"I resiani non sono sloveni; Erano questi i cartelli che campeggiavano ieri all'entrata del Centro congressi di Udine Fiere, dove si stavano svolgendo i lavori conclusivi dell'Assemblea delle regioni alla presenza del Commissario europeo José Manuel Barroso. A sostenerli una cinquantina di persone, i resianiFoto concesse da Resiaitalia
arrivati già di primo mattino, per far sapere all'alto rappresentante della Ue e alle tante regioni d'Europa che in Friuli Venezia Giulia sono molte le questioni aperte.
Poche consolazioni, però, per i manifestanti. Barroso è entrato dall'ingresso principale della Fiera e dunque non li ha neppure visti. A deluderli sono stati anche i delegati regionali che pure a frotte sono passati davanti ai cartelli.
«Nessuno si è fermato per chiederci il perché della nostra presenza - certifica Alberto Siega, vice-presidente di Identità e tutela Val Resia -. Eppure avevamo insegne in più lingue. In compenso, hanno fatto tappa qui molti giornalisti». Per i resiani, un gruppo numeroso composto anche da bambini e un gruppo musicale in costume, un unico risultato: «Abbiamo consegnato alla segretaria del presidente Illy - riferisce Siega - la lettera indirizzata a lui e al Commissario Barroso, in cui chiediamo che la nostra straordinaria popolazione trovi adeguata tutela e il resiano, con cui la gente comunica da 1400 anni, non sia relegato nel limbo dei dialetti». All'origine della protesta, c'è l'applicazione della recente legge regionale di tutela degli sloveni «che ha reso obbligatorio l'insegnamento della lingua slovena, totalmente sconosciuta dalla popolazione resiana, nelle scuole d'ogni ordine e grado.
Tratto dal Gazzettino del 10 novembre 2007
E' primordiale che questa lettera pervenga al Presidente della Commissione dell'U.E. Prof. Barroso.
RispondiEliminaAccertateVi che la cosa sia stata veramente fatta.
In caso contrario conoscete il mio indirizzo.
Alba Di Lenardo Vissach
RESIA
RispondiEliminaI resiani si affidano a Barroso per la tutela della loro identità
La legge di tutela della minoranza slovena, approvata dal consiglio regionale, non ha soddisfatto la popolazione resiana, perchè non viene assolutamente riconosciuta la minoranza storica resiana. L'associazione Identità e Tutela Val Resia, approfittando della presenza del commissario europeo Barroso, aveva promosso una manifestazione/presidio. In serata la dimostrazione pacifica è stata, però, revocata grazie al pronto interessamento del presidente Illy, che si è reso garante di recapitare al rappresentante europeo un documento delle rivendicazione dei resiani.
Questo articolo era pubblicato la mattina del 8 novembre sul Gazzettino,ma lo stesso giorno come sapete,dopo telefonate insistenti la Questura ha dato comunque il permesso al popolo Resiano a manifestare.
Minoranze, la Val Resia irrompe ai lavori dell’ARE
RispondiElimina7 Novembre 2007
Un rappresentante dell’associazione “Identità e tutela Val Resia” ha interrotto questo pomeriggio per una decina di minuti i lavori del Praesidium dell’assemblea generale dell’Are che si riunisce da oggi a venerdì presso la fiera di Udine.
I Resiani, che avevano già manifestato sotto al consiglio regionale in settembre esprimono la contrarietà rispetto al contenuto della legge sullo sloveno che, secondo loro, non tutela la “minoranza” della valle ma la omologa a quella slovena. “La nostra lingua - aveva spiegato uno degli organizzatori - è slava ma non è lo sloveno. Chiediamo il riconoscimento della nostra lingua”. Quella della Val Resia è una parlata particolare che si è conservata nel tempo grazie anche alla posizione della vallata che si trova appartata fra le Prealpi Giulie ai piedi del Monte Canin ed è attraversata da un’unica strada.
Il movimento aveva organizzato una manifestazione per venerdì 9 novembre proprio in coincidenza con l’assemblea dell’Are, ma la questura di Udine non ha concesso l’autorizzazione.
