Nella lunga lettera pubblicata martedì 10 marzo, il Signor Dino Valente sostiene, in sostanza, che soltanto l'identità culturale, riconosciuta come minoranza linguistica, può mantenere aperte le scuole, l'ufficio postale e altro a Resia. Sostiene anche che le leggi ti tutela delle minoranze Linguistiche permettono che una comunità linguistica minoritaria "debba vivere sul propio territorio per poter mantenere tutte quelle particolarità culturali che sono un valore aggiunto per la comunità e una ricchezza per la Regione e per il Paese".Trascura però di precisare che le leggi di oggi tutelano la Minoranza Linguistica Slovena nella quale i Resiani non si riconoscono, perchè in tal caso perderebbero le loro millenarie storiche peculiarità, uniche al mondo. Perciò va chiarita meglio e a tutta la popolazione dove andrà a finire, con le attuali leggi di tutela degli sloveni, il patrimonio linguistico, tradizionale e storico di Resia. Assimilato alla Lingua Slovena! Patrimonio di Resia anche naturalistico, tutelato da altre leggi, che va anch'esso valorizzato sullo storico territorio della nostra Provincia e della nostra Regione e non come parte minoritaria della vicina e Amica Slovenia.
Alberto Siega, Presidente di Identità e Tutela Val Resia
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