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sabato 18 giugno 2011

Presidenza Consiglio regionale: Franz, Menosso e Salvador a Resia

Una mostra di foto e strumenti dedicata agli arrotini della Val Resia potrebbe essere nei prossimi mesi allestita negli spazi del Consiglio regionale, omaggio a una tradizione antica e ampiamente documentata nel Museo dell'Arrotino che ha sede a Stolvizza, una delle sette frazioni del comune di Resia, e che il presidente dell'Assemblea del Friuli Venezia Giulia Maurizio Franz ha visitato insieme ai due vicepresidenti Annamaria Menosso e Maurizio Salvador, in un percorso che ha avuto tappe fondamentali il centro visite del Parco delle Prealpi Giulie e, prima ancora, la mostra dedicata alla Miniera del Resartico, nella sede della Protezione Civile del vicino Comune di Resiutta.



A esprimere l'auspicio, che ha trovato la piena disponibilità del sindaco Sergio Chinese, lo stesso Franz al termine dell'itinerario che ha portato la delegazione del Consiglio regionale in una delle più belle e interessanti valli del Friuli Venezia Giulia per valenze naturalistiche, storiche e antropologiche.



A illustrarle, il sindaco, anche presidente dell'Ente Parco, affiancato da Sergio Barbarino componente del direttivo e da Giulio Goi e Alessandro Benzoni, responsabili tecnico e, rispettivamente, amministrativo del centro visite di questa importante realtà che costituisce un patrimonio di circa 4 milioni e 800 mila euro, offre più di 200 chilometri di sentieri (ce n'è uno attrezzato per tutti, anche non vedenti e disabili) e ogni anno è visitato da oltre 10 mila persone. Ricco il programma di iniziative promosse dal Parco che partecipa a progetti e collaborazioni transfrontalieri, unico in questo in Italia, oltre a essere uno dei tre parchi italiani con caratteristiche internazionali.



Il Parco è un sistema di sistemi - hanno spiegato i resiani - in cui paesaggio, agricoltura, acqua, ambiente, storia, architettura (si pensi alle tipiche case che si possono ammirare proprio a Stolvizza), tradizioni (qui esiste il più antico gruppo folcloristico italiano), fauna e flora si combinano offrendo un compendio unico e ancora molto da esplorare, come rivelano gli studi sul genoma della popolazione.



Ai piedi della Catena dei Musi, la zona - che è fra le tre più piovose d'Europa, ma anche fra quelle che presentano cavità di interesse speleogico fra le più profonde del vecchio continente - è al punto di incontro dei microclimi illirico, adriatico e alpino e per questo qui è presente una flora particolarmente varia (oltre 1200 specie sulle 3600 del Friuli Venezia Giulia che è la regione europea più ricca).



Un patrimonio da conservare, proteggere, valorizzare e promuovere sia nella sua dimensione ambientale che per la sua valenza turistica - ha detto Franz che, proprio facendo riferimento alle relazioni transfrontaliere e al dinamismo delle iniziative della comunità locale, ha lanciato l'idea di portare nel palazzo di piazza Oberdan a Trieste una significtaiva rassegna della storia degli arrotini resiani che con le loro "krosme" prima sulle spalle e poi sulle biciclette hanno solcato sentieri e strade al di qua e al di là delle Alpi, portando in giro la loro maestria nell'affilare lame.

Tratto dal sito
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=12513

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