Fonte Trieste.rvnet.eu
Poi autorizzata.
Mandi e bon lavôr!
RispondiEliminaMandi e compliments pe presince a Torean. O ai ancje viodût e fevelât cun Sergio Chinese, che o saludi, ma o scuen dî une robute.
RispondiEliminaNuie di mâl se chei di Resie a scrivin "VOGLIAMO RESTARE ITALIANI", ma mi à fat pensâ... come che mi àn fat pensâ lis scritis antislovenis.
ciao CRIS.. Mi spieghi per piacere che cosa intendi? Grazie
RispondiEliminaSbuhon usen
mandi 6
RispondiEliminacome che o disevi, no sai nancje jo... sensazions, impressions... ma secont te: sono biei cierts cartei che si viodin tes fotos? pecjât che no si ju viodìn ducj... a 'nd jere ancje altris.
dut câs, ognidun al è libar di fâ come che miôr al crôt.
un mandi a dute Resie e a ducj i Roseans.
bon lavôr!
Alla manifestazione di Udine, come quelle a trieste non c'erano manifesti anti-sloveni, solo manifesti anti-resiaslovena!!!!!!
RispondiEliminaPER CHRISS... guarda che è brutto essere identificati con un popolo che non è il tuo. Parlo per me e dico che non ho nulla contro gli sloveni per carità, voglio solo essere identificata con il popolo che è il mio. Il popolo resiano. Con la mia lingua, la mia musica. Penso che se qualcuno ha esagerato è perchè siamo esasperati.
RispondiEliminasbuhon usen
Una protesta sulle note della Resiana, il ballo tradizionale della Val Resia, suonata al violino. Una protesta davanti alla Fiera di Udine durante l'ultima giornata dell'assemblea generale dell'ARE. E così le associazioni che si battono per la tutela della cultura e della parlata della Val Resia hanno fatto sentire la loro voce e consegnato ieri pomeriggio a Udine, propio attraverso il presidente del Friuli Venezia Giulia e dell'ARE,Illy ( che ha anche incontrato una delegazione ), una lettera al presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso, che ha concluso i lavori dell'assemblea. I cartelli sistemati all'ingresso della Fiera chiedevano alla Regione la tutela del Resiano, fuori dallo sloveno. Un colorato sit-in con cartelloni in italiano e inglese, costumi d'epoca e strumenti a corda. Uno diceva: Slavs are not slovenians keep out of Friuli. Il senso della protesta, ha spiegato il portavoce Alberto Siega, è quello di contestare la legge Regionale 205 che include la lingua Resiana nella minoranza slovena. Non abbiamo nulla contro di loro, ma non ci riconosciamo in quella comunità o in quella storia. Noi eravamo con il patriarcato di Aquileia e con l'Italia poi. Resia è una comunità con una propia Lingua da oltre 1400 anni e va tutelata come tale.
RispondiEliminaTratto dal Messaggero del 10 novembre 2007
Turan, mandi.
RispondiEliminaO savìn ducj i doi che il paragon che tu âs fat cul Venit e il Furlan al è dal dut difarent de vuestre realtât e duncje no lu aceti.
Pal rest, o ripet: ognidun al è libar di esprimisi come che al riten, ma masse robis che o ai let a Torean mi àn fat pensâ. No podio nancje pensâ?
Mandi e bon lavôr.
