Articolo a cura di Franco Tosoni
Ritorno sull’argomento perché i presupposti me lo
consentono.
La negazione per l’utilizzo di un bene comune, anche se la gestione
permette di avere un ampio potere discrezionale, si riconosce l’abuso nel momento
di applicare questo potere.
Nel
respingere l’utilizzo della sala della Casa della Cultura, chiamata comunemente
Bunker, dato il suo aspetto architettonico che la stessa richiama, per cui
l’Identità e Tutela Val Resia aveva regolarmente fatto richiesta per avere la
sua disponibilità nella ricorrenza della sua 7° Festa Resiana, il presidente
del Gruppo Folkloristico ha commesso due grossolani errori, penso
intenzionalmente voluti, non per le motivazioni con cui ha abbondantemente
documentato questa negazione, ma per una giustificazione che non trova
spiegazione se non per un atto palese di rifiuto.
E spiego il perché.
Tutto questo per non dire, chiaramente e in
faccia, che per ITVR, fin tanto ché il Gruppo Folkloristico l’avrà in gestione,
la Casa della Cultura sarà interdetta.
Lo
statuto di ITVR parla chiaro, a conferma del motivo per cui è stato costituito.
L’art. 3 dello statuto dell’associazione è scritto chiaramente che: “L’associazione, apartitica (estranea ai partiti politici), si prefigge la
tutela e sviluppo e tutela della comunità Resiana, ecc.
2° -
La seconda motivazione, quella ancora più ingenua della prima, da non concepire
l’errore, spiega che la mancata concessione è dipesa dalla circostanza per cui
l’immobile sarebbe stato utilizzato per una mostra stabile in preparazione ai
festeggiamenti per i 180 anni di attività del Gruppo Folkloristico.
Ora,
leggendo la locandina, con cui si annuncia l’apertura mostra:
Aspettando il 180°, da venerdì 11 a domenica 20 agosto 2017,, mi domando, ma il
giorno 09 agosto 2017 il Centro Culturale da chi e da che cosa era occupato?
Non credo che per tre ore, il tempo massimo, quanto sarebbe servito per la
nostra manifestazione, avrebbe portato via tempo e disponibilità, visto che la
mostra è stata aperta due giorni dopo.
Non c’era la volontà per
concederlo, punto e basta.
Quanto
su esposto, per far sapere alla maggioranza dei resiani, l’ostruzionismo, se
così si può chiamare, la negazione di un bene che dovrebbe essere
a disposizione di tutta la comunità resiana, senza avere la minima ragione per
negarlo, tutto questo grazie alla
lungimiranza e la saggezza del presidente del Gruppo Folkloristico Val Resia
nel negare questo bene all’associazione di Identità e Tutela Val Resia.
Voglio
ricordare, per chi non è ancora sufficientemente a conoscenza, che il contratto
per la gestione del Centro Culturale (Bunker) scade il 31 dicembre 2018,
pertanto Identità e Tutela Val Resia, al
momento della stipula di un nuovo contratto, sarà ancora una volta presente
per partecipare al conferimento per una nuova assegnazione.
Franco Tosoni
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