ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 18 giugno 2010

OSEACCO: FESTA DELL'ESTATE

domenica 20 giugno 2010 a Oseacco invia Provalo


"GLI AMICI DEL BAR DA TATO" & "LE FIGONZOLE DI VIA PROVALO" presentano la 2^ FESTA DELL ESTATE!!!!!

Programma:

ore 15.00 Esibizione " PICCOLO CORO MONTE CANIN"
ore 16.00 Caccia al tesoro dei bambini
ore 17.00 Caccia al tesoro degli adulti
ore 18.30 Premiazione caccia al tesoro
ore 19.00 Zitira
ore 20.00 Inizio tornei di cricca e di calcetto (iscrizioni dalle ora 18.00)
ore 21.30 Karaoke

PASTASCIUTTA E FAGIOLATA CON MUSICA AD OLTRANZA!!!!!!

giovedì 17 giugno 2010

Duri attacchi a Chinese per la razza resiana

Alla stampa slovena del Friuli Venezia Giulia non sono piaciute le dichiarazioni del sindaco di Resia Sergio Chinese, il quale ha rivendicato l’unicità della “razza resiana”, dopo aver appreso i risultati della mappatura genetica del Centro di Biomedicina molecolare di Trieste. Il primo cittadino infatti, ha subìto un attacco frontale da parte della stampa della minoranza slovena. Addirittura il Primorski ha paragonato le dichiarazioni di Chinese ad alcuni stralci del Mein Kampf di Adolf Hitler. In un fondo pubblicato il 12 maggio sul Primorski, che tradotto letteralmente significa: «Da anni diciamo che abbiamo una razza speciale, ma ora abbiamo le prove. Questo non è un estratto dal libro "Mein Kampf", ma una dichiarazione dei sindaco resiano Sergio Chinese, che ha commentato euforico i risultati dell'indagine sulle caratteristiche genetiche della popolazione di Resia». Parole che non sono andate giù al sindaco Chinese, che interpreta la presa di posizione slovena come un segnale di disappunto per la dimostrazione scientifica che non esiste un legame genetico tra Resia e la Slovenia. Anche il Dom, nell’edizione del 31 maggio, non ha risparmiato critiche a Chinese, definendo le dichiarazioni dell’«ineffabile primo cittadino» come un tentativo di «alimentare una distorsione di tipo ideologico, confondendo volutamente il piano biologico con quello socio-culturale, nella fattispecie etnico e linguistico». Rammaricato il commento del sindaco di Resia: «C’è da meravigliarsi che, invece di affrontare l’argomento con soddisfazione, serietà e interesse, tenendo conto delle importanti risultanze scientifiche dello studio del parco genetico del Friuli Venezia Giulia, si dia sfogo soltanto a un’inutile ironia attraverso la quale si vuole gettare discredito, estrapolando parole e periodi da un intero contesto su un sindaco e un’amministrazione comunale, liberamente eletti, che intendono solamente affermare l’identità etnica della popolazione resiana. Evidentemente - ha aggiunto Chinese - il fatto che Resia, anche geneticamente, rappresenti un unicum, dà fastidio. Io accetto le posizioni e le affermazioni fatte da persone che non la pensano come me, ma ci deve essere il rispetto per le prese di posizione altrui». All'origine del contendere, il fatto che dalla mappatura genetica del Friuli Venezia Giulia è emersa l’unicità della popolazione resiana. Non solo non ci sarebbero corrispondenze con le altre comunità della regione, ma fino ad ora non è stata individuata alcuna corrispondenza nemmeno con altre popolazioni europee ed extraeuropee.


