PRATO DI RESIA (16 febbraio, ore 13) - La questione delle tabelle bilingui in Val Resia è finita davanti al gruppo di lavoro del consiglio delle Nazioni unite per i diritti dell’uomo, riunito nei giorni scorsi a Ginevra.
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Sta, è stato il ministero degli Esteri sloveno a sollevare la questione nell’ambito dell’esame della situazione della minoranza slovena in Italia.
All’inizio di quest’anno la nuova amministrazione comunale di Resia ha provveduto a sostituire i vecchi cartelli stradali in resiano, scrivendo sui nuovi i nomi delle località in una grafia priva di qualsiasi fondamento scientifico, coniata con il proposito di allontanarla quanto più dalla grafia slovena. Secondo tutti i linguisti, infatti, il resiano è un dialetto della lingua slovena e la grafia ora ripudiata dal Comune era stata proposta dai professori Han Steenwijk dell’Università di Padova e Roberto Dapit dell’ateneo friulano, entrambi vere autorità nel campo della slavistica e profondi conoscitori della parlata resiana.
Nella sua relazione alla riunione del gruppo di lavoro Onu, la Slovenia ha richiamato l’attenzione su tutte le carenze a suo avviso dello Stato italiano e della Regione Friuli-Venezia Giulia nella tutela della minoranza Slovena. In primo piano è stata posta la questione del sostegno finanziario alle organizzazioni educative, culturali e sportive della comunità slovena in Italia. Lubiana ha evidenziato che lo stanziamento è fermo al livello di 18 anni fa e non è stato adeguato neanche al tasso d’inflazione annuale.
Denunciato anche il fatto che in provincia di Udine non sono visibili le trasmissioni televisive in lingua slovena prodotte dalle sede Rai di Trieste.
In chiave positiva il ministero degli Esteri sloveno ha sottolineato la buona condizione dei rapporti di partenariato tra Italia e Slovenia ai quali collaborano attivamente le minoranze slovena in Italia e italiana in Slovenia.
Tratto dal Portale Diocesano:
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