Foto concessa da Di Lenardo Lina Clucaz
Ho poche notizie su questa foto. Sembrerebbe la vecchia scuola di Oseacco. Chi mi può aiutare?
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Caporetto 16 gennaio 2010. Riunione degli Sloveni della Provincia di Udine
Kobarid - Zbrane v kobariškem Kulturnem domu je pozdravil predsednik Danilo Türk, ki je poudaril pomen srečanj za ohranjanje slovenskega jezika in kulture med Slovenci v Benečiji, Reziji in Terskih dolinah.
Tratto dal sito Sloveno
http://novice7.com/story.php?title=FOTO_40-_srecanje_Slovencev_Videmske_pokrajine_in_Posocja
Per saperne di più visita
http://www.mtaj.si/default.asp?podrocje=37&menu=37&novica=112790
http://web.vecer.com/portali/vecer/v1/stolpec650/clanek/clanek_natisni/?kaj=3&id=2010011805504190
In riferimento all’articolo “Proteste a Resia per la sostituzione dei cartelli bilingui”, apparso in cronaca domenica 17 gennaio, con cui si informa che il consigliere regionale Igor Gabrovec ha presentato alla giunta regionale un’interrogazione riguardante la costituzionalità dei cartelli bilingui apposti dal comune di Resia all’inizio di ogni frazione della valle, si fa presente al signor Gabrovec che ciò che lamenta è più che giustificato e veritiero. Infatti nessun comune della Slavia friulana, di cui anche Resia fa parte, ha diritto a usufruire dei contributi, previsti dalle leggi nazionali n. 482/99, n. 38/2001 e da quella regionale n. 26/2007, in quanto non vi è “tradizionalmente presente” la minoranza slovena. Nemmeno gli statuti comunali la prevedono, come invece è richiesto dalle stesse leggi. Sarebbero invece legittime delle sanzioni a quei Comuni e a quelle associazioni varie che hanno beneficiato in tutti questi anni dei suddetti contributi.
E' questo quello che leggo negli articoli redatti dai vari organi di stampa Sloveni. Mi fa pensare la presenza costante di rappresentanti della Lista "UN FUTURO PER RESIA" in questi incontri. Purtroppo c'è la conferma di ciò che scrivevo nel periodo delle scorse Elezioni Amministrative, dove facevo una domanda a tutti Voi. Ma la Lista " UN FUTURO PER RESIA " è filo Slovena, nel senso che è favorevole alla Minoranza Nazionale Slovena a Resia, che ci considera Sloveni in Italia?
Il sindaco di Resia Sergio Chinese replica al consigliere regionale di riferimento per la Slovenka Skupnost, Igor Gabrovec, che ha criticato la scelta di sostituire i cartelli bilingui nella Val Resia. «La comunicazione della grafia da utilizzare nei cartelli e della loro installazione – chiarisce Chinese – è stata data nel consiglio comunale del 27 novembre». Proprio in quella seduta, Chinese ha informato gli amministratori di aver convocato associazioni culturali ed organismi interessati per costituire una Commissione incaricata di dare indicazioni sulla grafia ufficiale resiana. Alla fine è stata individuata una grafia ufficiale che l’amministrazione comunale userà negli atti pubblici e nella cartellonistica. La grafia sarà quella delineata dal professor Han Steenwijk. «Non si mette in discussione alcun linguaggio, alcuna grammatica, alcun vocabolario – aggiunge il sindaco – semplicemente si adotta una forma grafica più immediata e più naturale per i resiani. Da una attenta lettura del vocabolario del professor Han Steenwijk si desume che le parlate resiane si sono arricchite, nel tempo, con molti prestiti dalle lingue neolatine e tedesche determinandone una sua caratteristica particolare che la differenziano ancora più dal restante mondo slavo». Una sostituzione, quella dei cartelli, che si è resa necessaria non soltanto per il deterioramento causato dalle intemperie, ma anche a causa dell’azione di alcuni vandali che li avevano imbrattati, rendendoli inservibili. «La grafia di Han Steenwijk è intuitiva e veloce – commenta l’assessore Cristina Buttolo – e mi auguro che la scelta operata vada finalmente a colmare quella distanza che si era creata tra la grafia in uso e la popolazione, che non l’ha mai sentita come propria. Si deve operare una scelta che possa avvicinare e non dividere».