Tratto dal Messaggero Veneto del 16 giugno 2010, a firma del giornalista Alessandro Cesare

La Stampa Slovena attacca il Sindaco di Resia

Come si legge negli ultimi numeri della stampa slovena regionale, le ricerche genetiche commissionate dalla Regione Friuli Venezia Giulia al Centro di biologia molecolare di Trieste e ad altri importanti istituti hanno creato evidente trambusto e notevoli difficoltà interpretative nel mondo sloveno regionale che, dopo un iniziale silenzio, si è scagliato nei confronti del sindaco di Resia, che pure rappresenta la popolazione della valle. C’è da meravigliarsi che, invece di affrontare l’argomento con soddisfazione, serietà e interesse, tenendo conto delle importanti risultanze scientifiche dello studio del parco genetico del Friuli Venezia Giulia, si dia sfogo soltanto a un’inutile ironia attraverso la quale si vuole gettare discredito, estrapolando parole e periodi da un intero contesto su un sindaco e un’amministrazione comunale, liberamente eletti, che intendono solamente affermare l’identità etnica della popolazione resiana.


Sergio Chinese


sindaco/sndik Resia


Tratto dal Messaggero Veneto dell'11 giugno 2010 

lunedì 14 giugno 2010

RESIANI = SLOVENI? MAI

La situazione degli sloveni.


Quando, infatti, gli sloveni della provincia di Udine si sono resi conto di poter usufruire di determinati diritti per tutelare la propria identità, hanno iniziato a rivendicarli in modo pacifico. Avevano fiducia nella Costituzione, nelle leggi, nella buona fede delle autorità… sono rimasti cittadini italiani bravi e fedeli, ma chiedevano che la loro specificità fosse riconosciuta. Non hanno messo ordigni esplosivi sotto gli elettrodotti, non hanno rinnegato le autorità e la bandiera italiane e non hanno mai preso in considerazione di potersi separare dall’Italia. Dio ce ne scampi! Hanno sempre pagato le tasse, servito la «patria» Italia tra gli alpini, combattuto con coraggio sui fronti contro il nemico. Chiedevano solamente che i diritti fossero loro riconosciuti. E che cosa hanno ottenuto in cambio? I sacerdoti e gli intellettuali sloveni furono perseguitati e minacciati di confino. i baldi giovani e i padri di famiglia venivano mandati a lavorare nelle miniere in Belgio; i paesi sloveni vennero svuotati e gli abitanti sparsi nei cinque continenti. Solo dopo 135 anni di cittadinanza italiana sono stati riconosciuti come sloveni, ciò che sono ed hanno desiderato essere. Tratto dal sito http://www.slov.it/?section=articles&journal=80&article=633

A SCUOLA DI ZITERA E BUNCULA

Il Maestro Micelli Giovanni e i suoi Alunni, mi hanno spedito questa foto pregandomi di pubblicarla in ricordo della loro partecipazione a questi corsi 2009 / 2010 di Musica Resiana svolti nella loro bellissima Scuola di Prato di Resia. Con piacere la pubblico, ricordando a loro tutti che la vita, grazie alla musica, sarà come un fiore accarezzato da un raggio di sole. Splendida gioiosa e solare.


sabato 12 giugno 2010

UCCEA 2010

FESTEGGIAMENTI DI SANT'ANTONIO


DIVERTIRSI CON L'ANIMO DI UNA VOLTA


Sabato 12 e domenica 13 giugno grande Festa a Uccea, piccola frazione di Resia.


Sabato apertura chioschi ore 16, dalle 18 intrattenimento musicale.


Domenica ore 11 Santa Messa, ore 14 esibizione del Piccolo Coro Monte Canin, ore 16 esibizione del Gruppo Folkloristico Val Resia


