Avanti o Popolo Resiano! Dichiarati. Filosloveno o Resiano Puro? Di certo e scientifico ad oggi abbiamo il genoma dalla nostra parte anche se qualcuno, indovinate chi, cerca di negarlo. Noi intanto continuiamo nella nostra ricerca della verità. La verità è unica. Sappiamo cosa hanno fatto le imposizioni in passato, senza ricordarne i protagonisti perchè ce ne sarebbe di tutti gli orientamenti politici, nei confronti di popolazioni europee. Gli sloveni stessi sono stati per parecchi hanni accomunati in un unica bandiera. Appena hanno potuto se ne sono dissociati, a giusta ragione. Anche Noi con la stessa forza rivendichiamo il diritto di essere riconosciuti quale realtà unica, fino a che non verrà dimostrato il contrario. Resiani, ieri,ora e sempre. Tiziano
La verità è sempre unica,cambia solo il modo di interpretarla.Non serve dichiararsi antisloveni o filosloveni perchè le similitudini tra il resiano è lo sloveno sono accertate come del resto l'origine genetica che conferma solamente l'isolamento di una comunità rispetto ad altre senza togliere le radici comuni.Sostanzialmente il resiano è ciò che rimane dell'antico areale degli sloveni medioevali i quali vivevano in tutte le vallate della parte nord-orientale della provincia di Udine,i toponimi lo confermano.Se gli sloveni hanno scelto l'indipendenza dallo stato jugoslavo,perchè non lo fate anche voi,visto che italiani non siete?
ma che bei consigli spassionati di Josipovic che parlando di "voi",certo resiano non è; dunque,si tolga finalmente dai "conigli" e lasci ai resiani di decidere chi essere, se ha mai sentito parlare di autodeterminazione dei popoli. rencic
Anche se può dar fastidio a molti io credo che Josipovic abbia ragione sull'origine del resiano,la stirpe secondo me è quella,chiaro che la divisione è millenaria ormai,la val Resia è sempre rimasta attaccata al Friuli,prima col patriarcato di aquileia poi con la repubblica di Venezia,periodo Austro-ungarico ed infine con L'Italia unita;quindi quasi sempre politicamente divisa,dagli sloveni e qundi le lingue si sono contrddistinte l'una dall'altra.E non mi si venga a dire che lo sloveno,ma forse ancora di più certi dialetti sloveni,in primis quello della val d'Isonzo, non assomigliano al resiano!Basta saper ascoltare
Bravo Alessandro hai detto la parola giusta...i dialetti assomigliano al Resiano...... ma ...non sono la stessa cosa. In quanto all'origine si sa che è slava. Saluti Graziella
giusto,graziella, se è per quello, assomiglia allo slovacco, al serbo, al croato eccetera, inutile che certi signori si arrampichino sugli specchi parlando di lasciare perdere il passato, della fratellanza fra i popoli eccetera, tutte belle cose che però bisogna lasciare all'autodeterminazione degli slavi friulani, senza iterferenze e forzature slovene e d nessun altro. rencic.
il paragone in realtà è stato fatto da Tiziano,seguendo la sua logica è uscito solamente un paragone di conseguenza,che a dir il vero è applicabile al problema resiano,ovviamente non può togliere tutti i dubbi e le contraddizioni del problema.Grazziella,devo dire che Alessandro non intendeva rimarcare le piccole differenze tra i dialetti ma semplicemente voleva che venisse riconosciuta la stretta parentela tra di essi.Ovviamente la realtà resiana è strettamente condizionata da un forte sentimento legato all'italianità,che si trova in apparente contrasto con un ipotetico rapporto sloveno,alcuni dati storici lo confermano.Non è semplice dimenticare il recente passato,ma ricordando un passato remoto si dovrebbe metterci una pietra sopra visto che le parlate si assomigliano incredibilmente,forse a tal punto da poter affermare l'esistenza di una variente un pò diversa dallo sloveno moderno standard diffusa fino a pochi decenni fa in tutte le vallate meridionali alpine.Concludo dicendo che le religioni non sono sparite,e che il bisogno di credo viene spesso sostituito dal credo nazionalista che come al tempo della caccia alle streghe contamina alcuni animi che si affidano alla cieca obbedianza,verso un obiettivo che non porterà mai dialogo ma solo infiniti contrasti.Bisognerebbe forse essere un pò più onesti,sia con gli altri che con noi stessi.
