ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 11 gennaio 2019

Resia: ITVR - Identità e Tutela Val Resia INFORMA

Sabato 5 gennaio 2019 si è tenuta l’Assemblea annuale della nostra Associazione.
Mi ha fatto piacere vedere che molti Resiani sono venuti da lontano, perfino da Milano, per assistere alla riunione, consapevoli dell’importanza e speranzosi di sentire notizie positive per la soluzione della nostra difficile situazione.
Per chi ancora non lo sapesse i Resiani si battono per il riconoscimento della IDENTITA’ RESIANA, che è stata negata da una legge truffaldina, ingiusta e sbagliatissima: siamo stati associati alla minoranza slovena. Sì, perché qui viene messa in discussione la nostra IDENTITA’ DI RESIANI. Il nostro territorio, come anche quello delle Valli del Torre e del Natisone, storicamente considerati Sclavania, Slavia Friulana, Slavia Italiana ed i suoi abitanti Roseans, Sclafs, ecc. all’improvviso è diventato parte di una minoranza estranea alla nostra: quella slovena. Come conseguenza di questo bliz subiamo una slovenizzazione forzata, la nostra storia viene manipolata e falsata, non siamo più padroni del nostro patrimonio storico: musica, cultura, danze, usanze, lingua, tradizione orale. Tutto viene etichettato come “sloveno” e ne conosciamo anche il motivo. Gli sloveni, già suddivisi in Carinziani, Štajerski e Carniolani, dopo secoli di dominio austriaco hanno perso la loro identità slava ed hanno bisogno di appropriarsi della nostra essenza slava.
La nostra lingua resiana non è un dialetto sloveno.
Il resiano non può essere un dialetto sloveno in quanto la sua origine ed evoluzione è indipendente dallo sviluppo della lingua slovena.
Relegare il resiano nel limbo dei dialetti sloveni rappresenta una mancanza di rispetto, una “diminutio capitis” per una lingua con la quale i Resiani, in quasi 1400 anni di convivenza si sono detti tutto, si sono trasmessi le conoscenze, la cultura, nonché arti e mestieri, tecnologia e musica.
Da parte degli slavisti, lo dice un saggio, viste le notevoli manchevolezze della legge 482/99 sono state seguite le articolate e complesse disposizioni che non tengono conto della realtà e dell’equità, ma solo delle forze di “intraprendenti” intellettuali congiunte all’opportunità di salvaguardare certi equilibri politici.
Quindi, catalogare il resiano tra i dialetti sloveni è soltanto un favore fatto al politico che tende la mano, ovunque possa farlo, per avere contributi: ciò è tecnicamente, storicamente e scientificamente un errore.
Allo stesso tempo noi Resiani non apparteniamo alla minoranza slovena in Udine, ma siamo Italiani con antiche radici slave.
Baudouin de Courtenay, illustre slavista, dopo aver spiegato perché i Resiani non sono Russi, scrive: “in simile maniera possiamo dimostrare che i Resiani non sono Bulgari, non sono Sloveni nel senso proprio di questa parola, non Serbo-Croati nel senso stretto, ecc. e che ci rappresentano dal punto di vista glottologico una stirpe slava indipendente”.
Per conoscere la nostra storia possiamo condividere quanto è sinteticamente riportato a questo indirizzo facente capo al Consorzio universitario del Friuli. http://www.cuf-ancun.it/lingue-minoritarie/resia/

Ecco in sintesi quanto ci siamo detti nel corso dell’incontro e ci siamo salutati con il vivo augurio di poter risolvere questa situazione per noi angosciante e vedere riconosciuta appieno la nostra IDENTITA’ RESIANA.

Il nostro augurio ai Resiani per l’anno 2019 è:

NO ŚDRAVÖ ANU BOHATÖ NÖVÖ LËTO – Buon anno in salute e prosperità

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