ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 21 maggio 2007

DINO VALENTE DI OSEACCO SCRIVE:


NOVI MATAJUR        GIOVEDì  17 MAGGIO 2007


RESIA, LA NOSTRA CULTURA NON HA BISOGNO DI TUTORI CHE VENGANO DA...UDINE


Abbiamo appreso dai quotidiani locali della costituazione, nei primi mesi di quest'anno, di una nuova associazione denominata "Idenitità e tutela Val Resia".


Presidente di quest'associazione è Sergio Chinese da Tricesimo, coordinatore Alberto Siega da Udine, amministratore Alessandra Manzini da Pagnacco.


La nascita di questa associazione è stata seguita con indifferenza, perplessità e scetticismo da parte dei cittadini della Valle. Perpelssità in quanto non si riesce a capire come si possa tutelare e sviluppare la nostra comunità a Udine e ritornando a Resia solo nel fine settimana, magari solo d'estate. Molti di loro non si sono mai interessati alla nostra cultura e non parlano resiano. Vogliono salvaguardarlo per tramandarlo alle future generazioni, mentre non l'hanno insegnato neanche ai loro figli.


Quando affermano che si prefiggono di tutelare e sviluppare la nostra comunità sotto l'aspetto sociale, econimico, culturale e scientifico è come sconfessare tutto il lavoro che le varie associazioni e privati hanno svolto in questi anni, con enormi sacrifici, per far crescere la nostra comunità.


Più di quacuno afferma che questa iniziativa è nata in funzione delle prossime elezioni comunali e che qualcuno sta cercando visibilità. Le prime riunioni fatte alla presenza di esponenti politici testimoniano che probabilmente di cultura e sociale c'è solo la facciata.


Anche le prime uscite del presidente Sergio Chinese sanno poco di cultura; non solo ha offeso la memoria di don Giuseppe Cramaro - capellano di Oseacco, dal 1922 al 1932 - biasimando "la stesura di parti del vangelo" (quando ci ha lasciato la dottrina in resiano), ma ha anche accusato l'università di Lubiana di profondere gran "laboriosità nel capire la cultura Resiana". Bisognerebbe invece essere grati ai ricercatori, in particolare a Milko Maticetov, per aver raccolto negli anni '60 e '70, oltre 200 favole, e tantissimo altro materiale che, senza questo suo impegno, probabilmente, sarebbe andato perso. Questo materiale si trova a disposizine, dal 1988, presso il Palazzo Veneziano di Malborghetto e , da alcuni anni, presso l'Università degli studi di Udine, fruibile a tutti coloro i quali ne vogliono conoscere il contenuto. forse l'unico errore del dott. Maticetov è di essere sloveno.


Parlare male degli altri è la cosa più facile e va anche di moda, ma non dovrebbe appartenere ad una persona di cultura e che traduce il vangelo. Ma questa è la vecchia storia, quando non si riesce a demolire un ragionamento con argomenti seri e riconosciuti ecco allora che si cerca di demolire chi lo fa, parlando male di lui, gettandogli del fango addosso, mettendogli in bocca frasi che non ha mai detto, tutto questo per creare intorno a lui un clima di odio e diffidenza, Per ottenere ciò si usano tutti i mezzi, bugie, falsità e cattiveria.


la politica di una volta si occupava dei bisogni e di problemi della gente, oggi invece la politica ricerca in tutti i modi solo ed esclusivamente il consenso personale, anche attraverso la cultura dell'odio verso l'avversario. Non si capisce poi l'avversione totale e la demonizzazione delle due leggi sulla minoranza linguistica, accusate di portare alla slovenizzazione di Resia, come se una legge avesse il potere di cambiare l'identità e la lingua di una Comunità.


Queste leggi hanno di positivo che riconoscano che in Val Resia ci sono cittadini italiani che hanno una lingua ed una cultura diversa da quella italiana, vanno tutelate e valorizzate, in quanto sono una ricchezza non solo per la regione Friuli Venezia Giulia ma anche per l'Italia.


Bisogna ricordarsi che senza queste leggi, le scuole sarebbere state trasferite a Moggio Udinese e con il progetto futuro di accorpare i comuni più piccoli, il nostro comune rischierebbe di essere assimilato ad uno dei comuni limitrofi.


Anche l'attuale Amministrazine Comunale, che inizialmente era scettica sulle due leggi, oggi ne riconosce una certa positività per la nostra comunità, senza una politica di imposizione, ma fornendoci un'ampia gamma di opportunità e di strumenti, anche economici, che in un periodo di vacche magre non sono da rifiutare, lasciando libera scelta a ciascun cittadino di utilizzarli o meno.


