.
      E, ancora: non venga attribuita la ridicola e falsa qualifica di “minoranza nazionale slovena” a chi con questa realtà non ha mai avuto nulla a che fare.
      Si parli solo di Resiano e tutela del Resiano.
      Sinceramente gradirei non vedere più su youtube i nostri balli e la nostra musica spacciati per folklore sloveno. Questo, lo riconoscerà anche Lei, non è un modo corretto di agire.
      Nemmeno se il Resiano fosse “solo” un dialetto sloveno.



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  7. Gli studiosi sloveni si sono sempre interessati al resiano,si vede che non è informata o fa finta di non sapere Selene.Se non vuol veder su youtube i balli resiani come dice lei "spacciati" per folklore sloveno faccia a meno di guardarli.Io continuerò a farlo ,perchè ne sono convinta.
    Rezijanka

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    1. Carissima Stella Valtorre, lo so benissimo che gli studiosi, i linguisti e gli etnografi sloveni si sono sempre interessati al Resiano, così come studiosi, linguisti ed etnografi di altre parti del mondo (che però non sono mai venuti a Resia con l’intento di imporre alcunché ma, anzi, col rispetto e la curiosità verso la nostra Valle).
      Quando dico "dov'erano gli Sloveni... etc. etc." mi riferisco a tutti quei personaggi (politici, amministratori, consoli) che con la Lingua resiana non hanno niente a che vedere ma che hanno sempre qualcosa da dire su cosa si fa e come la si fa a Resia perché pensano che la Valle sia cosa loro.
      Nella ridente Val Torre continui pure a guardare i patetici filmati su youtube convinta che si tratti di folklore sloveno (poi mi spiegherà… anzi, ci spiegherà da cosa derivi questa sua ferrea convinzione, quali fonti ha consultato, quali documenti lo attestano visto che pare saperne più dei Resiani stessi) e continui pure a sentirsi Slovena (e non si firmi “Rezijanka”).

      Sbuhan

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  8. All'orizzonte è apparsa una stella, vuoi vedere che questa volta è apparsa per illuminarci? Forse a noi mancava questa nuova dimensione culturale slovena. Una volta gli asini che copiavano avevano le orecchie lunghe ed in testa un cono per capello.Ormai è risaputo che tutto il folclore sloveno è una enorme forma per costruire un falso. Sembra che in questo contesto l'ordine è contraffare, falsificare, manipolare, per mancanza di una propria cultura. Io mi vergognerei della tua convinzione, della falsità e dei tarocchi sloveni, estorti alla vera cultura resiana. Il tuo posto, oggi, sarebbe quello di stare dietro una lavagna.

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    1. I PARTE

      "Amministratori, politici e perfino il console sloveno a Trieste si sentono autorizzati di venire a Resia perché non c'è alcuna prova a favore della teoria che sostiene che il Resiano non ha nulla a che vedere con lo Sloveno...".
      Quindi, caro Andrea, devo dedurre che, per il solo fatto che il Resiano ha delle affinità con i dialetti sloveni, qualsiasi politico sloveno si sente autorizzato a ingerire in fatti che riguardano la popolazione di un altro Stato?
      Passi per i linguisti, gli etnologi e gli studiosi ma, se permette, i politici sloveni che se ne stiano a casa loro, che di problemi ne hanno fin troppi pure lì.

