«La val Resia non è terra di conquista». Il comitato spontaneo “No centralina idroelettrica Resia_2 Ponte Rop” si sta riorganizzando per contrastare la proliferazione di progetti di derivazione d’acqua a fini idroelettrici sui torrenti della vallata. Negli uffici regionali, a oggi, sono cinque le richieste presentate per costruire centrali idroelettriche, tutte riferite al torrente Resia. E per bloccare questi progetti il Comitato ha già avviato una petizione.
«Non vogliamo sia concessa l’acqua del territorio a persone che la vogliono sfruttare solo per guadagnarci, senza lasciare niente in valle – affermano i componenti del comitato, riunitosi qualche sera fa nell’ex bar Skossa di Oseacco –. Non vorremmo trovarci nelle stesse condizioni della vicina val Raccolana, dove sono state costruite cinque centraline idroelettriche a cascata in meno di 10 chilometri, snaturando completamente il torrente Raccolana. Se l’acqua deve essere sfruttata – precisano – lo si deve fare a vantaggio delle comunità locali, per permettere alle persone di continuare a vivere in valle». Tra le domande di sfruttamento del torrente Resia presentate in Regione, il Comitato segnala la presenza di criticità in relazione, in particolare, alla stabilità geologica dell’area interessata all’intervento, visto che alcune delle località interessate dai progetti sono state classificate P3 (pericolosità idraulica elevata) nel Piano di assetto idrogeologico del Comune.
Tratto dal Messaggero Veneto
Per ulteriori informazioni sui progetti delle centraline sul torrente Resia clicca QUI e QUI
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Il mio punto di vista
RispondiEliminaMa quale terra di conquista, ben vengano le centraline idroelettriche, porterebbero sicuramente una fonte di guadagno che noi oggi non ci possiamo permettere di rifiutare. Il carbone bianco, la definizione che viene attribuita all’acqua, è una fonte di energia pulita che, sapendola sfruttare nel modo più appropriato darebbe sicuramente una ricchezza alla comunità resiana. Cerchiamo di non vedere il negativo in tutte le cose utili. Si cita il caso della Val Raccolana, bene, ma qualcuno ha visto recentemente un documentario proprio sulle centraline idroelettriche costruite, in questi ultimi anni, in Valtellina? Con un certo buon senso e giudizio, queste centraline sono state costruite tenendo conto dell’impatto ambientale e inserite nel contesto della natura in modo appropriato e funzionale. Certo che, a seconda dal proprio punto di vista, ognuno può e potrebbe sempre trovare una motivazione critica e negativa. Nella vita, qualcuno insegna, che bisogna saper scegliere sempre il male minore, per avere dei vantaggi. L’era della vecchia lampada a petrolio è ormai tramonta da parecchi anni. Oggi l’energia elettrica serve anche a caricare le batterie dei telefonini, cosiddetti cellulari, tanto in uso, forse, anche dagli aderenti a questo comitato spontaneo, questo vuol dire che ogni giorno che passa c’è sempre più bisogno di energia elettrica per alimentare e far funzionare il continuo proliferare degli elettrodomestici e varie apparecchiature elettriche, e non solo.