Premetto che sono anch'io per metà resiano(mia madre è di Stolvizza) parlo abbastanza bene il resiano po solbaske, e questo è già un bene visto che sono nato a Venezia,molti ragazzi a Stolvizza non parlano assolutamente il resiano, e questo è un male. Anche a me non piace che quando certi gruppi musicali sloveni suonano la citera dicendo che è musica slovena; se vogliono suonarla e proporla perchè è bella ed a loro piace devono prima dire che è una musica della Val Resia che è una vallata del Friuli.Senza fare troppa polemica volevo sottolineare che esiste una stretta parentela tra il resiano e lo sloveno; karje judi tuw Resije ni dijo da somò rušaske, mo sta muei čiule ramonet po rušaske: so na kapü no jit!
...tra le lingue slave è ovvio che ci sia una parentela... In quanto alla Russia...si sa che è una leggenda, anche se nel nostro dialetto resiano ci sono moltissime parole russe. E' utile comunque ricordare, per tenere i piedi per terra, che i recenti studi genetici ci hanno definiti solo Resiani! Quindi per cortesia finiamola con stò sloveno. Saluti Graziella
Ci sono moltissime parole russe anche nello sloveno,quindi se la lingua è parente dello sloveno qualcuno nonostante la genetica,dovrà pur averla tramandata.Perché quando si parla di genetica non basta nominarla per avere la scienza dalla nostra parte,ma serve guardare la vicenda più nel dettaglio.Ad esempio bisogna specificare che un esiguo numero di persone già in parte imparentate tra loro,nei secoli di isolamento possono dimostrare una deriva genetica abbastanza ampia a tal punto che il genoma stesso sarà diverso dagli stessi fondatori.quindi vale a dire che i resiani di oggi non sono i resiani di allora,ma semplicemente loro discendenti,tutto questo dal punto di vista genetico.Dal punto di vista linguistico invece non ci sono dubbi sempre se escludiamo una certa componente sentimentale...
renčič non è vero che non ci sono forzature di nessun genere,l'italianità come la intendono alcuni deve essere difesa anche con l'inventiva,se "l'onesta'" viene rimandata al mittente un motivo ci sarà.
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi – Mina 1972 Parole russe, parole, slovacche, parole ceche, parole polacche, parole slovene, parole croate, parole resiane, tutte e sempre parole di ceppo slavo, un miscuglio di parole, pur sempre parole. Prendiamo un po’ di qua e un po’ di là, mescoliamo il tutto per un bel po’, risultato? Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi. Sempre parole. Dice un proverbio italiano: “Ognuno tira l'acqua al suo mulino quando c'è di mezzo il grano” Perché? Per certi noti personaggi da poco affacciati a questo blog che intendono e vogliono fare i professori ed impartirci il loro sapere ed il loro credo senza avere l’onestà ed il rispetto per un popolo, quello resiano, mescolare sapienza e conoscenza per poi buttare il tutto in contraddizione ed in polemica. A dire spropositi senza avere conoscenze basilari e sostanziali ed essere ben informato se il tuo sapere è una conoscenza da poter essere presa seriamente in considerazione, siamo tutti bravi e consapevoli, ma agire da persone serie ci sono: cultura, considerazione, sincerità, correttezza e serietà. A differenza di qualcuno, che si considera e si presenta come persona sapiente e sopra le parti, è stato sufficiente lanciare questa affermazione: “RESIANI SEMPRE, SLOVENI MAI”.per risvegliare le contrapposte osservazioni e modalità nel distinguere questa dichiarazione, che poi è il credo di noi resiani nel sentirci solo ed esclusivamente resiani, senza mai considerarci di discendenza, accostamento e collegamento con altra vicinanza. In tema di parole vorrei, per meglio esprimere il mio concetto, leggere attentamente uno stralcio della memoria che JAN BAUDOUIN DE COURTENAY presentò in occasione del “XI Centenario di Paolo Diacono” – Atti e memorie del congresso storico tenuto a Cividale nei giorni 3, 4 e 5 settembre 1899, “SULL’APPARTENENZA LINGUISTICA ED ETNOGRAFICA DEGLI SLAVI DEL FRIULI”: Fine prima parte
