La situazione degli sloveni.
Quando, infatti, gli sloveni della provincia di Udine si sono resi conto di poter usufruire di determinati diritti per tutelare la propria identità, hanno iniziato a rivendicarli in modo pacifico. Avevano fiducia nella Costituzione, nelle leggi, nella buona fede delle autorità… sono rimasti cittadini italiani bravi e fedeli, ma chiedevano che la loro specificità fosse riconosciuta. Non hanno messo ordigni esplosivi sotto gli elettrodotti, non hanno rinnegato le autorità e la bandiera italiane e non hanno mai preso in considerazione di potersi separare dall’Italia. Dio ce ne scampi! Hanno sempre pagato le tasse, servito la «patria» Italia tra gli alpini, combattuto con coraggio sui fronti contro il nemico. Chiedevano solamente che i diritti fossero loro riconosciuti. E che cosa hanno ottenuto in cambio? I sacerdoti e gli intellettuali sloveni furono perseguitati e minacciati di confino. i baldi giovani e i padri di famiglia venivano mandati a lavorare nelle miniere in Belgio; i paesi sloveni vennero svuotati e gli abitanti sparsi nei cinque continenti. Solo dopo 135 anni di cittadinanza italiana sono stati riconosciuti come sloveni, ciò che sono ed hanno desiderato essere. Tratto dal sito http://www.slov.it/?section=articles&journal=80&article=633
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