Ci mancherebbe, tutti abbiamo il diritto di pensare e anche di criticare. Mi puoi per piacere dire di quali cartelli ti riferisci?MANDI
RispondiEliminaTuran 1964, anch'io ricordo con piacere quei modi di dire quando si andava in Friuli,Austria o Jugoslavia.Siamo solo Resiani Unici Inimitabili. DL1
RispondiEliminaA questo punto voglio sapere anche io che cosa c' era scritto di tanto offensivo su quei cartelli (sbuhon turan si recal ca ti nimes temp ma ti si rude isde ca ti piscesc... Ah ah ah)
RispondiEliminasbuhon usen
....... e guarda Chris che non è che ti stiamo attaccando come può sembrare......... e' che vogliamo fare capire da dove parte il nostro rancore del tutto giustificato
RispondiEliminasbuhon usen
x sbuhon usen:
RispondiEliminaLipa ma ma rosize o sin in FERIEEEEEEEEEEEEEEEEEE.AHAHAH
Mandi Turan
RispondiEliminao jeri tentât di no rispuindi plui ancje parcè che al è il risi di no rivâ a intindisi fint insom. Tu mi domandis dai cartei e alore ti dîs che "Vogliamo restare Italiani" adun cun dutis lis bandieris talianis che o ai viodût, no mi àn dât la impression di une manifestazion di une minorance dentri dal stât talian. no fâs nissune critiche politiche o ideologjiche: mi semea ve dome un tic contraditori. E po o varès viodût plui coerent cualchi cartel di plui scrit par Rosean, ma forsit mi son scjampâts e no ju ai viodûts jo. e o domandi scuse.
Par finî, no sai se tu ju âs fotografâts, ma mi plasarès tornâ a lei cualchidun di chei cartei piçui che o vevis picjât tal mûr... chei cu lis scritis in piçul.
Par sierâ, no ai voie di barufâ cun te ni cun altris, ancje parcè, come che tu âs, o ai un bon rapuart cun Sergio Chinese, une persone che o cognòs di avonde timp e che o stimi, ancje se su ciertis robis no crôt di pensâle in dut e par dut come lui. Ma tra personis civilis o pensi che si podi continuâ a saludâsi ancje se no simpri si le pense te stesse maniere. E cussì o speri di podê continuâ a fâ ancje cun te.
Mandi e bon lavôr.
Nessun problema da parte mia,buon lavoro anche a te Chris77. Mandi.
RispondiEliminaChriss, devi capire una cosa molto semplice, ci stanno imponendo una lingua,quella slovena, che per tutto il popolo Resiano è lingua straniera (prova ad immaginare se ai Friulani imponessero il Veneto). Quelli che anni fa hanno votato un documento a favore della minoranza slovena nel nostro Comune , lo hanno fatto solo per prendere al volo la possibilità di ricevere contributi per lo sviluppo della nostra terra. Non si sono resi conto,allora, del pericolo che ciò portava. Oggi ci ritroviamo con gente e associazioni che avrebbero ottenuto finanziamenti a nome della minoranza slovena (senza rendersene conto). Solo adesso che la legge stava per essere votata molti di loro si sono ricreduti, la popolazione è stata informata e si è INCAZZATA. Mi sembra giusto che il popolo decida autonomamente. Voglio solo ricordare che i miei nonni nel parlare quotidiano, se uno andava a Resiutta o oltre ( italia ), diceva - RIN DOU LASCHE -, se andava in Austria diceva - RIN UN NISCHE -, e se andava in Jugoslavia diceva - RIN DAU BUSCHE (rivolto non solo a Plezzo , ma a tutta la ex Jugoslavia). Coloro, e sono pochissimi, che ancora oggi cavalcano e appoggiano la minoranza slovena nel nostro Comune sono super pochissimi ( per interessi personali ), e quindi non rappresentano per niente il popolo Resiano, rappresentano loro stessi e chi li PAGA.
RispondiEliminaWOW, sei stato chiarissimo, spero proprio che questa volta la lanterna del nostro amico friulano si sia accesa.
RispondiEliminaCiao e grazie ancora per il tuo impegno.
Alba Di Lenardo Vissach
Pillole di storia politica.
