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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

sabato 21 gennaio 2012

DA SAPERE:

Vi consiglio di leggere attentamente questo articolo tratto dal sito http://www.novimatajur.it/main.php?page_id=articolo&id=1745

Dall’intervento di Michele Coren al Dan emigranta
L’anno che si è appena concluso è stato caratterizzato dalla forte crisi economica che ha colpito l’Europa intera e di conseguenza anche la nostra comunità, anche il 2012 si apre con prospettive non buone.
Oggi possiamo contare su una comunità slovena organizzata in circoli ed associazioni vitali, media quali giornali e la stessa RAI, l’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano, la Glasbena Matica, la rappresentanza politica presso il Senato e presso la Regione, senza dimenticare il sostegno del Consolato sloveno di Trieste e del Ministero per gli sloveni nel mondo della Repubblica di Slovenia. Questo patrimonio va difeso e migliorato per il bene dei nostri giovani e delle future generazioni e questo deve essere un impegno di tutti noi.
Abbiamo gli strumenti legislativi che finalmente hanno permesso il riconoscimento di diritti per gli sloveni della nostra regione, strumenti legislativi che offrono grandi opportunità senza pretendere alcun obbligo. Tutto questo per dire che sono totalmente fuori luogo ed antistoriche le sporadiche iniziative tendenti a disconoscere il valore della Legge 38/2001 in particolare per quanto attiene la valorizzazione e promozione della lingua slovena in luogo del dialetto.
Sono state proprio le associazioni ed i giornali locali Dom e Novi Matajur a difendere e promuovere il dialetto sloveno comunemente parlato nella nostra Benečija, ed in seguito anche la scuola bilingue con l’inserimento del dialetto sloveno, parlato nelle nostre case e famiglie, nei programmi scolastici. È facile immaginare quale sarebbe stato il futuro del dialetto sloveno delle Valli del Torre, Natisone, Resia e Val Canale senza l’impegno delle associazioni e della nostra scuola bilingue.
Nostro dovere è pensare al futuro, ai problemi, ma anche alle prospettive. Dobbiamo impegnarci per l’avvio, con l’aiuto della Regione e nei tempi brevi, dell’insegnamento bilingue sloveno-italiano nelle Valli del Torre così come richiesto dalle famiglie. Inoltre esprimiamo grande soddisfazione per la scelta adottata in Val Canale con l’insegnamento trilingue (italiano-sloveno-tedesco) e speriamo che anche in Val Resia si avvii un processo di recupero del dialetto sloveno resiano anche in ambito scolastico.
Il futuro è anche pensare, per i nostri bambini e giovani, alla possibilità di proseguire agevolmente gli studi ai livelli superiori in un’ottica plurilingue di respiro europeo e, perché no, pensare ad un Istituto superiore plurilingue proprio a San Pietro al Natisone e di queste necessità dovrà tenere conto anche la futura riforma del sistema delle scuole slovene.
 Il Presidente della Regione Tondo, recentemente con proprio decreto ha riconosciuto quali organizzazioni di riferimento della minoranza linguistica slovena la SGKZ e la SSO. Sempre la Regione convoca regolarmente la Commissione consultiva regionale per la minoranza slovena della quale fanno parte due amministratori comunali della provincia di Udine. Si ritiene che per un prossimo futuro sia necessario che le attività svolte dalle organizzazioni slovene si integrino ancor di più con le attività ed i programmi delle amministrazioni comunali.
I rapporti con la vicina area del Posočje continueranno ad essere improntati sulla collaborazione, integrazione ed amicizia. Rimane la soddisfazione del progetto europeo Lingua-Jezik in cui San Pietro al Natisone svolge un ruolo di assoluta rilevanza e per l’investimento che ha portato al collegamento sciistico tra Bovec e Sella Nevea. A queste iniziative possiamo affiancare anche il progetto della pista ciclabile Kobarid-Tolmin-Nova Gorica-Gorizia-Cividale del Friuli-San Pietro al Natisone, progetto di alta valenza turistica, ma anche culturale e sociale ed i progetti riguardanti la valorizzazione dei luoghi della memoria della prima guerra mondiale. Invece desta molta preoccupazione la nuova proposta di realizzazione dell’elettrodotto Okroglo-Udine. Pur nella consapevolezza delle necessità energetiche sempre maggiori, pensiamo che sia necessaria una seria riflessione sulla scelta definitiva del tracciato – un’infrastruttura di tale impatto sarebbe devastante per la Benečija ed il Posočje impedendo di fatto qualsiasi prospettiva di sviluppo futuro.

6 gennaio 2012

IL NOSTRO PATRIMONIO VA DIFESO E MIGLIORATO

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