ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 24 gennaio 2010

A proposito di Resia della lingua e della tutela

In riferimento all’articolo “Proteste a Resia per la sostituzione dei cartelli bilingui”, apparso in cronaca domenica 17 gennaio, con cui si informa che il consigliere regionale Igor Gabrovec ha presentato alla giunta regionale un’interrogazione riguardante la costituzionalità dei cartelli bilingui apposti dal comune di Resia all’inizio di ogni frazione della valle, si fa presente al signor Gabrovec che ciò che lamenta è più che giustificato e veritiero. Infatti nessun comune della Slavia friulana, di cui anche Resia fa parte, ha diritto a usufruire dei contributi, previsti dalle leggi nazionali n. 482/99, n. 38/2001 e da quella regionale n. 26/2007, in quanto non vi è “tradizionalmente presente” la minoranza slovena. Nemmeno gli statuti comunali la prevedono, come invece è richiesto dalle stesse leggi. Sarebbero invece legittime delle sanzioni a quei Comuni e a quelle associazioni varie che hanno beneficiato in tutti questi anni dei suddetti contributi. Sarebbe addirittura opportuno che essi fossero restituiti, in quanto vi è stato un uso improprio di denaro pubblico! Rammentiamo al consigliere Gabrovec che Resia appartiene all’etnia slava, da non confondersi con quella slovena in quanto le due realtà non hanno mai condiviso né storia né lingua. Resia, infatti, si è sempre proiettata verso il Patriarcato di Aquileia, prima, la repubblica di Venezia, l’impero austroungarico e infine verso la repubblica italiana. I resiani sono un popolo a se stante che si è insediato ove si trova ora prima ancora che Cirillo e Metodio avessero improntato il gligolittico per la traduzione dei testi sacri. E ancor prima che si fossero iniziate le prime formazioni delle nazioni. Pertanto essi possiedono un patrimonio culturale e linguistico non assimilabile a quello sloveno. La lingua resiana è stata comparata alla lingua slovena e portata negli anni a tale classificazione da alcuni slavisti filo-sloveni i cui risultati sono stati però confutati da altri numerosi linguisti di fama internazionale, tra cui il professor Eric Hamp dell’università di Chicago. Egli ha redatto un questionario, richiesto dall’Unesco, per il riconoscimento del resiano come lingua da salvaguardare perché in pericolo di estinzione. In esso egli ha sottolineato che la lingua resiana è unica e non può essere assimilata alla lingua slovena soltanto perché tra le due ci sono pochissime parole simili che troviamo però anche in altre lingue di ceppo slavo, come il ceco, il serbo, lo slovacco, il croato, l’ucraino eccetera. Non per questa lievissima somiglianza il resiano deve diventare un dialetto sloveno! È tempo che anche la Regione Friuli Venezia Giulia apra finalmente un dibattito che porti al riconoscimento del resiano come patrimonio storico, culturale e linguistico da proteggere e da valorizzare, inserendolo in una legge ad hoc che tuteli la sua particolarità.


Alberto Siega


Presidente Identità e Tutela Val Resia Udine


Tratto dal Messaggero Veneto di sabato 23 gennaio 2010  

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