I valligiani Resiani di Uccea Vi aspettano

mercoledì 9 giugno 2010

SLAVIA FRIULANA

Solidarietà fra italiani


Premetto che non sono un esperto circa le questioni di Resia e della Slavia friulana, ma, leggendo le numerose lettere inviate al Messaggero Veneto dai cittadini direttamente interessati, mi sono fatto un’opinione in merito e vorrei esprimerla. Mi ha impressionato soprattutto il contributo (pubblicato il 28 maggio scorso) del signor Alberto Siega il quale, dopo aver ripercorso la millenaria storia italiana della popolazione di Resia, esprime tutto il suo sconforto per le pretese avanzate dallo Stato sloveno sui territori in questione e per la mancata presa di posizione della Regione e dello Stato centrale. Capisco la sua amarezza. Come si fa a considerare «comunità nazionale slovena» un popolo che da più di mille anni vive in Italia, la cui lingua di cultura è l’italiano e che più volte (plebiscito del 1866 e dimostrazione popolare del 1946) ha palesato la chiara volontà di essere italiano? Dovremmo dunque negare anche l’appartenenza all’Italia di Cividale, che oltre a conservare il toponimo di origine latina (Civitas) ha dato il nome a tutto il Friuli (Forum Iulii)? Spero vivamente che sia Roma che la Regione diano ascolto alla voglia di appartenere alla nazione italiana di queste popolazioni. Non so quanto possa valere, tuttavia vorrei esprimere la mia solidarietà ai fratelli italiani di Resia e della Slavia friulana: voi resterete sempre italiani e nessuno mai potrà privarvi di quell’italianità che tanto orgogliosamente rivendicate.


Davide Meo


Gonars


Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 giugno 2010

Circoli sloveni in letargo

Ci risiamo, Alberto Siega, presidente dell’associazione Identità e tutela val Resia, pubblica, con nomi e cognomi, tra i quali due ex sindaci, la lista dei proscritti cioè quella dei suoi concittadini resiani che scientemente o ingenuamente avrebbero favorito l’insediarsi in valle di una sorta di quinta colonna slovena. Essi sarebbero colpevoli di avere, attraverso la famigerata legge di tutela, permesso a Resia e alla sua comunità di accedere ai benefici previsti dalla suddetta normativa, prima di tutto il mantenimento del plesso scolastico in loco. La questione è nota, quello che sorprende non sono il movimentismo e il reducismo dei patrioti italiani, ma il fragoroso silenzio dei circoli sloveni che pure a Resia nei primi anni 90 avevano determinato le condizioni di una vera e propria primavera resiana con la riscoperta linguistica e identitaria e con la tenuta di convegni sulla questione dell’idioma che avevano suscitato interesse internazionale. Paiono annichiliti e rinchiusi nei loro santuari: Novi Matajur e Slovid, incapaci di riarticolare le loro ragioni davanti alla comunità resiana. Sembrano irrimediabilmente in declino e subire l’aggressività culturale e ambientale dei gruppi nazionalistici italofili della Benecia. Sarebbe interessante capire se intendano o meno uscire dal letargo in cui si sono piegati.


Pierpaolo Lupieri


Tolmezzo


Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 giugno 2010

SLAVIA FRIULANA

Interventi organici


Chiamato indirettamente in causa dal signor Onesti di San Pietro degli slavi o al Natisone penso di dovergli rispondere quanto segue: la sua e altre lettere di slavi in Friuli che si dichiarano offesi di essere qualificati sloveni hanno finalmente scoperto a che gioco giocano. Assodato che i loro dialetti appartengono alla lingua slovena, che però la loro storia si accompagna a quella di una parte del Friuli (Veneto), concesso che un tempo gli sloveni austriaci diedero a quelli veneti il titolo dispregiativo di “benesciani”, posto fine a queste artefatte contrapposizioni, i fratelli prima nemici non sono più da rimettere l’uno contro l’altro. Se vogliamo attenerci a un clima di collaborazione e di amicizia con la vicina repubblica di Slovenia dobbiamo riconoscere che agli sloveni del Friuli non va tolto o negato il diritto di imparare la lingua slovena nelle scuole dell’obbligo,

SLAVIA FRIULANA

Hanno tradito le aspettative


Ho davanti una delle tantissime lettere inviate al Messaggero Veneto dagli abitanti delle valli del Natisone, del Torre e di Resia impegnati da anni a difendersi contro la forzata inclusione dei loro territori nell’ambito di tutela della minoranza slovena. Mi ha colpito in particolare quella del signor Renzo Onesti che descrive alla perfezione l’attuale situazione nella quale ci troviamo a vivere visto che la legge 38-2001 istituita in quell’anno ci include d’ufficio nei Comuni dove la suddetta legge è applicata. A niente sono valse le raccolte di firme organizzate da semplici cittadini per cercare di avere attenzione dalla politica che ha istituito questa forzosa applicazione territoriale nella provincia di Udine, non sono servite le richieste di istituire un referendum che desse voce alle popolazioni interessate,