Cividale, l’anagrafe non le rinnova nè le rilascia, proteste di cittadini e minoranze. Il consigliere regionale Kocijancic: sufficiente richiedere i moduli a San Pietro
Procedure paralizzate, blocco del sistema: è ormai un’impresa, a Cividale, ottenere la carta d’identità in versione italo-slovena. E il popolo bilingue, così, insorge, spalleggiato da due delle forze d’opposizione (Pd e Rinascita) rappresentate nel consiglio comunale cittadino. Il caso era stato sollevato già alcuni giorni addietro, ma il panorama è rimasto immutato – nessuna risposta dagli organismi competenti – e i toni, conseguentemente, si accendono. Il capogruppo del Partito democratico, Rino Battocletti, sceglie (oltre alla via istituzionale, quella dell’interrogazione in vista dell’assemblea civica) la strada della provocazione: «Oggi – dice – presenterò personalmente all’ufficio anagrafe istanza scritta di rilascio di una carta di identità bilingue». Vedremo come andrà: le testimonianze che si raccolgono in loco, certamente, non sono rassicuranti. Un cittadino riferisce la sua esperienza: «Ho avuto – racconta – un lungo braccio di ferro con l'amministrazione cividalese per poter ottenere il documento bilingue, rilasciatomi, alla fine, dopo circa 5 mesi di attesa. Ora mia figlia, che studia a Lubiana, si trova in una situazione complicata perché ha smarrito la sua carta d’identità (anch’essa bilingue) e non riesce a ottenerne copia. Il Comune giustifica il mancato rilascio con la fine della convenzione stipulata con lo Sportello bilingue di San Pietro al Natisone».Un immobilismo completo, insomma, che ha indotto l’interessato a scrivere al prefetto, per segnalargli il problema e per sollecitare un suo intervento. Da altre fonti, invece, arriva una segnalazione di natura tecnica: esiste un bando regionale per ottenere finanziamenti a supporto dei progetti relativi all’uso della lingua slovena nella pubblica amministrazione (in coerenza con gli obiettivi fissati dall’articolo 8, della legge 38/2011). La scadenza porta al 30 aprile, e la domanda che si pone è la seguente: «La giunta avrà colto questa opportunità?».
La faccenda dello stop alle emissioni è stata affrontata anche in sede di consiglio regionale: a un sollecito avanzato, qualche giorno fa, da Stefano Pustetto (Sel) si accosta, ora, la presa di posizione di Igor Kocijancic. «Cividale – evidenza – è iscritta nell’elenco dei centri in cui si applica la legge 38. Il rilascio delle carte di identità italo-slovene non è di competenza dello sportello di San Pietro: è sufficiente che il Comune si doti di un congruo numero di modelli bilingui e li consegni ai richiedenti, come succede in tutti gli altri luoghi rientranti nella fascia di tutela della minoranza slovena. Non si richiede alcun servizio di traduzione o di conoscenza specifica della lingua: per questo la condotta dell’ufficio anagrafe della città è inqualificabile».
Tratto dal Messaggero Veneto del 13 aprile 2012
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