Ricevo e volentieri pubblico
Lettera a cura di a.ZC.bm
Egregio Sindaco di Resia,,
Lettera a cura di a.ZC.bm
Egregio Sindaco di Resia,,
faccio
seguito alla mia precedente pubblicata il 14.10.2016 e mi riferisco
sempre al suo post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era
lamentato della tenuta delle strade, lei cosi
rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti dopo
averti pivettato, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed
efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le
cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di
mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è
costruttivo……. Parole al vento.
A seguito
della 2^ lettera, tale Franco Calligaris, penso per prendere le sue
difese, scrive “”come sempre si critica ma non si mette la
faccia. Il bello dell’anonimato è chiedere trasparenza rimanendo
nell’ombra.””
Debbo far
presente al presunto Franco Calligaris che su FB non è obbligatorio
mettere il proprio nome, si può mettere qualsiasi cosa, quindi il
suo può essere uno pseudonimo, ma cosa può importante non conosce
la differenza tra la domanda e la critica. Gliela spiego: la domanda
è l’insieme delle parole con cui si esprime la richiesta di
qualcosa (più spesso come informazione o chiarimento) mentre la
critica è l’attività intellettuale consistente nell’esame,
nella valutazione e nel giudizio di fatti ed idee. (la spiegazione
sarebbe più lunga ma basta cosi).
Se avesse
saputo leggere avrebbe dovuto notare che nelle lettere vi erano solo
domande o chiarimenti, ma nessuna critica.
Le critiche
arriveranno e presto.
Lei egregio
Sindaco continua ad essere sottomesso agli sloveni che le dettano il
giorno della cerimonia e che riceve in pompa magna nonostante
l’assenza di loro caduti. Anzi, ha invitato i Comuni di Plezzo,
Caporetto e Tolmino e altri. Ma per i partigiani veramente deceduti,
perché non sono stati invitati i rispettivi Comuni o Consolati?
Forse perché non erano sloveni? Sono i morti di serie b?
Nel
monumento di Oseacco vi è la scritta sloveno ignoto, inserito da
chi? Come e dove è morto? A parte che gli sloveni furono fatti
sloggiare dalla popolazione di Oseacco nel Gennaio 1945 sembra molto
strano che sia ignoto perché i partigiani non facevano entrare nelle
loro fila perfetti sconosciuti. Dovevano sapere nome, cognome e nome
di battaglia. Gli ignoti venivano trattati come minimo da spie. Nel
monumento vi sono dei nomi con scritta da Berlino, ucraino,
bielorusso. Come mai di questi si sa il nome e di dove erano e guarda
caso solo lo sloveno è ignoto? Nessuno ha contestato Gilberto
Barbarino quando ha scritto che non vi erano sloveni morti a Resia.
Secondo le
notizie dell’epoca gli sloveni non erano venuti a Resia per
salvarci dai tedeschi, ma erano venuti per prendere il loro posto.
Cosa che per fortuna non gli è riuscita.
Bene la
rimessa in funzione del cippo a Prato con deposizione corona e
cerimonia. Ma il Monumento ai Caduti di Prato, dove sono elencati
tutti i deceduti di Resia, niente? I Caduti di Resia hanno meno
importanza di nessuno sloveno ricordato a Oseacco? Ritengo
vergognoso il comportamento di codesto sindaco che
festeggia nessuno e dimentica tutti i Resiani che sono morti anche
per lui. Un grazie a tutti gli Alpini che il giorno 1.11.2016 si sono
recati al Monumento di Prato per deporre un mazzo di fiori.
Certo che se
codesta amministrazione non è in grado di rispondere alle domande,
cosa ci sta a fare?
Non dando
risposte possiamo presumere che il sindaco è arrogante.
Parliamo
della delibera n.93 del Reg.Del. del 27.12.2014 dove la minoranza, la
minoranza e non io, dichiara “””con
questa delibera di consiglio, il comune di Resia non intende in
nessun modo uscire dalla Legge di tutela e più precisamente la
482/1999, la 38/2001, la 26/2007, ma chiede che nell’ambito della
progettata riforma regionale per il riordino degli enti locali, il
legislatore regionale
tenga conto della specificità di questa comunità e preveda norme
che vengano incontro a queste esigenze””.
Questo è quanto concordato da lei con la minoranza, scritto nella
delibera. Ma concordato con la minoranza a nome di chi? Non certo dei
Resiani perché la maggior parte non vede l’ora di uscire
dall’iniqua legge 38/2001. Naturalmente il tutto alle spalle dei
Resiani.
Nessuna
risposta alle firme per il gruppo folcloristico, il silenzio per la
“”rievocazione storica”” ed alle richieste della 1^ e2^
lettera.
Ora è
chiaro perché non vengono fornite risposte alle domande.
Questa
delibera è l’atto istituzionale auspicato dal Riccardo Ruttar?
Visto che
sembra abbia messo il cuore al di là del Canin, non sarebbe
opportuno che desse le dimissioni?
Vedo anche i
proclami di Sergio Chinese , o anche questo è uno pseudonimo?, su
FB, dove dispensa sagge parole. Però noto che non da notizie
veritiere quando afferma che per il rilascio dei documenti necessita
richiesta in bollo protocollata in ufficio. Vedo però che a seguito
della domanda del Tiziano Quaglia, anche lui uno pseudonimo?,
relativamente a esistenza modulo o forma particolare di domanda, di
quanto deve essere il bollo e la conferma dell’esistenza dello
statuto lei arrogantemente non da risposta, come al solito, o aspetta
di trovarlo per strada e pivettargli? Anticipo la sua risposta, se vi
sarà, dicendo che il gruppo folcloristico non è più privato dal
momento in cui riceve fondi da un ente pubblico. Si può anche
richiedere il rendiconto economico del gruppo.
Mi domando
se i Consiglieri comunali siano a conoscenza cosa voglia dire che non
hanno “vincolo di mandato”, previsto anche dallo Statuto del
Comune.
Colgo
l’occasione per salutare, ma non più con ”suo”
a.ZC.bm
Questa è la terza lettera, in forma anonima, che viene scritta ed indirizzata al Sindaco del Comune di Resia, ma sono sicuro, non avrà risposta. A tutti piace leggere, ma scrivere una propria opinione costa fatica, così uno non si espone.
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