Viene da chiedersi dov'erano, i componenti del comitato nel 1999 e nel 2001, quando sono state approvate dal Parlamento italiano le due leggi sulla tutela delle minoranze linguistiche. Come mai solo oggi si preoccupano tanto, vedono e prevedono catastrofi per la nostra cultura e le nostre tradizioni? Il presidente Sergio Chinese fa parte già da diversi anni della Commissione Consultiva della Provincia di Udine per l'applicazione della legge 482/99 recante "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche".


Molti di loro direttamente o indirettamente beneficiano in termini economici, di queste due leggi e non sono un piatto di lenticchie, ma euro. Con la gente bisognerebbe parlare anche di questo e non solo quello che conviene dire, oppure ripetere sempre le solite falsità come che a scuola si insegna lo sloveno, andremo sotto la Slovenia, metteranno la bandiera slovena in municipio e chi più ne ha più ne metta, solo per spaventare inutilmente la gente.


La faziosità di questa associazione la si è capita, quando le loro riunioni erano aperte ai soli soci e simpatizzanti. Una associazione con quegli obbiettivi dovrebbe essere aperta a tutti indistintamente dalle opinioni politiche e covinzionali culturali e sociali che uno ha.


La gente questo l'ha percepito e non si è lasciata abbindolare da chi con i soliti discorsi infarciti di ignoranza e di odio vuole creare divisioni nella popolazione. La nostra comunità non ha bisogno di divisioni perchè ci sono tanti problemi da risolvere per dare un futuro dignitoso alla nostra gente.


Ci vuole gente giovane e motivata che guarda al futuro in maniera costruttiva e propositiva, libera da retaggi culturali del passato che cercano di unificare tutte le forze della valle, evitando divisioni e responsabilizzando specialmente coloro che abitano in valle tutto l'anno.


Se qualcuno ambisce alla poltrona, bisogna ricordargli che il potere lo si conquista con le idee e i progetti e non con le divisioni e l'odio. Perchè chi semina odio raccoglie odio.


Dino Valente


7 commenti :

  1. DINO ti conosco da molti anni ma certe affermazioni te le potevi risparmiare, molta gente dell'associazione ha fatto e ancora oggi partecipa attivamente alle varie manifestazioni in Valle, come puoi sputare addosso a queste persone che magari pur residenti fuori Resia passano le propie ferie ad aiutare ad organizzare le varie sagre. Certi discorsi così impostati mi feriscono, la cattiveria non si deve impadronire dei nostri cuori, che insegnamento possiamo dare ai nostri figli se ci mettiamo noi stessi a parlar male delle persone che la pensano in modo diverso. Ognuno ha il diritto di ragionare con la propia testa, ha il diritto di proporre delle idee, ha il diritto di criticare delle scelte fatte da altri in passato, e dove possibile intervenire e cercare di modificarle. Sta poi al popolo vedere,ascoltare e giudicare. L'associazione ha superato le 300 adesioni, quindi "qualche" resiano percepisce il nostro messaggio. Sabato eri presente all'assemblea, potevi alzarti, dire la tua , non l'hai fatto, perchè? Era l'occasione giusta per dire la tua di ragione, eppure -ripeto- non l'hai fatto. Peccato, poteva essere l'occasione giusta per un confronto sincero davanti a tanta gente.

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  2. E' forse vero che grazie all'università di Lubiana oggi abbiamo a disposizione molti documenti riguardante Resia e le sue tradizioni, ma non per questo gli sloveni debbono pretendere da Noi la slovenità della nostra gente. Forse loro sono invidiosi di non avere quello che noi abbiamo ereditato dai nostri nonni,Lingua, Musica,Danza,Cultura, cose che lorose le sognano. Valente Dino? hai ragione Turan1964,ha perso una ottima occasione di dire apertamente ciò che pensa. Almeno se si dichiarassero apertamente,"si siamo di nazionalità slovena",figurati loro lavorano da anni sotto banco.

    DL1

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  3. Ero presente sabato sera ma sinceramente la posizione dell'attuale amministrazione la trovo molto trabballante. E' come se loro stessi non sappiano cosa e come agire in difesa del resiano.

