Un giorno, non tanto lontano, mi è capitato di leggere un articolo apparso sul settimanale Novi Matajur, paradossale e imprudente. L’articolo apre con una notizia importante; scrive che in atto non c’è e non ci sarà, nel presente e nel futuro, chissà, forse, nessuna annessione del Friuli orientale alla Slovenia. Quasi una notizia sensazionale, una bomba, o solamente un petardo? Possono perciò stare tranquilli gli italiani delle valli del Natisone, del Torre e di Resia, un po’ meno quelli di minoranza etnica slovena, che non ci sono e non ci sono mai stati. Un grazie sentito, quindi, da parte degli abitanti di queste valli del pericolo scampato, viceversa ma da chi avete appreso questa notizia?. Sostanzialmente queste comunicazioni non sono, in definitiva, come alcune distorte rappresentazioni circolate negli ultimi tempi, forse si vuol intendere la manifestazione di sabato 17.03.2012, svolta a Cividale del Friuli, che sostengono, come minimo, dal gennaio 2001 (?) queste valli siano state cedute alla Slovenia. Afferma ancora l’articolo, che una menzogna, ripetuta un tot di volte, c’è il rischio che diventi realtà, forse, chissà, magari, probabilmente sarà vero. Come si spiegano altrimenti tante prese di posizione e di ingerenza, a cominciare dal ministro senza portafoglio per i rapporti con gli sloveni all'estero Boštjan Žekš, il quale sostiene che la Slovenia non deve tacere esprimendo il suo disappunto per la decisione del consiglio comunale di Resia, il quale consiglio, ha deliberato di essere cancellato dalla lista dei comuni che hanno già una legge di protezione per gli Sloveni in Italia, sloveni che a Resia non ci sono e non ci sono mai stati, Primorski 19 agosto 2010. Sempre sul Primorski dello stesso giorno, Il sindaco di Nova Gorica Mirko Brulc, dichiara che la Slovenia non deve e non può tacere ai recenti avvenimenti in Resia, diretto da residui del fascismo (ossessione slovenista). Per non citare poi della presa di posizione del presidente della Slovenia Danilo Türk, che ha criticato la mancanza della toponomastica slovena nella Val Resia, strigliando le orecchie alle stesse autorità slovene che dimenticano molto spesso la minoranza slovena che vive in quell’area del Friuli. Per cortesia, presidente, si informi bene e non dichiari e attesti di una minoranza che non esiste. Come si spiegano dunque tutte queste prese di posizione e di ingerenza, e di altre ancora che non riporto?
Anche ai più increduli non occorre consigliare di verificare il testo delle leggi in questione (482/99, 38/2001 e la regionale 26/2007), siamo tutti scolarizzati perciò in grado di intendere e volere.
Il concetto di nazione è stata fatta con una analisi alquanto nebulosa e priva di ogni significato per il senso del pensiero e la tranquillità delle nostre valli.
E’ improprio fare un confronto per l’uguaglianza lingua=nazione con l’osservazione della realtà. I casi come quello della Svizzera (tre lingue ufficiali) o dell'anglo-francofono Canada o del Belgio, per citare degli esempi noti a tutti per arrivare poi al bilinguismo italiano-sloveno da introdurre nella Slavia Friulana. Gira e rigira, il nocciolo della questione è sempre quello, si smentiscono ma dichiarano di fatto, in ogni caso, che il disegno è sempre lo stesso, il bilinguismo, anche in quei luoghi dove nessuno lo vuole.
Si torna sempre, spesso e volentieri, al vecchio ritornello della xenofobia dove, se non con ossessione e con malafede, si cerca di vedere delle situazioni e delle realtà che esistono solamente nei pregiudizi e delle ormai logore fissazioni, fantasie e fantasmi del passato.
Si denunciano dei timori segnalando che per delimitare i contorni di una cultura, quale?), si fa ricorso a studi di biologia genetica riportando come, dalla stessa teoria, si sviluppò il nazismo. Siamo ad una illogica situazione, di uno sciocco ed assurdo paragone che soltanto una mente enigmatica e complicata ha potuto intendere ed interpretare.
Vuoi vedere che hanno timore dei circa mille abitanti resiani, che dopo vari studi il Centro di Biomedicina Molecolare – CBM di Trieste ha comprovato, che tali studi, indicano ed attestano che i Resiani sono semplicemente Resiani? Per che cosa? Che da Resia, perché i suoi abitanti sono stati studiati e dichiarati geneticamente diversi, nasca un nuovo movimento nazista? Assurdo ed irragionevole accostamento.
Siamo si tutti dichiarati cittadini della Repubblica democratica italiana, con una distinzione netta ed un distinguo chiaro, in apparenza.
Lettera spedita in data 02.04.2012 al Messaggero Veneto e non pubblicata
Franco Tosoni
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