Opere in fase di progettazione ed esecuzione per 9 milioni di euro complessivi. È questa l’eredità, in termini d’investimenti, della comunità montana del Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro che recentemente è passata dalle mani dell’ex commissario Gianni Verona in quelle del sindaco Paolo Urbani. Nominato amministratore temporaneo della comunità, il primo cittadino di Gemona ha già riunito i colleghi sindaci per attivare la cabina di regia prevista dalla legge e incontrato i dirigenti dell’ente per fare il punto della situazione e garantire che passaggio di consegne con Verona non abbia alcun risvolto negativo sul prosieguo dell’attività.
«Al momento mi limiterò a continuare la gestione amministrativa – dichiara Urbani –. Non è infatti possibile procedere con la liquidazione del patrimonio e la divisione del personale fintantoché non sarà definita la geografia delle nuove unioni vale a dire fino al prossimo 15 febbraio, data entro la quale i Comuni dovranno scegliere se e in quale unione entrare a far parte». Il punto interrogativo oggi riguarda Forgaria, che potrebbe scegliere di star fuori, ma anche Resia, Resiutta, Moggio, Dogna e Chiusaforte, Comuni inclini ad entrare nell’unione del Gemonese piuttosto che in quella per loro “naturale” del Tarvisiano. «Vanno poi sciolti diversi punti di domanda – continua Urbani – e lo faremo in breve. Prima il 18 gennaio, nel corso di un incontro indetto dall’Uncem a Gemona che vedrà la partecipazione di tutti e 4 gli amministratori temporanei, poi il 23 gennaio a Pontebba, dove incontreremo l’assessore regionale Garlatti». Raccolto il testimone dalle mani di Verona, ora Urbani si prepara, “in tempi brevi”, a dare il via libera al bilancio di previsione della Comunità montana. Il 2012 si annuncia un anno di grande attività. Specie sul fronte dei lavori, che – stando ai dati resi noti dal dirigente della comunità, Lorenzo Beltrame - conta ben 58 iniziative in fase di progettazione, appalto ed esecuzione per un importo complessivo pari a 9 milioni di euro. Di questi, 3,1 milioni permetteranno di completare gli interventi sui dissesti causati dall’alluvione in Valcanale e per operare su alcuni corsi d’acqua del Gemonese e del Canal del Ferro; 2,2 milioni saranno impiegati per la valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile, tra impianti fotovoltaici nel Gemonese e piccoli impianti a biomasse nel Canal del Ferro; infine 3,5 milioni serviranno a realizzare opere di viabilità ciclabile nel Gemonese, incrementare l’offerta turistica e sportiva nella Val Canale e nel Canal del ferro e ancora per percorsi didattico-ambientali nelle aree di pregio naturalistico.
Tratto dal Messaggero Veneto del 15 gennaio 2012
«Al momento mi limiterò a continuare la gestione amministrativa – dichiara Urbani –. Non è infatti possibile procedere con la liquidazione del patrimonio e la divisione del personale fintantoché non sarà definita la geografia delle nuove unioni vale a dire fino al prossimo 15 febbraio, data entro la quale i Comuni dovranno scegliere se e in quale unione entrare a far parte». Il punto interrogativo oggi riguarda Forgaria, che potrebbe scegliere di star fuori, ma anche Resia, Resiutta, Moggio, Dogna e Chiusaforte, Comuni inclini ad entrare nell’unione del Gemonese piuttosto che in quella per loro “naturale” del Tarvisiano. «Vanno poi sciolti diversi punti di domanda – continua Urbani – e lo faremo in breve. Prima il 18 gennaio, nel corso di un incontro indetto dall’Uncem a Gemona che vedrà la partecipazione di tutti e 4 gli amministratori temporanei, poi il 23 gennaio a Pontebba, dove incontreremo l’assessore regionale Garlatti». Raccolto il testimone dalle mani di Verona, ora Urbani si prepara, “in tempi brevi”, a dare il via libera al bilancio di previsione della Comunità montana. Il 2012 si annuncia un anno di grande attività. Specie sul fronte dei lavori, che – stando ai dati resi noti dal dirigente della comunità, Lorenzo Beltrame - conta ben 58 iniziative in fase di progettazione, appalto ed esecuzione per un importo complessivo pari a 9 milioni di euro. Di questi, 3,1 milioni permetteranno di completare gli interventi sui dissesti causati dall’alluvione in Valcanale e per operare su alcuni corsi d’acqua del Gemonese e del Canal del Ferro; 2,2 milioni saranno impiegati per la valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile, tra impianti fotovoltaici nel Gemonese e piccoli impianti a biomasse nel Canal del Ferro; infine 3,5 milioni serviranno a realizzare opere di viabilità ciclabile nel Gemonese, incrementare l’offerta turistica e sportiva nella Val Canale e nel Canal del ferro e ancora per percorsi didattico-ambientali nelle aree di pregio naturalistico.
Tratto dal Messaggero Veneto del 15 gennaio 2012
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