      “Questo non significa che bisogna sostituirlo con lo Sloveno, ma nemmeno con l'Italiano…”
      Se non bisogna sostituire il Resiano con lo Sloveno, mi spiega, carissimo Andrea, perché la Slovenia, per bocca dei suoi rappresentanti, ha protestato “in alto loco” per il fatto che il Comune di Resia non attua le politiche di tutela per la – fantomatica – minoranza slovena in Valle?
      E perché si spinge per l’istituzione di una scuola bilingue italiana/slovena (non resiana, per dire…) nel plesso scolastico di Prato?
      E perché le carte di identità (o altri documenti, vedi la cartellonistica elettorale) dovrebbero essere scritti, oltre che in Italiano – ovviamente – anche in Sloveno e non, più correttamente, in Resiano? No… giusto per sapere… perché non riesco a capirlo… sarà un mio limite… me lo spieghi Lei, visto che ha tutte le risposte giuste.
      Se è il Resiano che va tutelato, insegnato, diffuso e usato nella vita comune per non farlo morire (come, giustamente, dice anche Lei), perché diavolo i Resiani dovrebbero imparare a scuola un’altra Lingua e vedere gli atti del proprio Comune tradotti in una Lingua straniera che nessuno conosce? Lo si faccia SOLO in Resiano e tutti i problemi sono risolti. Poi, magari per curiosità o perché facilitati dalla “parentela” con altre Lingue slave, chi è interessato potrà approfondire e imparare tutte le Lingue slave che vuole.
      Mi scusi, ma non conosco realtà dove la “minoranza” è spinta ad imparare ex novo la presunta “Lingua madre”. Se a Resia ci fosse veramente una minoranza slovena non crede che tutti parlerebbero già senza difficoltà lo Sloveno?

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    2. II PARTE

      “…altre volte fa comodo esprimere la propria opinione basata semplicemente sul proprio vissuto e sulla propria emotività del momento, senza poter razionalmente analizzare, anche linguisticamente se, e quanto il Resiano assomigli o meno ad alcuni dialetti parlati in Slovenia e Carinzia…”
      Mi permetto di commentare questa Sua frase perché mi sento chiamata in causa in prima persona visto che – come Lei non ha mancato di “bacchettarmi” in altri Suoi scritti – io sono una “Resiana non parlante” (così mi autodefinisco).
      Quindi, secondo Lei, io dovrei stare zitta e non dire la mia opinione solo perché non ho le conoscenze linguistiche che Lei pare – pare – avere. Certo che parlo e dico la mia e continuerò a dire la mia, anche se sono spinta solo – SOLO – dal “mio vissuto e dell’emotività del momento”. Vede, spesso… anzi, sempre, queste cose contano molto ma molto di più di tutte le teorie sviscerate da linguisti di fama o da etnologi in cerca di visibilità per i quali le popolazioni da loro “studiate” sono solo degli argomenti da illustrare in congressi e convegni.
      Cosa vuole, noi poveri Resiani (anche quelli “mezzosangue” come me) abbiamo dalla nostra solo – SOLO – alcuni secoli di Storia e di storie che ci hanno legati da sempre – DA SEMPRE – verso ben determinate realtà. Ci spiace se, per secoli, non abbiamo avuto niente a che spartire con i nostri cugini sloveni. Non inizieremo certo adesso solo perché abbiamo appurato che abbiamo qualche vocabolo in comune.

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    3. III PARTE

      “Se il Resiano vi sta veramente a cuore parlatelo sempre, altrimenti ogni lasciata è un passo verso l'estinzione, prima linguistica e automaticamente in seguito culturale e morale.”
      Certo che il Resiano ci sta a cuore. E sta a cuore anche a tanti linguisti che, mi permetta, dissentono dalle opinioni dei linguisti, pur di fama e pur meritori di stima, sloveni.
      Certo che il Resiano ha assunto, negli ultimi anni, lessemi di origine italiana… ma così come, nei secoli, grazie alla propensione dei Resiani a girare il mondo, ha assunto vocaboli di origine tedesca e friulana. E’ una cosa che accade a tutte le Lingue, appena la popolazione ha la possibilità di uscire – come è accaduto ai Resiani – da un isolamento geografico.
      Anche gli Sloveni avranno assunto parole di altre Lingue, no? Non mi dirà che la loro Lingua è pura e immune da “contaminazioni” straniere.
      Nessuna Lingua rimane pura al cento per cento, altrimenti è una Lingua morta – come il Latino – che nessuno parla più.
      Per finire, l’“estinzione culturale e morale” di certi Resiani io la vedo solo in chi non batte ciglio vedendo la propria Cultura, la propria Lingua e la propria Storia relegati a cultura, lingua e storia minori da relegare sotto l’ala di una Cultura, una Lingua e una Storia alle quali non sono mai appartenute.
      La perdita di moralità la vedo solo in chi, per un piatto di lenticchie o di chissà quale altro beneficio, sta svendendo la propria identità e seminando, come si dice, zizzania in Valle fomentando liti e divergenze di opinione fra una popolazione che, fino a qualche anno fa, era compatta e certa nel definirsi solo e unicamente Resiana.
      Io mi sento resiana, lombarda, friulana e italiana (nell’ordine). Sa com’è… mi è capitato di nascere da questa parte del Canin.
      Ma non tenga conto delle mie opinioni. Sono solo dettate dal “mio vissuto e dall’emotività del momento”.

