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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 14 maggio 2012

Resia è pronta alla disubbidienza civile


Nel 2010 il Comune ha votato per uscire dalla legge sulla minoranza slovena. «Tondo non ci ascolta»

RESIA. Monta la protesta per la mancata esclusione del Comune dai territori considerati di minoranza linguistica slovena, come previsto dalla legge nazionale 38 del 2001. A farsi portavoce dei malumori della popolazione locale, che vorrebbe un riconoscimento in quanto “resiana”, è l’associazione Identità e tutela Val Resia, attraverso il suo presidente Alberto Siega: «Nell’agosto del 2010 – spiega – il consiglio comunale di Resia aveva deliberato a larga maggioranza una mozione per l’uscita dalla legge 38/01 o per una sua modifica, per giungere così al rafforzamento d’una tutela per la sola minoranza etnica resiana.
Purtroppo, alla data odierna, nulla è stato fatto».Per Siega la responsabilità di questa mancata azione è del presidente della Regione Renzo Tondo: «Non avere ancora agito in seguito a quella delibera – continua Siega – è un atteggiamento colpevole e ingiustificabile, anche alla luce dei continui e numerosi tentativi di applicare la legge nella sua interezza (il rilascio della prima carta d’identità bilingue italiano-sloveno ne è un esempio, ndr). A nostro giudizio c’è dunque una grave responsabilità da parte della giunta regionale, che non ha attuato quanto invece avrebbe dovuto in seguito a un preciso voto. Ciò stride ancor più se consideriamo che é stato lo stesso Renzo Tondo, presidente della Regione, a promettere, a inizio legislatura, di rivedere e di modificare la legge 38. Non aver voluto nemmeno costituire un “Centro di ricerca” per dare soluzione al problema venutosi a creare con l’ingiusta inclusione del Comune di Resia nella tabella di minoranza slovena – precisa Siega – ha di fatto privato i resiani della loro identità, dando loro una falsa nazionalità, quella slovena».Da qui la scelta di attuare una sorta di disubbidienza civile contro l’istituzione regionale: «Delle promesse non mantenute, del disinteressamento totale, degli appelli inascoltati rivolti non solo a Tondo e alla sua giunta, ma a diversi uomini politici di vari schieramenti, Identità e tutela Val Resia – spiega Siega – ne terrà debito conto, e al momento opportuno avvierà una protesta, una vera e propria “trasgressione al voto”: inviteremo i nostri soci e tutti i compaesani di Resia e della regione, nonché gli amici delle valli del Torre, Cornappo e Natisone, a far verbalizzare, in sede di seggio elettorale, il proprio disappunto sull’inclusione nella minoranza slovena di queste terre italiane e friulane, per cultura e tradizioni».

Tratto dal Messaggero Veneto del 12 maggio 2012

6 commenti :

  1. http://www.novimatajur.it/main.php?page_id=articolo&id=1907

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  2. Qui si sostiene che il resiano non ha affinità con la sfera slovena, e si sostiene che il DNA dimostra la totale estraneità congli sloveni alpini. Ma dopo questo sorge il dubbio; se il resiano non ha affinità con lo sloveno ce l'avrà forse con l'italiano? Il resiano è forse in qualche modo imparentato con le lingue neolatine? A quanto pare tutto quello che può far allontanare il resiano dalla cruda realtà, cioè l'affinità arcaica con le parlate slovene alpine viene sfruttato per alimentare delle idee che sono contro ogni legame, che ovviamente è presente, visto che i linguisti hanno già trovato delle realtà slave molto affini sia in Carinzia che nell'Alto Isonzo,tutte strettamente legate al resiano.Il DNA prova soltanto l'isolamento genetico degli abitanti,ma comunque non prescinde dall'origine comune, perchè finchè il resiano sarà una lingua slava sarà perlomeno più parente dello sloveno che dell'italiano, quindi ogni tesi contraria sarà facilmente demolita dal realtà dei fatti e dalla contraddizione cui siamo oggi abituati. Sul sito www.parcogeneticofvg.it notiamo un punto molto interessante:"per il suo parlare e per la sua tradizione popolare Resia appartiene chiaramente all'area slovena",tratto dal sito:http://www.dom.it/resiani-chiaramente-sloveni-parola-di-parco-genetico/