RispondiEliminaResia, da quanto si può apprendere dai libri di storia, non ha mai fatto parte di "nazioni straniere" . Nel '700 i contrabbandieri resiani erano una piaga per i doganieri della Serenissima. Nell'800 Resia era italiana e così dopo la 1^ guerra mondiale. Durante la 2° guerra mondiale c'è il primo interessamento "comunista" di regalare Resia, e non solo, al Maresciallo Tito, infatti, il Migliore voleva il confine italiano sul Tagliamento. I combattenti per la libertà, da non confondersi con i partigiani del IX corpus, impedirono la soluzione e Resia rimase italiana. La politica, però, è subdola e ciò che non ottiene con le armi lo ottiene, se voluto con altri mezzi: ha inizio quindi l'epopea catto-comunista - la vecchia DC per intenderci - la quale, per ottenere voti di scambio e favori politci, nel ridisegnare i collegi elettorali del Senato italiano vende Resia alle minoranze slovene di Trieste e Gorizia. Infatti, per il Senato noi votiamo nel collegio triestino a differenza, di Resiutta, italiana, che vota in quello del gemonese. Non è finita: ora c'è la svendita di Resia utilizzando la legge dul bi-linguismo. La lobbie che protegge gli interessi sloveni è forte e piena di soldi. Tutti lavorano per far sì che Resia sia slovena a discapito delle persone che non ne vogliono sapere. Sarebbe bello conoscere quanti resiani, in realtà, si riconoscono in quanto ottenuto da Paletti, Valente, Madotto e al consigliere di amggiornaza per il quale nessuno mai ha chiesto le sue dimissioni.
Al 21 commento rispondo:
RispondiEliminaSenza dimenticare i RIBELLI ( così venivano chiamati coloro che nel periodo della seconda guerra mondiale, con tanto di basco con stelle rossa sulla fronte, razziavano i paesi e le malghe di Resia a discapito della povera gente, senza dimenticare le atrocità da loro commessi). Grazie a Dio quel periodo è passato, ma non bisogna MAI dimenticare.
commento 21
RispondiEliminaSono d'accordissimo con tutto, soprattutto con le due penultime righe sarebbe ora di fa tabula rasa.
Lisizza 55
Riferimento commento n°21
RispondiEliminaCondivido il tuo scritto, ed aggiungo:
Si poteva valutare come aderire alle leggi a protezione delle lingue minoritarie, coivolgendo la popolazone e consultando esperti neutrali. ( hanno scelto omerta ) Comunque noi Resiani dal 11/10/2002, avendo aderito alla legge 38/2001, per legge siamo una minoranza Slovena. Il Decreto legge 205/06 in fase di approvazione da Roma, è un ricamo ulteriore alla Slovenizzazione d Resia. Alcuni Resiani non protestano, hanno la pancia piena, si nascondono. Ma da quella vocina che dice loro che hai voltato le spalle alle tue origini, non ti puoi nascondere.
Tanti Resiani come la sottoscritta/o possono entrare in valle a testa alta. Fieri delle loro vere origini.
Senso.
Sono 21. I resiani, la maggioranza dei resiani - secondo me - aspira a diventare slovena. La convinzione nasce dal fatto che causa di scambi di favori pre elettorali si tura il naso e vota a favore degli schieramenti che più convengono dal lato personale. Negli anni 80 e 90 c'è stata l'alternanza tra filo sloveni e pro sloveni. Qunado c'è stata la possibilità di cambiare, vedi ad esempio le ultime elezioni, scelte di carattere e tornaconto personale non hanno fatto altro che confermare in blocco tutto quanto. Questo per dire cosa? E' facile ora protestare, scendere in piazza manifestare ecc. Ma dov'era tutta sta gente mentre si apprestava a votare per i nostri attuali amministratori?
RispondiEliminaAl commento 25:
RispondiEliminaI RESIANI SLOVENI? CHE BAZZECOLA. I pochi che si dichiarano lo fanno solo per interessi di portafoglio.
