LETTERA APERTA di cui si chiede cortesemente al Direttore del “MESSAGGERO VENETO” la pubblicazione.
Signor Presidente Napolitano,
signor Presidente Illy,
signori amministratori pubblici,
cittadini tutti,
a Resia si sta compiendo un genocidio –annullamento dei valori di un gruppo etnico- !
Prendo carta e penna -ultima spiaggia- sperando che la parola sovrascritta “genocidio” possa finalmente smuovere le acque della politica insensibili nei confronti di noi RESIANI orgogliosi ma non superbi della propria Valle, che dominazioni diverse e a volte dissonanti hanno governato ma mai sradicato, cui siamo ritornati sempre perché emigranti da sempre per guadagnarci in tutti i continenti un pezzo di pane dalla Transiberiana ai grattacieli australiani ed americani, alle moschee africane; e fieri del proprio linguaggio parlato –il resiano- così coesivo da sfidare 14 secoli.
Ora, con un semplice colpo di spugna, due recentissime leggi annullano ciò che ci ha permesso di resistere attraverso i secoli e di esistere fino ai giorni nostri..., imponendoci lo sloveno –lingua slava successiva al resiano ( vedere scritti di Francis Conte “Gli Slavi” e di Giuseppe Jaculin “ Gli Slavi del Natisone” ), di cui naturalmente non comprendiamo il lessico ed inglobandoci come minoranza della Slovenia, le cui sorti storiche noi non abbiamo mai convissuto.
Attendiamo fiduciosi.
Paola Elda Clemente Beer
P.S.: si richiede cortesemente di poter pubblicare la presente quanto prima e si ringrazia