Inizio seconda parte “ Ma questi Slavi d’Italia non sono adesso esclusivamente Slavi. Essi sono “Slavi” cum grano salis. Non m’importa qui la loro appartenenza al regno d’Italia, ché ciò riguarda la politica, e, come ho già detto, “lascio la politica ov’ella sta e parlo d’altro”, cioè parlo di appartenenza linguistica e di poliglottismo linguistico possibile di un popolo intiero. Molti di questi Slavi conoscono il friulano, come i Friulani stessi, quindi si possono dire Slavi e Friulani ad un tempo. Quasi tutti parlano ora l’italiano, alcuni perfettamente, quindi sono pure Italiani. Intendendo e parlando varie lingue, hanno anime, fecondate e popolate da diversi mondi linguistici, — giacché ogni lingua è un mondo, un sistema d’idee tutto diverso, e se non una scienza, almeno una cognizione a sé; — hanno anime, accessibili alle idee, utili o dannose, contenute nelle opere letterarie, scritte in ciascuna di queste lingue.” “Progredendo da Pontebba verso mezzogiorno, riscontriamo dalla parte orientale prima di tutto due valli, Dogna e Raccolana, popolate da Friulani, e non da Slavi. Ma nella terza valle, la valle di Resia, comincia la popolazione slava. In questa valle, come pure nell’altra, cioè la valle di Uccea, abita un popolo slavo del tutto speciale, il popolo resiano, che devesi distinguere tanto dagli Sloveni, quanto dai Serbo-Croati. Secondo la mia persuasione scientifica, fondata sulle particolarità fonetiche, come pure su alcune altre proprietà di questa parlata — p. e. il modo di contare non solo decimale, ma anche vigesimale (“3 volte 20” — 60, “4 volte 20” — 80, “3 volte 20 e 15” — 75, ecc.) i Resiani ci presentano la continuazione storica di una fusione di diverse tribù slave con un altro elemento etnico, abbastanza forte, per lasciare nella lingua slava traccie indelebili. L’elemento slavo si è sovrapposto ad uno strato straniero. Quegli Slavi dovevano provenire da diverse tribù con diversi dialetti, giacché ancora oggi questo piccolo popolo di poco più di 4500 abitanti ci presenta notevoli diversità dialettali, così che dobbiamo distinguere quattro dialetti resiani, relativamente molto differenti. La differenza principale del Resiano dallo Sloveno e dal Serbo-Croato consiste appunto nel detto strato linguistico straniero.” Il mio distinguo ed il mio distacco da chi ci vuol accostare a delle realtà diverse dal nostro essere e dal nostro esistere come popolo, il popolo di Resia, saluti da Franco Tosoni
Parole,parole,teorie soltanto teorie,che diventano più importanti dei dati di fatto cioè la strettissima somiglianza tra il resiano ed alcuni dialetti sloveni. Di tutto quello che Baudouin ha mai ipotizzato sulle origini del resiano, rimane come fatto indiscutibile il suo posizionamento sulla carta dialettale della Slavia: una stretta parentela con i dialetti del Torre e del Natisone. Citare Baudouin de Courtenay in una discussione sulle origini del resiano vuole quindi dire sostenere questa parte delle sue conclusioni, visto che le altre parti mancano di validità scientifica.
A questo quadro ulteriori studi eseguiti da studiosi novecenteschi hanno solo aggiunto che anche con il dialetto sloveno parlato nella Valle della Zeglia in Austria (Gailtal) ed in Val Canale nel Friuli esistono legami di stretta parentela. Questo si può confermare con il semplice fattore geografico: dialetti non solo linguisticamente ma anche geograficamente vicini sono con molta probabilità uniti da un’origine comune. Dimostrare il contrario richiede uno sforzo linguistico notevole, uno sforzo che nel caso di Baudouin è fallito.