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  3. Per cortesia lasciamo stare le campane di oltre confine che suonano soltanto per una causa, cioè quella che vuole fortemente e sfacciatamente, non chiaramente, per parlata ed affinità, che Resia appartenga alla sfera e all’area slovena. Assurdo ed inconcepibile soltanto a pensarlo, figuriamoci poi a metterlo per iscritto. Al presente, mai nel passato (vero Renzo), si sentono suonare, con una sola tonalità, anche quelle campane che dovrebbero condividere con noi un comune percorso verso la nostra autonomia e la nostra identità, popolo slavo in terra italiana, senza la custodia cautelare da parte di chi non è ben accetto per la sua intraprendenza nel cercare una verità che esiste solo nella mente di quei linguisti schierati palesemente da una sola parte. I Resiani chiedono di essere considerati solo per quello che sono, unicamente ed esclusivamente resiani, popolo di Resia. Per le tradizioni e per gli usi e costumi, non siamo noi a taroccarli, copiarli e scopiazzarli a piene mani, ma i vari predatori sloveni, che poi tutto quello che di resiano è autentico ed unico lo fanno passare come loro ed esclusiva cultura.
    La mappatura genetica esplicitamente non è stata voluta e pensata dai resiani, ma quando è stata decisa ed attuata c’era in atto un disegno ben preciso e chiaro da parte di chi era al potere in Regione FVG, cioè quella di vedere se i risultati potevano dispensare un DNA simile o comprovare affinità con quello sloveno, allora la teoria diventava distintamente realtà, cioè che il ceppo resiano poteva provenire in modo chiaro e netto da quello sloveno. Così non è stato e visto che questa distinzione è risultata cristallina di conseguenza, se noi non abbiamo affinità genetiche con gli sloveni, appare altrettanto chiaro che non abbiamo affinità nemmeno dalla linguistica, se non per discendere tutte e due le parlate dal ceppo slavo.
    Appartenere ad una nazione, aderire e condividere non vuol dire anche essere.

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  4. In merito all’articolo pubblicato sul “Messaggero Veneto” il 12 maggio 2012, ripropongo il comunicato stampa, canale informatico della Regione Friuli Venezia Giulia, in data 05 novembre 2008

    comunicati stampa

    MINORANZE: TONDO CON RESIANI, RISPETTO PER SINGOLE IDENTITA' 05.11.2008 15:25

    Tolmezzo, 05 nov - Una delegazione composta da oltre quaranta resiani ha manifestato al presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, preoccupazione per l'attuale normativa che definisce "minoranza slovena" la loro comunità, unitamente a quelle delle altre aree friulane raggruppate sotto questa forma di tutela. Nel corso di un incontro svoltosi a Tolmezzo, la Lega della Slavia friulana e il Comitato identità e tutela della Val Resia hanno evidenziato al governatore le perplessità presenti in coloro i quali intendano, piuttosto, valorizzare pienamente la propria rappresentatività. "Il riconoscimento delle rispettive identità - ha affermato Tondo - è un impegno fondamentale e su questo punto sono d'accordo con chi si batte per tutelare i valori nei quali si riconosce". Secondo il presidente della Regione, "il patrimonio linguistico del Friuli Venezia Giulia si conferma articolato e ricco di sfumature, rendendo proprio per questo motivo necessaria un'attenta valutazione di ogni singolo passaggio rispetto alla legislazione vigente e - ha concluso Tondo - l'apertura di un confronto sereno e positivo sia con le nostre comunità sia con il Governo sloveno". ARC/Com-FC

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  5. Il DNA prova solamente l'isolamento dei singoli abitanti,che trovatisi in uno stato di isolamento secolare hanno subito una deriva genetica,differenziandosi geneticamente anche dai ceppi fondatori,che certamente erano affini agli antichi sloveni anche linguisticamente(PROVA:DIALETTO SLOVENO ZEGLIANO),che non sono certamente un gruppo geneticamente omogeneo,confinando con altri popoli slavi e non solo.Quindi,il problema principale non è tanto la differenza o la parentela con un popolo,se non fratello ma almeno cugino, ma è l'identità italiana,spinta all'estremo e introdotta nell'ultimo secolo(ben poco se paragonato alla secolare storia della Valle)che dopo le ultime tristi vicende storiche non è riuscita a superare il dramma, ostacolo ad una pacifica convivenza. L'italianità di per sè non è fattore ostacolante,anzi, ma se ampliata di molto trova inevitabilmente, in chi non si sente italiano, ma semplicemente Resiano una sorta di spina nel fianco,quando in realtà si dovrebbe collaborare per il bene comune,ovvero IL RESIANO autentico,cioè senza italianismi ne slovenismi di nessun genere, altrimenti la contaminazione linguistica e di mentalità non lascierà scampo a un idioma tanto prezioso.Chi si ritrova in uno stato ibrido italo-resiano dovrebbe sapere che la mentalità italiana inesorabilmente modificherà l'autentico essere resiano secolare che significa prima di tutto essere SLAVI, e parlare una lingua sempre e comunque slava.

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  6. «Rispetto verso tutte le minoranze del mondo»
    Lo ha detto il presidente della Provincia nel corso dell’incontro privato con S.S. il Dalai Lama
    E riportato su “Il Quotidiano del FVG” del 29.05.2012 –in occasione dell’incontro con il Dalai Lama
    «Rispetto per tutte le minoranze nel mondo». È l’appello lanciato dal presidente della Provincia on. Pietro Fontanini nel corso dell’incontro privato che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Udine con Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, al quale ha preso parte anche il presidente della Regione Renzo Tondo.
    Era presente anche l’assessore provinciale Elena Lizzi che ha sottolineato come l’incontro con Sua Santità Dalai Lama, al quale era presente, sia stato «particolarmente gratificante in termini umani e di prospettiva per la ricerca dell’identità e la riscoperta, anche in Friuli, di radici etiche che rischiano di naufragare”

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