Articolo a cura di Franco Tosoni
Una riflessione su Andrea. Andrea chi? Ma quello che vuol essere sempre al centro dell’attenzione. L’Andrea che vuol aprire i commenti per primo, che mette sempre pessimo nelle reazioni, ma che non si accontenta, vuole essere anche l’ultimo, avere cioè sempre lui l’ultima parola. Ma in definitiva chi è e di dove è questo Andrea? Questo forse è il più grande rompicapo che ci accompagna da qualche tempo a questa parte. Andrea è il suo vero nome? Certamente no! E’ un nome preso così, forse per caso o forse per ricordare qualcuno, un nome simulato. Strano poi perché è un nome ricorrente nell’ambiente italiano, genere femminile, nome di donna, ma che piace tantissimo ai maschi. Che sia resiano?
Uno di quelli che hanno scelto di appartenere alla minoranza slovena a Resia? Di San Giorgio?, di Prato?, di Gniva?, di Oseacco?, di Uccea?, probabilmente di Stolvizza, il paese dove ci sono delle strane frequentazioni, forse di passaggio, una simpatia paesaggistica, culturale e di affinità idiomatica? Forse tutto questo è pura fantasia, da scartare, da non prendere per nulla in considerazione. Allora dove lo possiamo trovare e dove siamo in grado di collocarlo questo Andrea? Lungo la Slavia Friulana ci sono diverse situazioni analoghe a quelle di Resia, a questo punto forse è da ricercare in questi luoghi ed in questi ambienti. Chi avrebbe mai detto che forse stiamo per risolvere l’interrogativo e scoprire il misterioso Andrea? Basta poco e fra non molto avremmo la sorpresa, c’è solo da aspettare e creare il giusto momento per scoprire il mistero, quell’ombra misteriosa. Chissà che risate si farà Canin quando scoprirà l’Andrea, il vero Andrea, nascosto sotto falso nome.
Non parliamo poi di Amariana, di Rosajan d.o.v. e di altri ancora.
Con pazienza, abbinando degli accostamenti, alcuni elementi fondamentali nello scritto, nelle risposte, da dove partivano queste risposte, tutti elementi che hanno permesso di ricomporre il puzzle e di individuare finalmente l’Andrea, la primula rossa.
Ma non è finita qui perché abbiamo anche la foto, le foto di questo misterioso Andrea, visto aggirarsi in quel di Stolvizza, ma che non è di Stolvizza.
Un nome? Un nome che richiama nomi dell’est, anche se siamo vicini, tanto vicini, basta guardare il monte Musi.
No, non è il compagno della bella addormentata, ma la vede benissimo anche lui, in particolar modo nelle belle giornate.
Noi la vediamo distesa e con la testa che guarda il monte Canin, da destra verso sinistra, lui no, lui la vede in modo diverso, la vede distesa e con la testa che guarda il Canin, ma da sinistra verso destra.
È tutta questione di vedute, di panorami e di angolazioni, ma il punto esatto ormai è individuato e accertato, quella parte che si trova oltre il monte Musi, nella valle del Torre.
Una riflessione su Andrea. Andrea chi? Ma quello che vuol essere sempre al centro dell’attenzione. L’Andrea che vuol aprire i commenti per primo, che mette sempre pessimo nelle reazioni, ma che non si accontenta, vuole essere anche l’ultimo, avere cioè sempre lui l’ultima parola. Ma in definitiva chi è e di dove è questo Andrea? Questo forse è il più grande rompicapo che ci accompagna da qualche tempo a questa parte. Andrea è il suo vero nome? Certamente no! E’ un nome preso così, forse per caso o forse per ricordare qualcuno, un nome simulato. Strano poi perché è un nome ricorrente nell’ambiente italiano, genere femminile, nome di donna, ma che piace tantissimo ai maschi. Che sia resiano?
Uno di quelli che hanno scelto di appartenere alla minoranza slovena a Resia? Di San Giorgio?, di Prato?, di Gniva?, di Oseacco?, di Uccea?, probabilmente di Stolvizza, il paese dove ci sono delle strane frequentazioni, forse di passaggio, una simpatia paesaggistica, culturale e di affinità idiomatica? Forse tutto questo è pura fantasia, da scartare, da non prendere per nulla in considerazione. Allora dove lo possiamo trovare e dove siamo in grado di collocarlo questo Andrea? Lungo la Slavia Friulana ci sono diverse situazioni analoghe a quelle di Resia, a questo punto forse è da ricercare in questi luoghi ed in questi ambienti. Chi avrebbe mai detto che forse stiamo per risolvere l’interrogativo e scoprire il misterioso Andrea? Basta poco e fra non molto avremmo la sorpresa, c’è solo da aspettare e creare il giusto momento per scoprire il mistero, quell’ombra misteriosa. Chissà che risate si farà Canin quando scoprirà l’Andrea, il vero Andrea, nascosto sotto falso nome.
Non parliamo poi di Amariana, di Rosajan d.o.v. e di altri ancora.
Con pazienza, abbinando degli accostamenti, alcuni elementi fondamentali nello scritto, nelle risposte, da dove partivano queste risposte, tutti elementi che hanno permesso di ricomporre il puzzle e di individuare finalmente l’Andrea, la primula rossa.
Ma non è finita qui perché abbiamo anche la foto, le foto di questo misterioso Andrea, visto aggirarsi in quel di Stolvizza, ma che non è di Stolvizza.
Un nome? Un nome che richiama nomi dell’est, anche se siamo vicini, tanto vicini, basta guardare il monte Musi.
No, non è il compagno della bella addormentata, ma la vede benissimo anche lui, in particolar modo nelle belle giornate.
Noi la vediamo distesa e con la testa che guarda il monte Canin, da destra verso sinistra, lui no, lui la vede in modo diverso, la vede distesa e con la testa che guarda il Canin, ma da sinistra verso destra.
È tutta questione di vedute, di panorami e di angolazioni, ma il punto esatto ormai è individuato e accertato, quella parte che si trova oltre il monte Musi, nella valle del Torre.
Franco Tosoni