In assenza di convincenti prove linguistiche, ogni ipotesi che vuole mettere in dubbio la parentela stretta con i dialetti sloveni vicini rimane un passatempo dilettantesco.
L’armonia vocalica non risulta un tratto che definisce il resiano nella sua totalità rispetto ad altri dialetti e quindi non gioca un ruolo decisivo in una discussione sulle origini dello stesso. Bisogna poi sempre tenere presente questa parte della prima ipotesi baudouiniana: l’isolamento geografico del resiano come fattore nel conservare arcaismi e nello sviluppare tratti esclusivi anche genetici.Per quanto riguarda il sistema vigesimale si può dire che non è particolarmente antico nel resiano, visto che in un testo religioso si può ancora sentire per ‘sessanta’ šastardú, formato come patardú ‘cinquanta’. La stessa forma per ‘sessanta’ fu anche registrata da Jan Potocki, scritto da lui come szesterdo.
Fatti, non parole e teorie I fatti devono essere materiali per mettere in opera le parole, ma per mettere in opera le parole c’è bisogno di prove e giustificazioni, ma quando mancano le prove e le giustificazioni restano solo le parole. La bacchetta magica, da quando esiste la critica, non tutti ce l’hanno, sembra però che ce l’abbia solo chi critica, che sta alla finestra solo per criticare, ma non la usa, perché non può, ma quando può la bacchetta non ce l’ha più, perché dalle parole ai fatti, mancano le materie prime, cioè le prove. Può darsi che si critica per convenienza o per spirito di contraddizione o per farsi belli. Uno si fa la domanda e si da anche la risposta che, guarda caso, è sempre il contrario di tutto. Se è bianco per lui è nero e usa solo per bacchettare chi cerca la verità che non è quella che lui vuole darla a bere a noi resiani. Jan Niecisław Baudouin de Courtenay – di origine polacca, è stato un linguista Jan Nepomucen Potocki - anche lui di origine polacca, è stato uno scrittore. Questa è la differenza: a noi la tesi del linguista a voi quella dello scrittore. Saluti da Franco Tosoni
sarebbe curioso, conoscere il DNA di mirko e josipevic.... sarà certamente non resiano; non sarà forse un DNA instabile, fluttuante, a seconda delle convenienze politico economiche??? rencic.
l'invenzione degli slavi antichi invece è immune alle convenienze politico economiche?...perchè bisogna imporre un'italianità mascherata da etnie antiche rimodellate,quando si potrebbe comodamente aprirsi verso i nuovi vicini?sono comprensibili alcuni pareri derivati dalla vecchia cortina di ferro,ma forse si vivrebbe più tranquillamente trovando una specie di accordo pacifico,errare umanum est...
Josipovic, devo constatare che, dopo tanto criticare la questione resiana, e ribadisco che il problema linguistico riguarda esclusivamente Resia ed i suoi abitanti, senza mettere sul piatto altri problemi di altra natura, ti stati arrampicando sugli specchi e sei entrato decisamente ed inevitabilmente in confusione. Sinceramente non comprendo dove vuoi arrivare e per far piacere a chi? Oltretutto, non sei resiano, e chi se ne frega di dove sei e chi sei. Per certi versi tu sei ospite in questo blog, che tratta questioni di natura resiana, pertanto una cortesia ed un invito a comportarti come tale.
Avanti o Popolo Resiano!
RispondiEliminaDichiarati.
Filosloveno o Resiano Puro?
Di certo e scientifico ad oggi abbiamo il genoma dalla nostra parte anche se qualcuno, indovinate chi, cerca di negarlo.
Noi intanto continuiamo nella nostra ricerca della verità.
La verità è unica.
Sappiamo cosa hanno fatto le imposizioni in passato, senza ricordarne i protagonisti perchè ce ne sarebbe di tutti gli orientamenti politici, nei confronti di popolazioni europee.