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  4. Si, è vero.Dal sindaco c'è stata una leggera apertura rispetto a posizioni precedenti ma l'assessore alla cultura è sembrata giustificare le leggi di cui ha descritto la storia.Se all'audizione diranno ciò che hanno detto sabato la causa per il resiano è persa già in partenza. INA

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  5. Non La conosco, e mi dispiace perché mi piacerebbe guardarLa negli occhi e dirLe questo:


    1) ringrazi il cielo che parte della popolazione resiana è dovuta partire da Resia, così Lei, mio caro illustre sconosciuto, ha avuto la grazia e la possibilità di restare a Resia ed oggi è ciò che è, peccato che non ha capito un accidente nè della vita nè delle leggi alle quali avete aderito o piuttosto avete fatto aderire Resia

    (e tutto ciò all'insaputa della popolazione).

    Caro illustre sconosciuto si prenda in mano le leggi 38/02 e 482/1999, si prenda la briga di leggere anche il "disegno" legge 2005 così come è stesa per il momento - si metta una mano sulla coscienza - rifletta un pò e.... si renderà conto che il suo articolo non riporta la verità, anzi..... Non bisogna essere giuristi, ne saper leggere fra le righe per capire ed interpretare ciò che c'è scritto.


    Caro il mio signore, riveda la Sua posizione perchè si ricordi che errare humanum est, ma perseverare maleficus est.


    Il suo articolo è pieno di odio, perchè? Ha così presto dimenticato ciò che abbiamo studiato a scuola? Glielo voglio ricordare: il saggio Aristotele diceva :l'oggetto principale della politica (e mi sembra che Lei ne faccia di politica, io, invece, faccio solo un commento sul suo articolo) dicevo l'oggetto principale della politica è quello di creare l'amicizia tra la popolazione, le persone momentaneamente assenti e presenti, insomma i membri della città.

    Lei invece cosa fa? Lascio a Lei la risposta.


    Sbugan löpö stujte e che Dio la illumini.


    Alba Di Lenardo Vissach

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  6. Cara INA (non so se questo sia il tuo nome) hai perfettamente ragione, io ho avuto la possibilità di leggere cio' che Cristina Buttolo (assessore alla cultura) ha detto e mi ha stupito molto la seguente frase: Resia (essendo una troppo piccola Comunità) non ha avuto altre alternative che aderire a queste leggi (38/2001 e 482/1999).


    Ma si rende contro l'assessore (che poi assessore alla cultura è una carica molto impegnativa ed importante) di ciò che dice? che ci spieghi allora come mai Timau, Sauris, la minoranza greca in Puglia, la minoranza croata in Molise ed altre minoranze (che ora non sto a elencare per mancanza di tempo) sono riuscite a farsi riconoscere come entità a sè stante. Infatti in questi paesini non vengono protette le lingue nazionali greco e croato , come richiesto dalla legge,bensì le parlate locali grico e stokavo e a Timau non viene protetto il tedesco bensì il timavese e pure il saurese. Quindi era possibilissimo far riconoscere il resiano, ma le persone nelle quali avevate, con i vostri voti, riposto fiducia vi hanno "tradito" scusami, ma non trovo altro termine, oppure erano così ignoranti in materia da non capire ciò che i timavesi ed altri avevano capito?

    Le faccio presente che all'inizio di tutta questa faccenda (1978) l'allora sindaco Pericle aveva risposto in buona e dovuta forma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni ecc. ecc. Nella sua risposta Egli chiaramente, senza ombra di dubbio diceva:" ... Non è invece usata la lingua slovena che i resiani ...non comprendono "....I resiani aspirano alla protezione della "loro" lingua e delle "loro" tradizioni, a tutti i livelli, così come sono nate e si sono mantenute nei secoli."


    La faccenda era quindi partita molto bene, purtroppo poi è successo quello che è successo ed io francamente non capisco come un sindaco come il sig. Paletti, una persona che ha fatto molto per Resia, una persona che io rispettavo molto, abbia potuto combinare questo guaio. A tutto'oggi sono sbalordita che il suo quoziente int. non gli abbia impedito di agire nel modo in cui ha agito.


    Sbugan Alba Di Lenardo Vissach


    Per fare le cose bene, mia cara, bisognerebbe indire un referendum, sstendere una legge e sottoporta sia ai partiti di destra che a quelli di sinistra e funzionebbe.

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  7. Ma lo sapete che CRistina Buttolo non aveva i voti sufficienti ad entrare in Consiglio Comunale ma il nostro Sindaco l'ha tirata dentro per i capelli affidandole pure una delega? La gente non la voleva il nostro sindaco sì: questi sono i nostri rappresentanti

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