siamo sempre alle solite qui a resia le cose prima devono succedere poi ci si sveglia,però meglio tardi che mai. comunque leggendo i commenti mi sembra che fra i tanti prosloveninisti ci si dimentichi del principale attore colui il quale è tra i maggiori fautori di questo immenso danno causato a NOI RESIANI,quello che tramite il gruppo folkloristico (addirittura premiato lui e la moglie)e le sue ricerche sul territorio(vedi foto e parole usi e costumi) da lui fatti sono servite solo a farci diventare sloveni,perchè non l"ò mai visto in nessuna manifestazione pro RESIA AI RESIANI,
RispondiEliminax 28. Non penso sia utile ora trovare colpevoli o presunti tali, anche perchè non è un processo quello che stiamo combattendo ma una legge dello Stato. Noi resiani, noi elettori di Resia, abbiamo avuto, come minimo, 4 o 5 possibilità di cambiare. Non lo abbiamo mai fatto. Immagina se quello che sta succedendo a Resia succedesse in altri comuni italiani: la popolazione, semplicemnte, brucerebbe le schede elettorali. Da noi no. Quanti favori e prebende sono state offerte nei mesi pre e post elettorali? molti, troppi. Ma fatti così bene che neppure un magistrato con le p----e riuscirebbe a provare qualcosa, quindi, teniamoci tutto perchè anche noi, indirettamente, abbiamo voluto questa situazione. Non ci credi? guarda com'è composto l'attuale consiglio comunale. Maggioranza + opposizione e vedrai che un pochino di ragione ce l'ho.
RispondiEliminaLe persone che entrano e "sfogliano" questo sito sono tante,poche quelle che lasciano un commento, ma sappiate che molte, silenziosamente leggono, e sono convinto che incominciano a farsi un'idea di ciò che tutti noi stiamo facendo. Un domani il popolo ne terrà conto, e coloro che hanno o stanno remando contro la Resianità della nostra Valle verranno sconfitti democraticamente.
RispondiEliminacaro turan 1964 mi auguro vivamente tu abbia ragione. IL fatto è che vivo a Resia dalla nascita e molte sono state le occasioni di cambiare. Nei bar, vero centro di aggregazione resiana, si sentono sempre le prese di posizione pre elettorale. I discorsi da bar, che a REsia rivestono un carattere fondamentale, poi, non seguono, affatto ai risultati elettorali. Quando svendettero il collegio senatoriale a Trieste nessuno alzò un dito e tutto passò inosservato e sotto silenzio. Uguale quando approvarono la legge sul bilinguismo. C'erano poche e isolate voci, di gente che lavorava nella fascia confinaria triestina o goriziana, che parlavno contro la legge. I più, invece, l'approvavano. Ascoltavano le voci contrarie scuotendo la testa, come se si parlasse di chissà quale amenità. I risultati si sono visti. Allora, dico io, inutile ora come ora cercare di sanare in 2 settimane una situazione che è - almeno - dal '76 che si trascina avanti. Direi, o almeno proporrei, di lasciare che le bocce si fermino e una volta ferme studiare la cosa con calma e agire di conseguenza. Perchè alle ultime elezioni le liste che avrebbero potuto cambiare veramente qualcosa non hanno trovato riscontro nell'elettorato? Ha vinto la giunta precedente - autrice di sappiamo bene tutti quali misfatti a livello politico - e la minoranza che ci ha svenduti alla repubblica di Slovenia. Quindi, caro Turan 1964, medita su questo
RispondiEliminaSo ma piset makoj po lašken? Pa isa to je na ''specificità resiana''?
RispondiEliminaSamo teli si skuhat iso jid? Samo jo skuahali anu pa jo obratili ta-na desko. Jnjen, osojano aliboj ne, mamo si jo snest wso. Dober pitek.
RispondiEliminaRozajan doc
Den din lisica zalezla nutor w to valiko mrežo ki na bil si wzela jime da Internet anu itanutre w ti mreži na zagledala den kokošarčeć ki a mel jime da Resia-Resije.
RispondiEliminaKo na vidla da ta nutre w itin kokošarju so bile makoj te laške kokuše, na si sama rakla:''Benk, ja si na rozajanska lisica. Izde so makoj te laške kokuše. Nabrusi se zobe nu riznuje z nogami won z ajer. Du baj vi, či Buh bo tel kira će, či ne za prow ma wsaj za strahun, spet se spomanut da na kokodeče po rozajonsken. Ite na bon taknula. Wse te druge ćon prit je pošlepet z repon anu či eršt pošlepane ne na bojo injale se brafet da ne so ito ke ne niso, alore...
