DOMANDE:
SIETE D'ACCORDO?
ESISTE PER LEGGE LA POSSIBILITA'?
Dite la vostra lasciando un Commento senza filtri e senza moderazione.
Vi prego di essere educati. Grazie
lunedì 6 giugno 2011
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Certo che sono d'accordo ma che sia chiaro, Resiano-Italiano e non Sloveno-Italiano.
RispondiEliminaA mio parere però bisognerebbe completare l'alfabeto indicato recentemente dal consiglio comunale di Resia e arricchirlo di esempi sopratutto per quelle lettere che si diversificano dall'alfabeto che tutti conosciamo, quello italiano.
A mio parere ogni lettera, in particolare quelle critiche, andrebbero accompagnate da esempi per ogni parlata ossia S.Giorgio, Oseacco e Stolvizza. Queste sono quelle che si diversficano maggiormente.
Potremmo, con l'interessamento dell'associazione identità e tutela del resiano, proporre un'incontro, questa estate, di qualche ora con la partesiapzione di almeno 2 o 3 originari di ognuna delle parlate, Stolvizza, S.Giorgio e Oseacco per definire questi riferimenti per meglio capire dove e quando usare i segni che definiscono l'alfabeto Resiano e dove necessario completarlo.
Sbuhèn, Tiziano.
Sono perfettamente d'accordo con Tiziano. So che c'è stato qualche tentativo in passato ma non ho mai capito cosa insegnassero effettivamente nelle scuole a Resia. Un mio amico che lavora per il Comitato 482 (tutela del friulano) mi ha segnalato che questo problema l'hanno risolto a Timau, nella comunità che parla la variante tedesca (risalente ad almeno il XV° sec e diversa dal tedesco attuale). Bisognerebbe chiedere a loro.
RispondiEliminaQualcuno sostiene che il resiano si è sempre mantenuto tale sopratutto grazie alla trasmissione orale della lingua più che dello scritto e quindi non occorre ad esempio confrontarsi per una koiné, come avvenuto in Friuli. La koiné permetterebbe di avere una lingua scritta uniforme, accettata da tutti e poi ognuno è libero di leggere gli scritti nella propria variante. Questo non sarebbe male per Resia ma dobbiamo stare attenti a non stravolgere le peculiarità di ogni frazione, altrimenti non risolveremo nulla.
Mandi,
Fabar
Le tribù fondatrici erano 4....manca GNIVA.
RispondiEliminaSaluti
Con l'articolo 12.esiste per legge la possibilità concreta di istituire una scuola bilingue resiano-italiana.
RispondiEliminaNelle scuole, con l'Autonomia, esiste una quota (numero di ore di lezione) che si chiama "curricolo locale" . Gli insegnanti (Collegio dei docenti) con la loro libertà d'insegnamento, possono decidere di dedicare queste ore all'insegnamento della lingua parlata su quel territoro (se non la conoscono si possono chiamare degli esperti o semplicemente insegnare la cultura locale, perchè quella la devono conoscere), o all'approfondimento della conoscenza di quel territorio dal punto di vista paesaggistico,o delle tradizioni ecc.
RispondiEliminaGli insegnanti di Resia, presumo, che nella quota locale facciano già questo.
Saluti Graziella (insegnante)
che si fa nella fascia confinaria slovena dirimpettaia alla provincia di Udine, per la divulgazione e la conoscenza della lingua italiana nelle loro scuole di ogni ordine e grado?
RispondiEliminanella fascia confinaria slovena dirimpettaia alla provincia di Udine non c'è una minoranza autoctona italiana quindi non sussiste il problema della divulgazione della conoscenza della lingua italiana anche se è ugualmente diffusa per fini comunicativi.Quindi chiediamoci piuttosto:che si fa per la divulgazione della lingua slovena nelle scuole della fascia confinaria della provincia di Udine e non solo?...se per gentilezza gli sloveni parlano o almeno tentano di parlare in italiano in Slovenia,perchè uno sloveno appena pochi km dal confine in Italia(Cividale ad esempio)non dovrebbe ad una domanda sentirsi rispondere in sloveno?
