L'inno alla Carnia inizia e finisce con il canto del cuculo. Si manifesta così l'originalità e la coralità del canto di un uccello che rispecchia quella caratteristica che contraddistingue la sua specificità naturale. Quel canto che si diffonde ed echeggia anche tra le montagne della nostra Valle e che imprime, decisamente e fortemente, l'avvento della primavera e, per tutto il tempo che canta, val la pena di ascoltarlo. Così la vita segue il suo percorso e la natura procede lungo il suo movimento regolare. La Val Resia, che per secoli nessuno aveva mai messo in discussione, sia per l'immagine della nostra lingua, sia per l'aspetto esteriore e interiore dei nostri usi e costumi, delle nostre antiche tradizioni la consonanza della nostra musica e il ritmo cadenzato e modulato della nostra danza, ora non segue più il suo sereno e bonario corso naturale, ma di contesa per la salvaguardia del nostro ricco e particolare patrimonio culturale. La causa, o le cause, si evidenziano in strane e ambigue ragioni che fattori esterni hanno cominciato a immaginare. Questo perché forze esterne, poco consapevoli della realtà resiana, hanno voluto disturbare, imprimere, bramato e cercato, di modificarne il percorso naturale, la nostra vita quotidiana, vogliosi di stravolgere così la nostra originaria e millenaria collocazione. Perché? Se guardiamo intorno, ci sono tante spiegazioni, ma nessuna ha un significato tanto forte da giustificare altrettanta bramosia nel cercare di inquinare la nostra reale e onesta esistenza. Siamo una piccola entità, genuina e preziosa, e intorno a noi tutti cercano di darci una collocazione e una identità che noi non cerchiamo, non vogliamo e non auspichiamo perché non ci ritroviamo in nessuna di esse. Ecco perché rifiutiamo sistematicamente gli accostamenti innaturali, gli appressamenti e l'avvicinamento a delle realtà fittizie, artefatte e strane. Quel canto, del cuculo, è piacevole sentirlo, forte e deciso, dolce e originale, perché la natura gli ha offerto questa sua originalità senza mettere in pericolo la sua esistenza e la sua continuità. Non così per noi. Come mai. Per quale motivo si cerca di deviare il corso della nostra identità, e per quale ragione si cerca di minacciare la nostra serenità, il nostro percorso futuro, reale e autentico, semplice e originale? Forse per la semplice ragione che noi siamo modesti e discreti senza alcuna pretesa di disturbare il prossimo, ma di vivere in pace, prima con noi stessi e poi con gli altri.
Tosoni Franco
Tratto dal Messaggero Veneto di domenica 15 maggio 2011
mercoledì 18 maggio 2011
La Val Resia e il canto del cuculo
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
stupendo testo di F. Tosoni, scritto con il pennello, che dà respiro ed ali alla gentile Anima Resiana, completamente assente, invece, nella massacrante propaganda filoslosvena, da sempre del tutto priva di spiritualità.
RispondiEliminaGiovanni M.
malauguratamente i filosloveni, devono aver scambiato il meraviglioso canto del cuculo che indica il sorgere della primavera (rinascita), col canto del cigno, canto di morte!!! augurandosi che la vostra millenaria cultura cessi, per dar spazio alla loro;ma come direbbe il cuculo: ku-kuk!!! Rencic.
RispondiEliminaIl cuculo in realtà è un parassita,che depone le proprie uova nel nido altrui,affinchè altre specie nutrano i piccoli cuculi ,ku-kuk! I continui attachi alla componente resiana che in qualche modo si sente giustamante e naturalmente appartenere alla sfera culturale slavo-slovena,non fanno altro che limitare lo sviluppo generale delle comunità millenarie.Questo è il risultato del lavoro di alcune forze oscure interne,poco consapevoli della realtà resiana,che hanno voluto modificare il percorso naturale,la vita quotidiana e la storia millenaria della valle.La difesa della resianità nel senso stretto senza includere la componente slovena è semplicemente un pretesto per diffondere ancor di più la lingua italiana a scapito del resiano,per semplici fini ideologici,infatti la legge che prevede l'insegnamento del resiano a scuola esiste grazie alla componente "slovena",che garantisce un futuro al resiano,mentre gli accaniti oppositori non danno alcun futuro concreto.Coloro che hanno riscoperto le affinità tra sloveno e resiano vengono invece accusati come se fossero una specie di traditori.Spesso vengono inventate tesi riguardanti le origini degli sloveni della Slavia friulana,ma gli inventori di queste teorie sono realmente abitanti della Slavia o sono persone che avendo origini italiane,vedono certe tutele come a loro "ostili"?...le origini spiegano molti atteggiamenti...