Amico-a Mio-a, è la seconda volta che scrivi, la prima volta era il 24 marzo 2007 con il seguente indovinello:Indovinello per tutti i resiani:
RispondiEliminaDvi lisici tu-w litrato, du to je Uk?
Noto che la tua fantasia si ferma sempre con questa benedetta Lisuza (CON LA ZETA), continua così farai strada.
Comunque Tu la pensi. Mandi anu lopu stui. Sbuhon.
Piset po Rosajansche? Giò sa moro, pociasizo, ti sa romonù, numaio po botu. Mandi anu sbuhon usè.
RispondiEliminaDL1
c'è qualche "anima pia" che può tradurre quanto scritto? altrimenti gli "esterni" come fanno a capire?
RispondiEliminapm
Rispondo al commento 37:
RispondiEliminaPiset(scrivere) po(in) Rosajansche(Resiano)? Giò(si) sa(si) moro(può), pociasizo(pianino), ti(come) sa(si) romonù(parla), numaio(un pò) po (alla)botu(volta). Mandi anu(e) sbuhon(notte) usè(a tutti).
Eccoti accontentato. Mandi e alla prossima.
c'
RispondiEliminac'
RispondiEliminaRieccomi. L'altro giorno ero di fretta, e quindi ti ho tradotto solo l'ultimo commento,che per fortuna era abbastanza corto.
RispondiEliminaIl primo commento n°32 dice:
So(si) ma (deve)piset(scrivere) makoj (solo)po (in)lašken(italiano)? Pa(anche) isa(questa) to je na (è una)''specificità resiana''?
commento 36 risponde:
Piset(scrivere) po(in) Rosajansche(Resiano)? Giò(si) sa(si) moro(può), pociasizo(pianino), ti(come) sa(si) romonù(parla), numaio(un pò) po (alla)botu(volta). Mandi anu(e) sbuhon(notte) usè(a tutti).
Per quanto riguarda i commenti 33 e 34, sappi che è la stessa persona che anche a marzo si è prodigata-o di scrivere indovinelli offensivi contro i Resiani non residenti. Che si guardasse intorno, e scoprirebbe che anche -lei o lui -è circondata-o da parenti e Amici ,che per vari nobili motivi non abitano più in Valle. Ma non per questo non si sentono Resiani.Anzi.
Certamente sarei lieto se si potesse incominciare a scrivere su questo Blog in Resiano, ma come sappiamo, ogni frazione ha un accento, e talvolta parole completamente diverse. L'ideale sarebbe scriverlo così come si parla,e in seguito ognuno dovrebbe leggerlo con la propia pronuncia della propia frazione. Si potrebbe tentare, magari tutti insieme potremmo individuare un modo semplice per comunicare nella nostra Lingua senza fare salti mortali. Come ho appena fatto scrivere una parola in Resiano e tra parentesi la stessa in Italiano. Vedremo. Adesso vi saluto.
Mandi anu(e) sbuhan(buonanotte).
grazie e scusa la ripetizione della mia richiesta, ma la tua prima risposta mi è apparsa a video solo oggi ... mandi
RispondiEliminapm
Al commento25:
RispondiEliminae allora xchè non coinvolgere la popolazione e preparare una lista alternativa che si prenda carico dei problemi attuali che oltre alla nostra Identità,guardi anche ai problemi reali della nostra gente?
al commento 42.
RispondiEliminaNell'ultima tornata elettorale erano presenti ben due liste alternative. Nenache guardate dagli elettori perchè in molti si erano già divisi i favori elettorali. Gradirei che guardaste cosa succede a Resia, neanche al sud Italia i favori possono fare tanto. Tanto per esemplificare chi è stato assunto nei vari enti locali? Chi è stato ripescato - nonostante non avesse i voti sufficienti - e ora ha la delega del sindaco? Chi è diventato gestore di bar, ristoranti e alberghi?