      Sbuhan.

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    1. Adesso ho dei dubbi anche sul mio Italiano, visto che non riesco a farmi capire nemmeno nella mia Lingua.
      Cercherò di essere schematica il più possibile.
      Il Resiano è una Lingua slava.
      Il Resiano ha – lo prendo per buono e non lo contesto, visto che non sono una linguista – delle forti affinità con le altre parlate delle comunità slavofone del FVG e con alcuni dialetti dello Sloveno.
      Il Resiano, però, per le sue particolarità e arcaicità, ha suscitato nel tempo l’interesse di tanti studiosi, non solo sloveni (ché se fosse stato solo uno dei tanti dialetti sloveni forse tutto questo interesse non lo avrebbe suscitato).
      Il Resiano è parlato solo a Resia e, negli anni, ha acquisito (come accade a tante altre parlate) vocaboli da altre Lingue.
      Quindi, per salvare il Resiano… si insegni SOLO il Resiano.
      Quindi, per salvare il Resiano sono sufficienti insegnanti e testi scritti in Resiano.
      Quindi, per salvare il Resiano i Resiani non hanno bisogno che altri dicano loro come fare.
      Quindi, per salvare il Resiano non c’è bisogno di imparare lo Sloveno né nessun’altra Lingua slava.
      Quindi, per salvare il folklore Resiano non c’è bisogno che lo si spacci per folklore sloveno.
      Quindi, per salvare il Resiano non c’è bisogno che i politici sloveni vengano a visitare la “loro” Resia.
      Seguendo il ragionamento dei filo sloveni, se il Resiano fosse derivato veramente dal Russo adesso avremmo le truppe di Putin che risalgono la strada da Resiutta…?
      I Resiani non sono Sloveni.
      Secoli di Storia ormai li hanno fatti diventare altro e un’appartenenza, un sentire, non si “riaccendono” con il click di una legge di tutela, men che meno se è una legge sbagliata.
      L’appartenenza e il sentirsi parte di una comunità hanno radici profonde che vanno al di là del ceppo di appartenenza della propria Lingua. I Resiani sono Italiani che parlano una Lingua di ceppo slavo. E qui, per favore, non ritiriamo fuori le solite tiritere patriottiche, i tricolori, Tito e non Tito e via andando e la si finisca una buona volta di etichettare come fascista e antislavo chi dice queste cose (che, come ho già detto, almeno per quanto mi riguarda, queste etichette son lontane da me più che la Luna dalla Terra!)
      Quelli a cui piace l’idea di Resiano=Sloveno continuino a coltivarla, liberissimi di farlo.
      Ma almeno non cerchino di imporre la loro idea – giusta, secondo loro; sbagliata secondo altri – alla maggioranza dei Resiani che non sentono questa appartenenza.
      Le autorità slovene saranno sempre le benvenute a Resia, ci mancherebbe altro, e ci potranno essere proficui scambi culturali fra i due versanti del Canin/Kanin.
      Sempre che la smettano di imporre, a chi non la vuole, la “ricetta giusta” per salvare il Resiano.
      E, soprattutto, che finisca questo voler appiccicare sulla schiena dei Resiani l’etichetta di Sloveni.
      Un ultima domanda: ma gli Sloveni e i filo-Sloveni pensano che senza di loro i Resiani non siano capaci di preservare la propria Lingua, la propria Cultura, le proprie tradizioni, il proprio folklore?
      E un'ultimissima domanda (che però, per me, è la più importante): cosa c'entrano la politica e i politici in una questione che dovrebbe interessare solo la Lingua e i linguisti? Cosa c'entra il console sloveno, per dire, con la tutela del Resiano? Ah... ho capito!!! Perchè il Resiano è un dialetto sloveno... e bla bla... bla bla... bla bla..............................


