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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

martedì 29 maggio 2007

LEGA della SLAVIA FRIULANA

Messaggero Veneto        Martedì 29 Maggio 2007


Minoranze :  La gente scelga con un referendum


Intervengo sulla prossima applicazione della legge 38/01 di tutela della minoranza linguistica slovena anche nelle valli del Resia, del Torre e del Natisone in provincia di Udine.    Ricordo che è storicamente acquisito che sul territorio delle citate Valli vivono da 14 secoli popolazioni di origine protoslava che ancora oggi parlano un idioma slavo e si tramandano oralmente tradizioni peculiari e specifiche.   Non va ignorato il sentimento di solidarietà che unisce tali popolazioni allo scopo, più volte esternato anche con petizioni, di preservare la loro storia, la loro lingua e le loro tradizioni. E da non ignorare che la legge 38/01 di tutela della minoranza linguistica slovena è prevista, come logico, solo dove la minoranza stessa è "tradizionalmente presente". Presenza che nelle Valli non è stata mai attestata da alcun atto pubblico, nè evidenziata da alcuna petizione popolare.  Nessuna associazione culturale locale si è mai dichiarata rappresentante della minoranza linguistica slovena. E' irrilevante, per l'applicazione della citata legge, che l'Associazione italiana slavisti sostenga che i dialetti parlati lungo la fascia di confine in provincia di Udine appartengono scientificamente alla lingua slovena e che di conseguenza i parlanti tali dialetti sono sloveni.  La legge tutela la lingua slovena dove i sloveni sono presenti e non i dialetti della Valli che con tale legge subirebbero la distruzione. Appare pertanto privo di qualsiasi giustificazione dichiarare ignoranti e ridicoli quei valligiani del Resia, del Torre e del Natisone che non si riconoscono nella minoranza slovena di Trieste e Gorizia e chiedono una legittima specifica tutela, nel rispetto dei principi costituzionali e delle norme internazionali. Ciò anche perchè le loro pecualiaritàerano già tutelate, fino al 2001, separatamente dalla minoranza slovena, dalla legge regionale 46/91,art. 2 bis. Comunque, per evitare ulteriori contrapposizioni arroganti, dannose per tutti, e per favorire i lettori a conoscere meglio, anche tramite i giornali, le realtà storiche e linguistiche locali, sarebbe bene fare riferimento al principio del reciproco rispetto e del democratico confronto delle parti.  Alle comunità  linguistiche autoctone interessate, comunque, la decisione finale di scegliere, secondo coscienza, con un referendum, a chi appartenere, dove riconoscersi.


Sergio Mattelig     Lega della Slavia Friulana        San Pietro al Natisone

2 commenti :

  1. Bravo Mattelig,


    non La conosco e mi dispiace, Lei ha veramene esposto bene il problema, l'Italia è, grazie a Dio, ancora un Paese democratico, per cui il genocidio degli Slavi della Provincia di Udine, deve assolutamente essere evitato. Le Comunità Slave della Provincia di Udine non possono assolutamente essere accomunate con quelle delle Province di Gorizia e di Trieste. Esse hanno una storia a sé, completamente diversa da quella del popolo della Repubblica di Slovenia. Una storia iniziata ben 1400 anni fa. Hanno fatto sempre parte del territorio italiano e della storia italiana e mai di quella slovena. Più volte con plebiscito esse poterono scegliere come loro Patria l'Italia, non si può dire la stessa cosa del popolo sloveno, il quale poveretto, come tutti sanno, ha subito varie transazioni politiche. Per di più, la cosa più i importante è che esse sono di nazionalità italiana, e non parlano né capiscono la lingua slovena. (E' solo in tempo di guerra che, malauguratamente, i dittatori obbligano un popolo a cambiare la propria identità. Se non sbaglio siamo in tempo di pace, grazie a Dio).

    Lei dice bene quando dice che è irrilevante quanto è stato deciso dagli slavisti a Udine, in effetti i linguisti sono i meno adatti a definire la paternità di un popolo, proprio perchè essi non prendono in considerazione né la storia, né la cultura, e nemmeno le tradizioni, ma soltanto la lingua ed in più, alle volte, essi sono legati ad interesse di parte.

    Siamo in democrazia ed ogni cittadino ha il diritto di scegliere liberamente la propria appartenenza mediante un censimento oppure un referendum, questi sono anche gli unici mezzi democratici per accertare l'esistenza e la consistenza di una minoranza.


    Grazie per il Suo articolo sono sicura che aiuterà molte persone che forse non avevano ancora le idee chiare.


    Alba Di Lenardo Vissach


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    1. il genocidio degli Slavi della Provincia di Udine, deve assolutamente essere evitato, bene allora perché parlate solo italiano?

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