Rispondo brevemente al commento44:
RispondiEliminaPer correttezza: Uccea è Resia. Studia la Giografia fantat.
al comento #44 dico che, io, che qui passo per leggere, mi sono sentito offeso.
RispondiEliminapm
per 44. Prima che tu parli gradirei che tu studiassi un po', ma giusto un po', di storia comparata: intendo che dovresti darti una bella letta a tutte le campane e poi, con animo sgombro da tutte le ideologie che puoi aver accumulato, tirar - come si suol dire - le somme. Dovresti inizare a leggere un po' di storia medievale e già da lì, forse, potresti capire che Resia era italiana, rectius, veneziana. Proseguendo, pian piano e senza fretta, si arriva al concilio di Trento e da lì, grazie al lavoro dei preti, la storia inizia a diventare scritta; ma non voglio tediarti perchè Resia, tuo malgrado, sempre gravita attorno all'embrione Italia. Infine arriviamo alla famigerata II guerra mondiale (gran salto eh?), magari e troppo per te ma, sempre con molto dispiacere Resia continua a rimanere italiana nonostante le pretese del "Migliore" che voleva i confini nazionali sul Tagliamento. Se hai tempo, ma deduco di no, dovresti leggerti il tarttato di Parigi del '47, art. 3 mi sembra, quello che ridisegna i confini nazionali. Resia già prima della II guerra mondiale era Italia, ergo, non hanno fatto altro che applicare lo status quo. Terminato questo, perdona la mia arroganza, a me sta bene appartenere alla minoranza linguistica SLAVA, non slovena. Sarebbe, perdona l'ardire, come dire che il friulano, in quanto ladino, sia una lingua romanza, quindi, perdona ancora il mio ardire, con un po' di silloggismo direi rumeno e perchè no di chiara matrice zingara. Quindi finiscila di pontificare, sìì più serio e non parlare per partito preso. La questione è più importante di quello che tu possa pensare oppure la tua ideologia ti pone talmente tante fette di prosciutto sugli occhi dall'impedirti di vedere un pochettino più in la della tua punta del naso.
RispondiEliminaMandi e stami ben
per #47 Complimenti! Spiegazione chiara ed esauriente.
RispondiEliminapm
Carissimo “ utente anonimo “ 47 che commenti il 44.
RispondiEliminaAnch’io, che di qui passo per leggere, mi sento stuzzicato a dirti qualcosa.
Non mi piace interloquire con chi non ha un nome e quindi ti darò un nome di fantasia. Ti chiamerò Sergio. Ed allora ti dico :
Caro Sergio, ho letto con interesse la lettera in friulano di quel signore che simpaticamente ve le suona e non a torto. Tu, dopo aver sciorinato una sequela di conoscenze storiche dal che vorresti farci intendere che sei uomo di cultura, ( bravo, si vede che hai studiato e che ora ti torna utile, questo grazie anche ai preti..) dovresti leggerti attentamente quello scritto poiché con la tua risposta non ci azzecchi nemmeno una virgola. Non ha fatto riferimenti storici, non ha confutato nessuna tesi, non ha pontificato eppure tu spari a zero e gli dai lezioni da cattedratico. Dici, “ perdona l’arroganza” ma tu non sei solo arrogante, sei presuntuoso empio e tronfio. Sei pieno di te e da come ti poni, traspare indiscussa la matrice di leader che ti attribuisci, ma sono convinto che tu riesca ad ammaliare solo gli sprovveduti e,( per non dire “ignoranti” perché qualcuno potrebbe offendersi) coloro che non hanno conoscenze approfondite, che non sanno. Credo altrettanto fermamente che chi ti conosce, ti evita.
La tua presunzione ti abbaglia, ed allora potresti essere proprio tu a non vedere oltre la punta del tuo naso, che ne dici ??
Un saluto al simpatico Grillo parlante in friulano ed uno anche a te, carissimo Sergio.