      Sbuhan.

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    3. Andrea, continui a non rispondere alla mia domanda. Ormai lo abbiamo capito che il Resiano, secondo te e altri che la pensano come te, è SOLO un dialetto sloveno. E va bene, te lo concedo. Ma continuo a non capire perchè non si possa insegnare SOLO il semplice Resiano senza affiancargli lo Sloveno o qualsiasi altra Lingua slava. Mi vuoi spiegare una buona volta, tu che sai tutto, perchè i politici sloveni si sentono in dovere di venire nella "loro" Resia a fare le visite pastorali come se la Val Resia fosse un'enclave dello Stato sloveno? E perché i Resiani dovrebbero sentirsi una minoranza NAZIONALE slovena? La Val Resia, fino a prova contraria, è in Italia, i Resiani sono cittadini italiani e parlano, oltre alla loro Lingua, l'Italiano e il Friulano. Spiegami perchè dovrebbero cominciare a parlare anche lo Sloveno e perché c'è bisogno della Slovenia per salvaguardare il Resiano. Vorrei solo questa semplice risposta e poi non parlo più (ché, tanto, comincio a stancarmi a scrivere quella e sempre quella).

      Sbuhan

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    5. Rispetto a quello che dici (giustissimo, peraltro) c’è una “leggera” differenza: la comunità italiana croata si sente italiana. I Resiani non si sentono Sloveni. PUNTO. E’ così difficile da capire?!
      Possiamo girarci intorno fino allo sfinimento, ma questa – piaccia o non piaccia alla Slovenia e a una piccola parte di Resiani – è la realtà. Capito questo, non ci sono più problemi.
      Inoltre, credo che converrai con me che c’è una certa differenza, anzi una sostanziale differenza, fra gli Sloveni che abitano in provincia di Trieste e chi parla i vari dialetti slavi della fascia confinaria del Friuli. I primi sono la vera minoranza nazionale slovena. Gli altri sono persone che parlano dialetti e lingue appartenenti allo stesso ceppo.
      Vedo che sei d’accordo sull’assurdità dell’uso del termine “minoranza nazionale” riferito ai Resiani, ma purtroppo questa è la definizione entro cui la legge di tutela relega tutte le comunità “slovene” del FVG, compresi (sic!) i Resiani.
      Sul fatto che la Slovenia abbia così a cuore la salvaguardia del Resiano… beh, che dire? Ha uno strano modo di dimostrare il proprio interesse verso chi questo interessamento non lo ha mai cercato e non lo vuole.
      Sì, l’Italia in passato (vedi Ventennio e, prima ancora, annessione al Regno d’Italia) ha certo avuto le sue colpe. Ma mi pare che, nonostante questo, i Resiani e il Resiano se la siano cavata alla grande.
      Se ora ci si limitasse al mero insegnamento del Resiano, per i bimbi che non lo sanno o per gli adulti che vogliono migliorarlo, sarebbe già sufficiente… anzi, più che sufficiente.
      Tutte le Lingue, anche lo Sloveno, anche l’Italiano, evolvono e vengono “contaminate” da influenze esterne. Non si capisce perché solo il Resiano dovrebbe rimanere puro e incorrotto. Di puro e incorrotto ci sono solo le Lingue antiche… che nessuno parla più da millenni.
      Certo che i ragazzi di oggi, che parlano solo – o prevalentemente - l’Italiano, non potranno trasmettere ai loro figli la conoscenza del Resiano. Ma c’è bisogno degli Sloveni per farlo? Non bastano degli insegnanti di madrelingua resiana – e ce ne sono – per farlo?
      Poi… una Lingua, anche se meritoria di salvaguardia, non si insegna a forza: una Lingua è viva e rimane viva se viene parlata in famiglia, sul lavoro, con gli amici, nelle mille occasioni della giornata e dalla vita.
      Scusa se chiudo con una nota personale… ma nonna Aniza, nei 101 anni della sua vita, ha mantenuto il suo Resiano perfetto, probabilmente quello che parlavano anche i suoi genitori e i suoi nonni. Ma lei era una donna del suo tempo… senza internet… senza televisione… senza relazioni al di fuori della Valle… senza scambi culturali che potessero “minare” la sua Lingua. La sua vita, a differenza di quello che è capitato alle generazioni successive - quella di mio padre ma anche la mia - e che riguarderà sempre di più le prossime generazioni, si è compiuta tutta all’interno della Valle.
      Lei parlava Resiano, pensava in Resiano, semplicemente perché quella era la Lingua di tutti quelli che le stavano intorno..
      Spero di essermi spiegata altrettanto bene.