Gli sloveni stessi sono stati per parecchi hanni accomunati in un unica bandiera. Appena hanno potuto se ne sono dissociati, a giusta ragione.
Anche Noi con la stessa forza rivendichiamo il diritto di essere riconosciuti quale realtà unica, fino a che non verrà dimostrato il contrario.
Resiani, ieri,ora e sempre.
Tiziano
La verità è sempre unica,cambia solo il modo di interpretarla.Non serve dichiararsi antisloveni o filosloveni perchè le similitudini tra il resiano è lo sloveno sono accertate come del resto l'origine genetica che conferma solamente l'isolamento di una comunità rispetto ad altre senza togliere le radici comuni.Sostanzialmente il resiano è ciò che rimane dell'antico areale degli sloveni medioevali i quali vivevano in tutte le vallate della parte nord-orientale della provincia di Udine,i toponimi lo confermano.Se gli sloveni hanno scelto l'indipendenza dallo stato jugoslavo,perchè non lo fate anche voi,visto che italiani non siete?
RispondiEliminaa Josipovic
RispondiEliminaIl paragone non ha senso.Non abbiamo bisogno dell'indipendenza.
Siamo RESIANI e ci piace essere ITALIANI.
Saluti Graziella
ma che bei consigli spassionati di Josipovic che parlando di "voi",certo resiano non è; dunque,si tolga finalmente dai "conigli" e lasci ai resiani di decidere chi essere, se ha mai sentito parlare di autodeterminazione dei popoli.
RispondiEliminarencic
Anche se può dar fastidio a molti io credo che Josipovic abbia ragione sull'origine del resiano,la stirpe secondo me è quella,chiaro che la divisione è millenaria ormai,la val Resia è sempre rimasta attaccata al Friuli,prima col patriarcato di aquileia poi con la repubblica di Venezia,periodo Austro-ungarico ed infine con L'Italia unita;quindi quasi sempre politicamente divisa,dagli sloveni e qundi le lingue si sono contrddistinte l'una dall'altra.E non mi si venga a dire che lo sloveno,ma forse ancora di più certi dialetti sloveni,in primis quello della val d'Isonzo, non assomigliano al resiano!Basta saper ascoltare
RispondiEliminaBravo Alessandro
Eliminahai detto la parola giusta...i dialetti assomigliano al Resiano...... ma ...non sono la stessa cosa. In quanto all'origine si sa che è slava.
Saluti Graziella
giusto,graziella, se è per quello, assomiglia allo slovacco, al serbo, al croato eccetera, inutile che certi signori si arrampichino sugli specchi parlando di lasciare perdere il passato, della fratellanza fra i popoli eccetera, tutte belle cose che però bisogna lasciare all'autodeterminazione degli slavi friulani, senza iterferenze e forzature slovene e d nessun altro. rencic.
Eliminail paragone in realtà è stato fatto da Tiziano,seguendo la sua logica è uscito solamente un paragone di conseguenza,che a dir il vero è applicabile al problema resiano,ovviamente non può togliere tutti i dubbi e le contraddizioni del problema.Grazziella,devo dire che Alessandro non intendeva rimarcare le piccole differenze tra i dialetti ma semplicemente voleva che venisse riconosciuta la stretta parentela tra di essi.Ovviamente la realtà resiana è strettamente condizionata da un forte sentimento legato all'italianità,che si trova in apparente contrasto con un ipotetico rapporto sloveno,alcuni dati storici lo confermano.Non è semplice dimenticare il recente passato,ma ricordando un passato remoto si dovrebbe metterci una pietra sopra visto che le parlate si assomigliano incredibilmente,forse a tal punto da poter affermare l'esistenza di una variente un pò diversa dallo sloveno moderno standard diffusa fino a pochi decenni fa in tutte le vallate meridionali alpine.Concludo dicendo che le religioni non sono sparite,e che il bisogno di credo viene spesso sostituito dal credo nazionalista che come al tempo della caccia alle streghe contamina alcuni animi che si affidano alla cieca obbedianza,verso un obiettivo che non porterà mai dialogo ma solo infiniti contrasti.Bisognerebbe forse essere un pò più onesti,sia con gli altri che con noi stessi.
