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IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 10 dicembre 2025

DIAMO UN SENSO E UNA COSCIENZA ALLA NOSTRA RESIANITA’

Facendo seguito al titolo a cui ho dato vita: “IO SONO E MI SENTO RESIANO. E TU?”, voglio spiegare le ragioni ed il motivo per cui ho voluto dare un significato e un senso a questa espressione.

Già da parecchio tempo a Resia si possono confrontare, in chiara tendenza negativa, strani comportamenti, nei modi in chiaro e nelle maniere trasparenti, nel modo e con indifferente condotta. Con questo sistema numerosi resiani, nativi o residenti nella Valle dei Resiani, si sono dichiarati, con insolente sfrontatezza, e senza alcuna vergogna, di appartenere ad una enigmatica minoranza slovena a Resia. Per creare questo risvolto dalla realtà ultramillenaria resiana, dobbiamo dare atto e dire: “Meno male che sono arrivati gli studiati – mi scuso nei confronti delle persone studiate che mettono a disposizione il loro sapere a beneficio della comunità e della propria identità - per prendere in mano questa piega sconsiderata, creando così una indiscussa frattura fra la gente, quella in maggioranza, che si sente ancora resiana, ma che, non avendo forse la capacità e la forza per contrastare questo affronto, lascia che l’evento della slovenizzazione resiana abbia il suo corso.

È tutto lecito, tutto legale, oppure è tutta una montatura questa sequenza che ha il sentore di imbroglio legalizzato, alla maniera di considerarlo come un atto di falsificazione della realtà? Ma tutto questo non basta, e non solo per gli atteggiamenti, ma pure per quella serie di altezzosità che accompagna ogni loro azione tanto da sembrare che, in qualche modo, di riassumere, far intendere e carpire la buona fede, e comprovare nelle analisi quella percezione nel prendere seriamente in considerazione che siano proprio loro ad amministrare e di reggere perfino le sorti della vita sociale resiana.

Si dichiarano, SI di essere resiani, forse per la sola ragione di considerarsi in loco nativi, o di abitare con tanto di residenza, ma stranamente non si sentono esaurientemente tali o disconoscono la propria discendenza, la propria generazione, dando delle valutazioni o dei riscontri che non trovano accostamenti validi e legittimi, direi inesistenti, totalmente fasulli.

Invece di fare gli interessi della propria gente, della propria resianità, del proprio popolo, della propria identità, unire quindi le forze per la nostra utilità, tutto questo non viene preso in considerazione e la nostra identità viene così compromessa e pregiudicata, per una visione astratta di quei pochi, con visionaria dipendenza, a vantaggio di altrui locazione. A quel vantaggio, a quell’illuminante prospettiva è venuta l’ora di dire basta, dire basta a quel cercare di slovenizzare la Valle dei Resiani, quindi dobbiamo dire basta e far in modo di non incoraggiare più quella gente di venire nella Valle dei Resiani solo per screditare, per propagandare e per acquisire padronanza della nostra identità.


I resiani devono difendere la resianità della propria Valle, senza interferenze altrui, in possesso solo di visioni immaginarie e speculative, con l’aiuto, soprattutto delle nostre Istituzioni, se ci sono ancora.

Come si fa ad circuire così la gente resiana, per non parlare dell’abbaglio, di un errore da parte delle nostre Istituzioni, che di buon grado hanno acconsentito questa grave e permissiva, indulgente e tollerante, costituzione di una Minoranza che non esiste e che non è mai esistita, perché manca totalmente degli elementi fondamentali ed essenziali. Se non mi sbaglio, come del resto può capitare, penso che tutti i componenti della auto dichiarata minoranza sono di madre lingua resiana, oltre alla scolarizzazione della lingua italiana, parlano correttamente la lingua madre, “il resiano”. Nonostante ciò, dove risiede il problema? Il problema è presente, esiste, affermando che non hanno e non ci sono i presupposti, secondo il mio modesto giudizio, di essere considerati minoranza slovena nella Valle dei Resiani.

Perché:

1- non hanno legami di parentela con gli sloveni;

2 – non sono originari di un luogo diverso da quello in cui vivono; 3 – non appartengono ad un gruppo sociale che ha in comune origini, cultura e tradizioni, che sono diverse da quelle prevalenti tra le persone del luogo in cui risiedono;

4 – non sono gruppi di persone che parlano una lingua madre diversa da quella della maggioranza delle persone in cui risiedono e vivono, la lingua resiana;

5 – non posseggono caratteristiche etniche, religiose o linguistiche che differiscono da quelle del resto della popolazione, o mostrano, anche solo tacitamente, un senso di solidarietà, diretta a preservare la loro cultura, tradizioni, religione o lingua.

Quindi, considerando le ragioni di queste mie analisi sulla effettiva validità, per le quali io ritengo che non ci siano i presupposti che questa minoranza abbia tutti quegli requisiti, se valutiamo, nessuno, per dichiararsi minoranza slovena nella Valle dei Resiani. Infatti, quello che dovrebbe essere la tutela del “diritto alla differenza”, in questa circostanza quel diritto non esiste, quindi non esiste differenza ma soltanto uguaglianza dei diritti fra la gente resiana.

Questo gruppo di persone, per quanto su esposto, NON si differenzia, per nessuna ragione dal resto della popolazione resiana, soprattutto per non avere titoli per essere presente come minoranza slovena nella Valle dei Resiani.

Franco Tosoni

Tratto da Facebook, articolo di Franco Tosoni

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