      Sbuhan

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    7. Andrea, io mi sento Resiana e sono Resiana anche se il Resiano non lo parlo. Spero mi concederà la libertà di non sentirmi, né adesso né mai, Slovena. Quello che avevo da dire l'ho detto. Chi ha capito quello che volevo dire, l'ha capito. Chi non l'ha capito, non l'ha capito. Per me finisce qui. Saluti a tutti.

      Sbuhan

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  11. Io ho girato in lungo ed in largo la Slovenia e sono arrivato a questa conclusione:
    “SE JE KAPÏJË FYS KAKO KAKO BISIDO, MA SA JI NI KAPÏJË”
    Un Resiano non ha bisogno di giustificarsi, tanto meno farlo nei confronti di un provocatore, fomentatore, senza sostanza costruttiva ma soltanto con il gusto della polemica e del porsi all'opposto.

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    1. Fratoso, certo che un Resiano non ha bisogno di giustificarsi. Di cosa, poi? Di essere quello che è? O di rifiutarsi di essere quello che non vuole essere? Però può fare domande... anche se poi le risposte non arrivano mai. Io sto ancora aspettando che certi "esperti" che scrivono in questo blog rispondano alle mie di domande. Con i tuoi scritti e con i tuoi commenti, invece - come già detto in altre occasioni - sono sempre pienamente d'accordo.

      Sbuhan.

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  12. E' inutile che cerchi di imbrogliare le carte, sembri un giocatore d’azzardo, che bleffa. Vuoi simulare una realtà astratta e cerchi di apparire credibile, più meritevole e più abile di quanto in realtà sei, per acquistare vantaggio sugli altri in una situazione difficile e competitiva. Credi di avere e di possedere una verità indiscussa, ma con le tue sparate non sei altro che un ridicolo resiano, o uno che si dichiara di esserlo. Ambisci forse di diventare il paladino di una verità e una attendibilità nelle tue teorie che buona parte dei resiani è allergica e refrattaria. Questa tua somministrazione di accostamenti e avvicinamenti a sponde e rive sembrano lontani anni luce, o non hai ancora capito che di tutto questo all’autentico resiano, indipendentemente che parli il resiano o l’italiano, non gliene frega un bel niente? Nel suo cuore ci sarà sempre ed esclusivamente, ovunque egli si trovi l’appartenenza alla stirpe, alla sua gente, al popolo resiano. Non continuare ad arrampicarti sugli specchi perché non arriverai mai da nessuna parte, perché è sugli specchi che ti stai arrampicando. Non denigrare, in modo così sfacciato, gli sforzi che sta producendo, o per meglio dire fornendo, Selene Di Lenardo, sentimenti da vera ed autentica resiana, mentre con il tuo comportamento ti stai rendendo ridicolo e difensore, non della resianità ma della slovenità. Cerca di stare in pace, prima con te stesso, poi con tutti i resiani che credono nella resianità e nel popolo di Resia.

    Per Selene un doveroso augurio che continui a sostenere la nostra causa e la nostra autentica resianità dove ha dato, finora, un contributo notevole nel sostenere la nostra verità e la nostra realtà, dove altri sono stati e sono capaci solo di leggere e magari criticare.