RispondiEliminaCommento 3, Lei scrive:
RispondiEliminala legge che prevede l'insegnamento del resiano a scuola esiste grazie alla componente "slovena"
Voglio ricordarle che il testo originale della Legge datato Agosto 2007 prevedeva al suo interno la sola dicitura Minoranza Slovena ( tutti i Comuni aderenti venivano classificati come appartenenti alla Minoranza Nazionale e Linguistica Slovena) e basta, non vi era nessun accenno al Resiano o al Natisoniano. Grazie alle massicce manifestazioni dei Resiani a Trieste e all'intervento di Allessandra Guerra, allora Consigliere Regionale ( Lega Nord ), la Legge fu modificata inserendo il Resiano e il Natisoniano al suo interno.
Se fosse stato per i "Nazionalisti Sloveni" la Legge non doveva essere modificata. Ma grazie ad alcuni Consigliere di Sinistra ( sicuramente più democratici) la modifica fu approvata.
Per noi non fu una vittoria,ma già il fatto di essere considerati come Resiani e non Sloveni (pur facendo parte della stessa Legge) fu una piccola soddisfazione.
Per poter in futuro gridare a tutto il Mondo che Noi Resiani ESISTIAMO.
Quindi, per concludere, la componente Slovena ( che a Resia non esiste) a Noi ci fa un BAFFO.
Il tentativo di deporre il proprio uovo nel nido altrui,è senza alcun dubbio di un cuculo filosloveno che come i peggiori parassiti, senza l'invito dei legittimi propprietari cerca i momenti di distrazione di questi ultimi per impossessarsi della loro dimora.Questo tentaivo insistente si protrae da una sessantina di anni,purtroppo sono le ali fornite dai nostri ingenui e sconsideati politici, con i nostri soldi a permettere al cuculo filosloveno di tentare di volare fino ai nostri nidi.....se vidimo!!!
RispondiEliminalo sconosciuto,anonimo commentatore n° 3, a parte le "cucolate" che gli si ritorcono contro, dice che ostacolando l'introduzione della componente slovena in val resia, si favorirebbe la "proliferazione" della lingua italiana, (per lui Resia è già in Slovenia). Tutti i cittadini italiani, oltre che la propria lingua madre, parlano italiano, perfino i tedeschi dell'Alto Adige e gli sloveni in Italia.
RispondiEliminaImportante è, insegnare: italiano e lingua madre, non sloveno e lingua madre, le lingue straniere vengono studiate dopo, a discrezione degli interessati; resta il fatto che il Resiano ed lo Slavo delle valli vengono insegnati dalla minoranza slovena solo in modo marginale e solo per buttare fumo negli occhi e raggiungere tranquillamente nel tempo, (non hanno premura) il loro obiettivo principale: lo sloveno.Voglio tranquillizzare altresì l'articolista n° 3 dicendo che chi si oppone alle mire filoslovene pur avendo cognome italiano(solo alcuni), ha comunque pieno diritto di cittadinanza nelle terre e fra gli slavi della provincia di Udine, essendo un antico discendente da matrimoni misti, (succede, ci sono pure cognomi francesi e tedeschi ed altri ancora). Uno degli avi discende certamente dall' antico ceppo slavo. La storia recente ci ha fatto purtoppo conoscere le conseguenze delle ideologie dei fautori della razza pura dominante, mi chiedo se il commentatore in questione, non accarezzi le stesse convinzioni. Rencic
Ma quanta bontà, quanti consigli ci date per la buona convivenza tra i popoli, ci regalate perfino una nazionalità che non abbiamo mai avuto e che non abbiamo mai chiesto, sulla quale non siamo stati mai interpellati! a parte gli scherzi si tolga la dicitura: minoranza SLOVENA e dopo si potrà discutere liberamente di scuole bilingui, plurilingui anche slovene perchènò. La nazionalità scelta dagli slavi del friuli orientale 145 anni fa è stata plebiscitariamente italiana e non cè motivo di sostituirla con altre. La tutela che ci state imponendo cari sloveni, ce la deve dare lo stato italiano al quale apparteniamo, nella misura che tutela altre isole etnico-linguistiche in Italia.
RispondiEliminainfatti la tutela è garantita da una legge ITALIANA,lo stato sloveno a parte fare critiche dall'esterno non può in alcun modo intervenire sulla legislazione interna italiana.Oltre ad essere slavi noi delle valli siamo anche sloveni.Alcuni buontemponi vogliono farci credere semplicemente slavi anonimi per separarci dai Beneciani di oltre confine con cui abbiamo già stretti rapporti economico-culturali.
RispondiElimina