Rispondo al commento 50:
RispondiEliminaE' propio vero che il Popolo Resiano ha tante belle cose da pubblicizzare, come dice Lei, ma Noi siamo solo e soltanto RESIANI. Gli sloveni, li rispettiamo, ma non possono venire qui a imporre la loro Legge. Ce ne saranno a Gorizia, a Trieste, ma non qui. Chi a Resia appoggia una Valle Minoranza Slovena, lo fa solo perchè è abbagliata dalle promesse chiamate EURO.
Al commento 49:
Devo dirti sinceramente che appena letto il tuo commento, mi sono trovato con un sorriso stampato in volto.Molto spiritoso il nome Sergio, sicuramente è un nome di fantasia rivolto alla persona del commento 44 che non si era firmato. Ma ho notato che anche tu non hai lasciato nessun nome, e quindi mi sono chiesto,ma che nome di fantasia posso usare? Dino, Luigi, Nevio ecc...., devo ancora decidere.
Comunque un saluto, e un Buon proseguimento d'anno.
rispondo al commento 44
RispondiEliminaInnanzitutto, per cortesia, scriva in italiano perchè non tutti capiscono il friulano.
Per tutto quello che ha scritto nel suo commento, ritengo che lei non sia resiano e quindi non possa (o non voglia) capire quello che i resiani sentono.
Io sono resiana e ribadisco quello che tanti resiani hanno scritto sul blog e cioè che NON siamo una minoranza slovena.
Con tutto il rispetto per gli studiosi, ritengo che l'unico che possa decidere sia solamente il popolo resiano.
Mi pare che non abbia capito molto dei fini della nostra associazione. Come è stato più volte ribadito dal nostro Presidente, noi non ce l'abbiamo con gli Sloveni, ma con chi ci ha imposto di appartenere ad una minoranza in cui non ci riconosciamo.
Mi sembra un pò troppo presuntuoso per tutte le critiche che fa nel suo commento, soprattutto per quanto riguarda quelle rivolte alla sig.ra Alba di Lenardo Vissach (che non sono io)e che firma tutti i suoi interventi.
Al contrario di quello che lei dice, posso assicurare che è una persona di cultura, che si batte moltissimo per la causa resiana e che, soprattutto, è una RESIANA.
Quindi coinvolta direttamente e che. più di lei ha diritto a schierarsi e a far sentire la sua voce.
Eva 16
Wow... ebbene sì. Oggi ho appreso di essere un nemico del popolo. Educato dai preti. In più - di grazia - vengo ri-battezzato: Sergio. Ragionamento, esposto, al mio commento che non fa una grinza. Salgono, però, lungo la mia schiena una moltitudine di brividi: paura nera. Spero che il grande fratello non mi abbia individuato. Che da questo strumento, nato dall'arroganza americana, non venga individuato e spedito al confino in qualche oscuro lager. Bel commento, non c'è che dire. Degno di essere menzionato nei manuali del controspionaggio sovietico di brezneviana - ops mis cuso, leniniana memoria. Bene. La storia non può essere analizzata scevri da ideologie ma, anzi, va imposta. Imposta con la più becera cultura sovietico-cattocomunista e, perchè no, anche con influenze di chiara matrice fascista. Ebbene, caro battezzatore a te non interessa sapere chi scrive per confutare le sue tesi - anche in maniera forte - no, mio caro inquisitore, tu hai bisogno di una strega da mettere al rogo perchè la tua mentalità solo quello sa fare. Un saluto da tuo amico Sergio.
RispondiEliminaSalve a tutti!
RispondiEliminaLa mia modesta impressione sul tema è che ci sia un equivoco di fondo: dire che i resiani siano sloveni è probabilmente come dire che i latini fossero italiani (?!). La lingua resiana è una preziosa testimonianza di una lingua primordiale di cui lo Sloveno condivide probabilamente le origini ma non lo sviluppo. Oserei allargare il discorso dell'origine comune anche a buona parte delle lingue ladine e romantsch delle vallate alpine, che conservano ancora oggi molte parole che non sono nè di origine latina, nè germanica.