Tratto dal Messaggero Veneto di mercoledì 20 gennaio 2010
Nella lettera pubblicata lo scorso 6 gennaio il consigliere regionale di minoranza slovena Igor Gabrovec definisce addirittura «farsa istituzionale» la prolungata attesa della concessione della cittadinanza onoraria di Trieste allo scrittore Boris Pahor. E giustifica tale definizione sostenendo che egli è uno «dei figli più illustri di Trieste». Non si vuole qua contestare i meriti del signor Pahor, ma si vuole soltanto fare presente che egli si è dimostrato sostenitore della minoranza slovena anche dove essa non è presente. Lo ha fatto il 6 ottobre 2008 sul Piccolo di Trieste, censurando la doverosa e legittima proposta sostenuta dai consiglieri regionali di centro-destra, e in particolare dal triestino Camber e dai cividalese Novelli, di tutelare con legge le lingue slave denominate natisoniano, po-nasen e resiano
Slovenes live in 39 municipalities in the Trieste, Gorizia, Udine and Pordenone provinces of the Friuli-Venezia Giulia region in north-eastern Italy. Slovene-speakers are estimated to number between 50,000 and 183,000 out of a regional population of 1.2 million. A 2002 survey conducted by SLORI (the Slovene Research Institute in Trieste) and opinion poll agency SWG found that over 100,000 inhabitants spoke Slovene, while almost 183,000 understand the language. Most Slovenes live in areas which are bilingual or trilingual. The Slovene language is used both in the literary and the dialect form. Dialects are divided into groups: the dialects of Zilje, Resia, Torre Valley, Natisone Valley, Brda and Kras.
More than half of Slovenes in Italy live in the cities of Trieste and Gorizia and the surrounding municipalities of San Dorligo della Valle/Dolina, Monrupino/Repentabor, Sgonico/Zgonik, Doberdò del Lago/Doberdob, Savogna d’Isonzo/Sovodnje ob Soci and San Floriano del Collio/Števerjan. In the province of Udine the Slovenes live mainly in the area of the Natisone and Torre river basins, the Resia and the Canale Valley.
Slovenes are successful in business, trade, banking and agriculture. Many own small businesses. The business, banking and agricultural communities are well organized.
In riferimento all’articolo apparso sul Messaggero Veneto del 5 gennaio 2010 “Centralina idroelettrica, si attende la revoca”, in cui il capogruppo della minoranza del comune di Resia, Nevio Madotto, esprime le sue considerazioni riguardo alla costruzione di una nuova centrale idroelettrica nel territorio di Resia, l’associazione Identità e tutela val Resia sente la necessità di replicare. Essa non vuole dare ulteriori giudizi oltre a quelli che sono già stati espressi sulle pagine del quotidiano regionale Messaggero Veneto circa l’installazione di una seconda centralina per la produzione di energia elettrica in valle. Desidera soltanto soffermarsi sulla frase detta da Madotto: «Su temi così importanti, che possono incidere sul futuro della nostra valle, c’è la necessità di istituire dei processi partecipativi che coinvolgano attivamente la popolazione». Dichiarazione sacrosanta; ma, signor Madotto, vale solo per la centralina o si può estendere anche al grave problema dell’inserimento del resiano nella minoranza linguistica slovena? Come mai nell’ottobre del 2002, all’insaputa della popolazione della val Resia, lei ha fatto sì che il territorio resiano aderisse alla legge 38-2001 (legge che tutela esclusivamente la lingua slovena)