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    1. Fratoso, grazie.
      Continuerò a leggere e magari anche ad intervenire su questo blog. ovviamente.
      Magari su altri argomenti perché, sinceramente, quello che avevo da dire su questo l'ho ampiamente detto, mi pare.
      Forza, che i Resiani son tosti e non si lasciano mettere facilmente i piedi in testa da nessuno.
      Usciremo anche da questo tunnel.

      Sbuhan

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    3. Andrea, non parli per frasi fatte copiate da Wikipedia. Ognuno è libero di esporre le proprie idee, ci mancherebbe altro. Ogni testa ha il suo cervello. E una comunità ha il proprio sentire e le proprie aspirazioni. I Resiani, la stragrande maggioranza dei Resiani, ha un proprio comune sentire, un proprio orgoglio, un comune senso di appartenenza. E non saranno certo le idee - libere e legittime - di pochi a cambiare questo stato di cose. Nemmeno quelle di chi si diletta col latinorum...

      Sbuhan

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  14. Se la lingua resiana è unica, come fa a rientrare nelle varianti delle lingue slave?
    Ma quante sono le lingue slovene?

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  15. Caro Andrea, io penso che il sentire, le tradizioni e il vissuto di un popolo siano più forti e più importanti dell’appartenenza a qualsivoglia ceppo linguistico.
    Piaccia o non piaccia, Resia e i Resiani nulla hanno spartito nel corso dei secoli con gli Sloveni così come con nessun altro popolo slavo.
    Piaccia o non piaccia, il sentire attuale dei Resiani - così come quello di sempre - li avvicina più agli "Italiani" e/o ai Friulani, loro compagni di viaggio e di storia da sempre.
    Io non voglio che il Resiano venga soppiantato dall'Italiano, ma nemmeno dallo Sloveno o da qualsiasi altra Lingua dello stesso ceppo linguistico.
    Il Resiano vivrà fino a quando ci sarà anche solo una persona che lo saprà parlare e trasmettere ai propri figli; questo senza bisogno di corsi di Sloveno standard e possibilmente senza "inventare" un Resiano standard, che nessuno parla, ma mantenendo le diversità che ci sono da paese a paese.
    Questo mi fa tanto venire in mente la koiné friulana - decisa, anche questa, dall'alto - della Filologica e che nessun Friulano parla. Che senso ha insegnare una Lingua “finta” quando un Friulano di Paularo continuerà comunque a parlare un Friulano diversissimo da quello parlato da uno di San Giorgio di Nogaro?).
    Se un giorno, per assurdo, nessuno parlerà più il Resiano i Resiani resteranno comunque Resiani.
    Io non parlo Resiano, ma SONO Resiana perché i miei avi erano Resiani e perché Resia è la mia terra.
    Parlare o non parlare una Lingua, a mio parere - ma mi perdoni, ché non sono istruita tanto e quanto Lei - non ha nulla a che vedere con l'appartenenza o con il sentirsi parte di un popolo.
    Se parlo perfettamente l'Inglese non sono automaticamente Inglese.
    Lo sono se, pur provenendo da un altro Paese, condivido per buona parte della mia vita il vivere quotidiano e il comune sentire di quella gente.
    Su una cosa concordo con Lei: quando dice che una Lingua dovrebbe rispettare l’ereditarietà e le leggi della linguistica senza interferire con l’identità.
    Ma non è quello che sta avvenendo a Resia, purtroppo, dove elementi esterni – e anche qualche interno, ahimè – spingono verso l’accettazione di un’identità che la maggioranza non sente come propria. Nonostante le comuni radici linguistiche.


