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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 2 maggio 2012

CIVIDALE E I PRESUNTI SLOVENI

Cividale del Friuli
La minoranza e la sanità, un problema veramente preoccupante e di difficile soluzione grava sul comune di Cividale del Friuli: sembra infatti che non sia possibile rinnovare, o richiedere, il duplicato delle carte d’identità bilingui scadute.

Quattro consiglieri di minoranza si sono attivati e hanno predisposto un’interrogazione alla giunta comunale per assicurare e rendere effettivo il diritto dei cittadini residenti a Cividale» a ottenere i documenti di carattere personale in versione italiana e slovena. Quanta sollecitudine nei confronti della minoranza slovena che risiederebbe a Cividale, che è protetta e avvantaggiata dalle norme previste dalla legge 38/2001! Dico risiederebbe, perché, in effetti, non si sa quale sia la sua consistenza: gli sloveni non vogliono essere censiti, come invece è stato fatto, in Slovenia e Croazia, per conoscere l’entità della minoranza italiana, in Austria per quella slovena e in Alto Adige per quelle tedesca, italiana e ladina. Cividale del Friuli è stata inserita nella lista dei comuni in cui “tradizionalmente” è presente la minoranza slovena in maniera, a dir poco, ridicola. Le motivazioni addotte e recepite immediatamente dal Comitato paritetico, presentate da otto consiglieri comunali, fra cui anche uno della maggioranza di allora, sono: l’importanza del Mittelfest, l’ingresso della Slovenia in Europa e l’eventuale realizzazione di un ospedale transfrontaliero. Queste le motivazioni, ma gli sloveni a Cividale sono tradizionalmente presenti, come chiede la legge 38/2001 e quanti sono? Perché non si può conoscerne l’entità? Pensate un po’... i Comuni non possono fornire dati riguardanti il rilascio delle carte d’identità della minoranza nazionale slovena! Non è una curiosità così banale la mia, perché voglio ricordare che questa minoranza ha dei vantaggi economici veramente notevoli. Pochi sono al corrente che alla minoranza slovena del Fvg sono elargiti, annualmente, per legge, dallo Stato italiano fondi per 10 milioni di euro, cui si aggiungono quelli della regione Friuli Venezia Giulia, delle province di Trieste, Gorizia e Udine e della Slovenia. Non a tutti è noto che la scuola bilingue di San Pietro al Natisone può disporre di mezzi economici che le scuole italiane nemmeno sognano! E allora è giusto che la minoranza slovena, di cui non si conosce l’entità, possa godere, in tempi di crisi economica, di tanto denaro, mentre tutti gli altri tirano la cinghia? E se fossero poche migliaia in tutta la regione, perché dovrebbero godere di tutto quel denaro, mentre le associazioni del Friuli Venezia Giulia ricevono solo spiccioli? Perché tanta preoccupazione da parte dei quattro firmatari dell’interrogazione per una minoranza fantasma e non per i problemi che riguardano tutta la comunità? Mi domando infatti che fine ha fatto la Commissione per la Sanità, voluta dalla minoranza, quali passi ha intrapreso per salvaguardare il nostro ospedale, perché non rende noto alla cittadinanza se la sera, dopo le 20, dovremo recarci al Pronto Soccorso di Udine per qualsiasi intervento (non so se è capitato a qualcuno di aver bisogno del Pronto Soccorso di Udine, di giorno o di notte...), se ci manderanno di nuovo all’ospedale di San Daniele per i ricoveri e così via. Bisognerebbe martellare non solo la giunta comunale con le interrogazioni, ma anche incalzare il direttore regionale della sanità, le giunte provinciale e regionale, promuovere manifestazioni, indire dibattiti! Non vorrei che il piano regionale della sanità fosse presentato in “zona Cesarini”, quando, cioè, non si può più fare niente per modificarlo! Ecco, a me pare che i problemi che riguardano la comunità dovrebbero avere la priorità nelle interrogazioni e nelle proposte di soluzione e, solo successivamente, ci si potrebbe occupare del “grave” problema del rinnovo dei documenti bilingui della “numerosa” (qualche decina, forse?) di sloveni che vivono a Cividale del Friuli”.

Piera Specogna Cividale del Friuli

Tratto dal Messaggero Veneto del 1 Maggio 2012

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