RispondiEliminaPerchè noi quando andiamo a Londra, per esempio ci rispondono in inglese e non in Italiano????
RispondiEliminaVorrei ricordare che gli sloveni di madrelingua italiana esistono (censimento sloveno alla mano) ancora a Tolmino, Nova Gorica e Sesana e non avranno mai la benchè minima forma di tutela perchè non sono considerati autoctoni anche se in minoranza la loro presenza era già appurata nei censimenti austriaci (prima del 1918). Perchè allargare i privilegi ad una nazionalità già ampliamente tutelata ma che non riconosce (se non parzialmente) l'autoctonia di italiani e resiani al di là e di qua del confine? Chi vuol difendere la propria terra e la propria cultura lo faccia prima che la prepotenza altrui ne approfitti. La legge va cambiata con l'esplicito riferimento al dialetto resiano protoslavo.
RispondiEliminaSono affermazioni che non trovano alcun fondamento concreto,resta il fatto che la minoranza italiana in Slovenia è giustamente tutelata,mentre gli 81.000 circa sloveni in Italia non sempre lo sono,specialmente per quanto riguarda i diritti all'istruzione(Spietar)e la toponomastica.La pericolosità del progetto fascista dei primi anni del secolo passato continua a minacciare chi italiano non è.
RispondiEliminaMa dove sono gli 81.000 sloveni in Italia?
RispondiEliminaci sono ...più di quanto pensi:)
RispondiEliminai CIRCA 23 MILIONI DI EURO STANZIATI OGNI ANNO A BENEFICIO DELLE ASSOCIAZIONI DELLA MINORANZA NAZIONALE SLOVENA IN ITALIA NON SONO SUFFICENTI A RIEMPIRE LA FAMELICA BOCCA DEI SEDICENTI 81.000 (A QUANDO IL CENSIMENTO NELLA PROVINCIA DI UDINE???)SLOVENI IN ITALIA: + O - 283.9506 EURO A CRANIO COMPRESI I LATTANTI, TUTTI BENEFICI CHE GLI SLAVI DEL FRIULI ORIENTALE SI SOGNANO, DA MEDITARE......OSSEQUI....RENZ
RispondiElimina-
RispondiEliminaperchè? la politica attuale in Italia, è quella del 38? se così fosse, vedreste così egregiamente tutelate le vostre minoranze nazionali??? col binocolo!!!
RispondiEliminaIn risposta al numero 14: le affermazioni del numero 13 purtroppo sono concretissime: infatti, non sono basate su dichiarazioni campate in aria ma fanno riferimento al censimento SLOVENO (2002) ed AUSTRIACO (1910). Non si sta, quindi, parlando di censimenti "di parte", effettuati dallo stato italiano nel periodo fascista, in cui le dichiarazioni sulla nazionalità potevano essere distorte, ma si parla di 2 censimenti effettuati da altri 2 Paesi (Austria e Slovenia) a distanza di quasi cento anni.... Quei dati sulla presenza italiana riportati in quei censimenti sono sicuramente veritieri, semmai andrebbero arrotondati per eccesso considerando le circostanze storiche. Il fascismo non c'entra nulla perchè all'epoca delle rilevazioni o non era ancora nato, o era morto e sepolto già da un pezzo.... La minoranza italiana è tutelata "de iure" solo in un'area ristretta della Slovenia.
RispondiEliminaAl n° 14: per essere tutelata(?), la minoranza nazionale italiana in Slovenia, è censita con precisione, anzi viene chiesto ad ognuno di declinare la propria nazionalità...come mai le organizzazioni slovene della provincia di udine, la minoranza slovena ed il governo sloveno, si oppongono con tutte le loro forze, a che ciò non avvenga fra gli abitanti della slavia friulana??? forse perche i cittadini sloveni in queste terre, si contano sulle dita???
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