RispondiEliminarimandiamo l"onestàverso se stessi" al mittente, compresi tutti gli altri consigli.....rencic.
RispondiEliminaPremetto che sono anch'io per metà resiano(mia madre è di Stolvizza) parlo abbastanza bene il resiano po solbaske, e questo è già un bene visto che sono nato a Venezia,molti ragazzi a Stolvizza non parlano assolutamente il resiano, e questo è un male. Anche a me non piace che quando certi gruppi musicali sloveni suonano la citera dicendo che è musica slovena; se vogliono suonarla e proporla perchè è bella ed a loro piace devono prima dire che è una musica della Val Resia che è una vallata del Friuli.Senza fare troppa polemica volevo sottolineare che esiste una stretta parentela tra il resiano e lo sloveno; karje judi tuw Resije ni dijo da somò rušaske, mo sta muei čiule ramonet po rušaske: so na kapü no jit!
RispondiElimina...tra le lingue slave è ovvio che ci sia una parentela...
EliminaIn quanto alla Russia...si sa che è una leggenda, anche se nel nostro dialetto resiano ci sono moltissime parole russe.
E' utile comunque ricordare, per tenere i piedi per terra, che i recenti studi genetici ci hanno definiti solo Resiani! Quindi per cortesia finiamola con stò sloveno.
Saluti Graziella
Ci sono moltissime parole russe anche nello sloveno,quindi se la lingua è parente dello sloveno qualcuno nonostante la genetica,dovrà pur averla tramandata.Perché quando si parla di genetica non basta nominarla per avere la scienza dalla nostra parte,ma serve guardare la vicenda più nel dettaglio.Ad esempio bisogna specificare che un esiguo numero di persone già in parte imparentate tra loro,nei secoli di isolamento possono dimostrare una deriva genetica abbastanza ampia a tal punto che il genoma stesso sarà diverso dagli stessi fondatori.quindi vale a dire che i resiani di oggi non sono i resiani di allora,ma semplicemente loro discendenti,tutto questo dal punto di vista genetico.Dal punto di vista linguistico invece non ci sono dubbi sempre se escludiamo una certa componente sentimentale...
RispondiEliminaBeato te che ne sei così convinto!
EliminaSaluti
Graziella
...dimenticavo... è utile ribadire il concetto, che essendo SOLO RESIANI intendiamo rimanere tali.
EliminaSaluti
...mi raccomando però,SoLO RESIANI (slavi..)...e nient'altro ;)
Eliminarenčič non è vero che non ci sono forzature di nessun genere,l'italianità come la intendono alcuni deve essere difesa anche con l'inventiva,se "l'onesta'" viene rimandata al mittente un motivo ci sarà.
RispondiEliminaParole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi – Mina 1972
RispondiEliminaParole russe, parole, slovacche, parole ceche, parole polacche, parole slovene, parole croate, parole resiane, tutte e sempre parole di ceppo slavo, un miscuglio di parole, pur sempre parole. Prendiamo un po’ di qua e un po’ di là, mescoliamo il tutto per un bel po’, risultato? Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi. Sempre parole. Dice un proverbio italiano: “Ognuno tira l'acqua al suo mulino quando c'è di mezzo il grano” Perché? Per certi noti personaggi da poco affacciati a questo blog che intendono e vogliono fare i professori ed impartirci il loro sapere ed il loro credo senza avere l’onestà ed il rispetto per un popolo, quello resiano, mescolare sapienza e conoscenza per poi buttare il tutto in contraddizione ed in polemica. A dire spropositi senza avere conoscenze basilari e sostanziali ed essere ben informato se il tuo sapere è una conoscenza da poter essere presa seriamente in considerazione, siamo tutti bravi e consapevoli, ma agire da persone serie ci sono: cultura, considerazione, sincerità, correttezza e serietà. A differenza di qualcuno, che si considera e si presenta come persona sapiente e sopra le parti, è stato sufficiente