ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 11 settembre 2009

DRENCHIA

LE MINORANZE E LE VALLI


Avendomi personalmente nominato nella lettera di pagina 17 del Messaggero Veneto di martedì 4 Agosto, chiedendomi di definire (minaccia?) una volta per tutte quale sia la mia identità in merito all'altrui pretesa tutela globale della minoranza slovena, ritengo, in primis (uso ancora il latinorum), di non replicare specificatamente al signor Riccardo Ruttar, firmatosi capogruppo di minoranza, quindi mancato sindaco, del consiglio comunale di Drenchia, perchè sarebbe mera perdita di tempo. Sembra anche che ilsuo atteggiamento da "ayatollah sloveno"che trancia giudizi e lancia anatemi contro chi non intende sogiacere alla sua guida suprema, debordando in contumelie saccenti avendo come piedistallo ormai in via di sgretolamento quella catasta di sovvenzioni italiane e straniere pro stampa slovenofila. Confermo e ribadisco la mia identità: non è affatto slovena, che si evince anche dall'enorme differenza diomatica tra noi dell'Alta val Torre e i natisoniani delle convalli: avevo infatti già scritto nella mia lettera criticata da Ruttar di quel mio compaesano di Pradielis emigrato in Argentina nel dopoguerra che non aveva capito un'acca di quanto detto dalle guide che lo accompagnava a Castelmonte. Ma era capitato inoltre tanti anni fa di colloquiare con un mio compagno di collegio in Brianza, ma non ci capivamo affatto parlando i nostri rispettivi dialetti perchè lui era di Trinco (aveva lo stesso cognome) di Drenchia; infatti entrambi parlavano un idioma "slavo" e non sloveno e neppure qualche parola avevano in comune benchè i nostri paesi fossero a ridosso del confine. Però sulla parlata "po nasin" dell'Alta val Torre, che Ruttar definisce infelice, in quanto contenente " nuovi vocaboli privi di senso" devo ricordargli che lui, nativo di San Lorenzo, e quache altro della congrega filoslovena non sapevano nemmeno che esistesse questo inconfondibile idioma, come quello di Resia, finchè qualche decina di anni fa non si incominciò ad apporci alla sua slovenizzazione tanto bramata dalla stampa slovanofila che pare alimenti il suo budget. Lasci stare il Signor Ruttar la Costituzione Italiana perchè cercare di addomesticarla alle propie mire è irrispettoso e anche la tiritera dello spopolamento è ormai troppo logora; accontentatevi di quanto passa il convento della 482/99 e seguenti perchè, forse in ritardo, si stanno accorgendo a Roma e in Regione che ciò non è una doverosa offerta alle comunità linguistiche, bensì solo uno sperpero di denaro pubblico. Signor Riccardo Ruttar, lei rimanga pure sloveno e anche scrive "orgogliosamente (senza virgolette) sono solo italiano, anzi italianissimo nazionalmente parlando, anche che ciò continua a dare fastidio a quello sparuto di persone che, come lei, si definiscono slovene benchè originarie e/o abitanti nell'arco friulano del confine orientale.


Lidio Buttolo Udine


Tratto dal Messaggero Veneto di lunedì 10 Agosto 2009


 

1 commento :

  1. SENTA SIG . BUTTOLO DI UDINE... MA LEI E` CONSAPEVOLE DELLE STRONZATE INSENSATE CHE DICE??


    SE LEI SI SENTE COSI ITALIANO LASCI CHE GLI ALTRI SI SENTANO COME VOGLIONO - SLOVENI

    TURAN MANDA PURE QUESTO COMMENTO AL SIG. BUTTOLO

    RispondiElimina