    Mi ero ripromessa di non parlare più di questo... ma è veramente difficile leggere e tener a freno le dita sulla tastiera…

    Sbuhan

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    1. Andrea, torno a ripetermi per l'ennesima volta: se si vuole veramente salvare il Resiano c'è una sola via: insegnare il Resiano. Punto. Non lo Sloveno né qualsivoglia altra Lingua di ceppo slavo. E' così difficile da capire?
      Se si vuole salvare il Resiano, ci vogliono insegnanti di Lingua resiana. Non di Lingua slovena né di qualsivoglia altra Lingua slava. E' così difficile da capire?
      Se si vuole salvare il Resiano, è necessario rispettare anche i Resiani e quello che sentono di essere e i Resiani si sentono prima di tutto, ovviamente, Resiani, poi Italiani e magari anche, in un certo qual modo, Friulani, ma non Sloveni né di nessun'altra nazionalità. E' così difficile da capire?

      Per quanto riguarda la Lingua da usare in questo blog, nulla in contrario a commenti scritti in Resiano. Purché poi ci sia anche la traduzione in Italiano per permettere anche ai “non parlanti” come me di poter seguire la discussione.
      Se però trovassi solo scritti in Lingua resiana mi sentirei esclusa e questo non è giusto. Non è mica colpa mia se non so parlare in Resiano e questo non significa, torno a ripetere, che io non ami Resia e che non mi interessi di quello che succede in Valle..
      Poi, scusi, ma guardi che questa discussione interessa anche tanti non Resiani, che leggono il blog ma magari preferiscono non intervenire. Vogliamo escluderli a priori solo perché non conoscono questa Lingua?

      Sbuhan

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    3. Non ho ancora capito se Lei sia Resiano o meno, ma questo non importa.
      Non so che Resiani ha occasione di frequentare. Io so che quando sono in Valle ed entro in un bar o quando sono ospite in case di parenti e/o amici sento parlare prevalentemente in Resiano.
      Ovvio che in una famiglia mista - che sono sempre di più - o in presenza di persone "foreste" si preferisce usare l'Italiano: è un comportamento meramente di cortesia e di rispetto verso chi non lo capisce. Mi ricordo il disappunto di mia madre davanti ai discorsi tra mio padre e mia nonna che, noncuranti di lei, parlavano Resiano come se lei non ci fosse. E questo non certo per cattiveria, ma perché era normale, direi naturale, per mio padre rivolgersi a sua madre solo nella sua Lingua.
      Per i ragazzi giovani, quelli che vanno a scuola adesso e si rapportano con compagni non Resiani, è certo più facile e normale parlare in Italiano. E forse, ma questo è un mio pensiero, per qualcuno il problema della salvaguardia del Resiano non si pone neppure. Mi spingo oltre e dico che forse tengo di più io alla “resianità” di alcuni adolescenti di oggi che, al pari di tanti altri coetanei, hanno per la testa ben altre cose. Mi rivedo io, alla loro età, e le posso assicurare che lo studio del Resiano, la storia di Resia e le sue tradizioni erano l’ultimo dei miei pensieri (e adesso me ne pento ma, come già detto, a quell’età si è un po’ stupidini). Poi si cresce e si comincia a capire l’importanza delle proprie radici e, parallelamente, cresce l’amore per la propria terra e la consapevolezza di far parte di qualcosa di unico.
      E' per questo che c'è la necessità di insegnare il Resiano nelle scuole (cosa che, peraltro, mi pare si faccia e si sia già fatto avvalendosi di bravi insegnanti resiani).
      Caval che non vince, si cambia. L'importante è che sia il cavallo giusto, non un brocco travestito da cavallo da corsa ché, sennò, la corsa non la si vince lo stesso. (mi conceda il paragone che, ovviamente, non intende essere offensivo).

      Sbuhan

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  17. Ho letto tutti questi commenti che lasciano veramente a bocca aperta........
    Mi volete spiegare come fanno i Resiani essendo di ETNIA DIVERSA degli sloveni (Vedere studi scientifici recenti sul DNA) ad avere radici linguistiche nello sloveno?? Bisogna veramente essere bigotti scusate!!

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  18. Ho letto tutti questi commenti che lasciano veramente a bocca aperta........
    Mi volete spiegare come fanno i Resiani essendo di ETNIA DIVERSA degli sloveni (Vedere studi scientifici recenti sul DNA) ad avere radici linguistiche nello sloveno?? Bisogna veramente essere bigotti scusate!!

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