lanciare questa affermazione: “RESIANI SEMPRE, SLOVENI MAI”.per risvegliare le contrapposte osservazioni e modalità nel distinguere questa dichiarazione, che poi è il credo di noi resiani nel sentirci solo ed esclusivamente resiani, senza mai considerarci di discendenza, accostamento e collegamento con altra vicinanza. In tema di parole vorrei, per meglio esprimere il mio concetto, leggere attentamente uno stralcio della memoria che JAN BAUDOUIN DE COURTENAY presentò in occasione del “XI Centenario di Paolo Diacono” – Atti e memorie del congresso storico tenuto a Cividale nei giorni 3, 4 e 5 settembre 1899, “SULL’APPARTENENZA LINGUISTICA ED ETNOGRAFICA DEGLI SLAVI DEL FRIULI”:
Fine prima parte
Inizio seconda parte
RispondiElimina“ Ma questi Slavi d’Italia non sono adesso esclusivamente Slavi. Essi sono “Slavi” cum grano salis. Non m’importa qui la loro appartenenza al regno d’Italia, ché ciò riguarda la politica, e, come ho già detto, “lascio la politica ov’ella sta e parlo d’altro”, cioè parlo di appartenenza linguistica e di poliglottismo linguistico possibile di un popolo intiero. Molti di questi Slavi conoscono il friulano, come i Friulani stessi, quindi si possono dire Slavi e Friulani ad un tempo. Quasi tutti parlano ora l’italiano, alcuni perfettamente, quindi sono pure Italiani. Intendendo e parlando varie lingue, hanno anime, fecondate e popolate da diversi mondi linguistici, — giacché ogni lingua è un mondo, un sistema d’idee tutto diverso, e se non una scienza, almeno una cognizione a sé; — hanno anime, accessibili alle idee, utili o dannose, contenute nelle opere letterarie, scritte in ciascuna di queste lingue.”
“Progredendo da Pontebba verso mezzogiorno, riscontriamo dalla parte orientale prima di tutto due valli, Dogna e Raccolana, popolate da Friulani, e non da Slavi. Ma nella terza valle, la valle di Resia, comincia la popolazione slava.
In questa valle, come pure nell’altra, cioè la valle di Uccea, abita un popolo slavo del tutto speciale, il popolo resiano, che devesi distinguere tanto dagli Sloveni, quanto dai Serbo-Croati. Secondo la mia persuasione scientifica, fondata sulle particolarità fonetiche, come pure su alcune altre proprietà di questa parlata — p. e. il modo di contare non solo decimale, ma anche vigesimale (“3 volte 20” — 60, “4 volte 20” — 80, “3 volte 20 e 15” — 75, ecc.) i Resiani ci presentano la continuazione storica di una fusione di diverse tribù slave con un altro elemento etnico, abbastanza forte, per lasciare nella lingua slava traccie indelebili. L’elemento slavo si è sovrapposto ad uno strato straniero. Quegli Slavi dovevano provenire da diverse tribù con diversi dialetti, giacché ancora oggi questo piccolo popolo di poco più di 4500 abitanti ci presenta notevoli diversità dialettali, così che dobbiamo distinguere quattro dialetti resiani, relativamente molto differenti. La differenza principale del Resiano dallo Sloveno e dal Serbo-Croato consiste appunto nel detto strato linguistico straniero.”
Il mio distinguo ed il mio distacco da chi ci vuol accostare a delle realtà diverse dal nostro essere e dal nostro esistere come popolo, il popolo di Resia, saluti da Franco Tosoni
Parole,parole,teorie soltanto teorie,che diventano più importanti dei dati di fatto cioè la strettissima somiglianza tra il resiano ed alcuni dialetti sloveni. Di tutto quello che Baudouin ha mai ipotizzato sulle origini del resiano, rimane come fatto indiscutibile il suo posizionamento sulla carta dialettale della Slavia: una stretta parentela con i dialetti del Torre e del Natisone. Citare Baudouin de Courtenay in una discussione sulle origini del resiano vuole quindi dire sostenere questa parte delle sue conclusioni, visto che le altre parti mancano di validità scientifica.
