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domenica 13 maggio 2012

Padre e figlio presi con armi e oggetti per il bracconaggio

RESIA. Un fucile carabina e un coltello serramanico sequestrati, così come diversi animali impagliati di specie protette, e due persone denunciate, padre e figlio. Il Corpo forestale regionale ha sventato un’azione di bracconaggio all’interno del Parco delle Prealpi Giulie, finalizzata, con tutta probabilità, alla caccia di caprioli.
L’operazione si è svolta lo scorso 4 aprile, ma se ne ha avuta notizia soltanto ieri. Nell’ambito di un servizio antibracconaggio nella valle di Uccea, in comune di Resia, i forestali della stazione di Moggio insieme al personale della struttura stabile centrale per la materia venatoria del Corpo forestale regionale, hanno notato un’auto che procedeva lentamente, illuminando i dintorni con un faro. Nonostante un tentativo di fuga, il conducente dell’auto e la persona che viaggiava con lui (che dalla successiva identificazione sono risultati essere padre e figlio) sono stati fermati.
I due, soci della Riserva di caccia di Resia, e residenti nel comune del Canal del Ferro, hanno tentato di disfarsi del fucile carabina durante l’inseguimento, ma l’arma, ancora carica, è stata ritrovata a poca distanza dalla strada.
Per i due bracconieri è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Tolmezzo. Nel corso della perquisizione dell’auto è saltato fuori anche un coltello a serramanico con altri oggetti utili all’attività di bracconaggio. I forestali hanno controllato anche l’abitazione dei due uomini, rinvenendo diversi animali impagliati di specie protette e altra avifauna.
Il sindaco di Resia, Sergio Chinese, ringraziando gli agenti della forestale per il lavoro svolto, ha però voluto mettere in evidenza come questo tentativo di bracconaggio all’interno del parco sia causa della chiusura della stazione forestale di Resia. «La sede di un’area protetta non può trovarsi scoperta – commenta Chinese –. La presenza costante dei forestali sul territorio costituiva un deterrente per i bracconieri, e quindi andava mantenuto un presidio a Resia»

Tratto dal sito del Messaggero Veneto del 12 maggio 2012.

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