RispondiEliminaA questo quadro ulteriori studi eseguiti da studiosi novecenteschi hanno solo aggiunto che anche con il dialetto sloveno parlato nella Valle della Zeglia in Austria (Gailtal) ed in Val Canale nel Friuli esistono legami di stretta parentela. Questo si può confermare con il semplice fattore geografico: dialetti non solo linguisticamente ma anche geograficamente vicini sono con molta probabilità uniti da un’origine comune. Dimostrare il contrario richiede uno sforzo linguistico notevole, uno sforzo che nel caso di Baudouin è fallito.
In assenza di convincenti prove linguistiche, ogni ipotesi che vuole mettere in dubbio la parentela stretta con i dialetti sloveni vicini rimane un passatempo dilettantesco.
L’armonia vocalica non risulta un tratto che definisce il resiano nella sua totalità rispetto ad altri dialetti e quindi non gioca un ruolo decisivo in una discussione sulle origini dello stesso. Bisogna poi sempre tenere presente questa parte della prima ipotesi baudouiniana: l’isolamento geografico del resiano come fattore nel conservare arcaismi e nello sviluppare tratti esclusivi anche genetici.Per quanto riguarda il sistema vigesimale si può dire che non è particolarmente antico nel resiano, visto che in un testo religioso si può ancora sentire per ‘sessanta’ šastardú, formato come patardú ‘cinquanta’. La stessa forma per ‘sessanta’ fu anche registrata da Jan Potocki, scritto da lui come szesterdo.
Ma che bravo :D!!! E allora?
RispondiEliminaComunque hai iniziato bene la tua trattazione: "... teorie, SOLTANTO TEORIE!!!".
Saluti
Fatti, non parole e teorie
RispondiEliminaI fatti devono essere materiali per mettere in opera le parole, ma per mettere in opera le parole c’è bisogno di prove e giustificazioni, ma quando mancano le prove e le giustificazioni restano solo le parole.
La bacchetta magica, da quando esiste la critica, non tutti ce l’hanno, sembra però che ce l’abbia solo chi critica, che sta alla finestra solo per criticare, ma non la usa, perché non può, ma quando può la bacchetta non ce l’ha più, perché dalle parole ai fatti, mancano le materie prime, cioè le prove. Può darsi che si critica per convenienza o per spirito di contraddizione o per farsi belli. Uno si fa la domanda e si da anche la risposta che, guarda caso, è sempre il contrario di tutto. Se è bianco per lui è nero e usa solo per bacchettare chi cerca la verità che non è quella che lui vuole darla a bere a noi resiani.
Jan Niecisław Baudouin de Courtenay – di origine polacca, è stato un linguista
Jan Nepomucen Potocki - anche lui di origine polacca, è stato uno scrittore.
Questa è la differenza: a noi la tesi del linguista a voi quella dello scrittore.
Saluti da Franco Tosoni
sarebbe curioso, conoscere il DNA di mirko e josipevic.... sarà certamente non resiano; non sarà forse un DNA instabile, fluttuante, a seconda delle convenienze politico economiche??? rencic.
RispondiEliminal'invenzione degli slavi antichi invece è immune alle convenienze politico economiche?...perchè bisogna imporre un'italianità mascherata da etnie antiche rimodellate,quando si potrebbe comodamente aprirsi verso i nuovi vicini?sono comprensibili alcuni pareri derivati dalla vecchia cortina di ferro,ma forse si vivrebbe più tranquillamente trovando una specie di accordo pacifico,errare umanum est...
RispondiEliminaJosipovic, devo constatare che, dopo tanto criticare la questione resiana, e ribadisco che il problema linguistico riguarda esclusivamente Resia ed i suoi abitanti, senza mettere sul piatto altri problemi di altra natura, ti stati arrampicando sugli specchi e sei entrato decisamente ed inevitabilmente in confusione. Sinceramente non comprendo dove vuoi arrivare e per far piacere a chi? Oltretutto, non sei resiano, e chi se ne frega di dove sei e chi sei. Per certi versi tu sei ospite in questo blog, che tratta questioni di natura resiana, pertanto una cortesia ed un invito a comportarti come tale.
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