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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 8 marzo 2015

PICCOLE ANNOTAZIONI e GRANDI RIMOSTRANZE

Dopo aver evidenziato le difformità, le discordanze: dalle tabelle della segnaletica stradale, al museo, dal bunker “stella rossa”,  all'aglio di Resia, questa volta, dietro alcune segnalazioni e altrettante indicazioni, secondo la sensibilità di una attenta osservazione di alcune disarmonie che accompagnano la vita della nostra valle, riporto quanto è emerso da queste piccole o grandi annotazioni: le analisi, le  considerazioni e le  conclusioni.
Queste annotazioni hanno per oggetto, principalmente, il paese di Oseacco, una delle frazioni del nostro comune, con circa 200 abitanti.
Questo paese, che negli ultimi 50 anni, ha dato i natali a  tre corazzieri per il servizio al Quirinale: Giovanni Barbarino,  Antonio Di Lenardo e Francesco Madotto ed è  per questo motivo che il Comune di Resia ha deliberato di intitolare un viale,  viale dei Corazzieri, a Oseacco.
A seguire le altre segnalazioni, che comprendono:

-. In primo luogo  il progetto per la realizzazione del monumento ai caduti nelle varie guerre. Sono più di due anni, dal momento  della sua presentazione, in attesa della sua definitiva approvazione,  che Oseacco aspetta la sua messa in opera e la sua realizzazione, tanto da non capire i motivi per i quali questa lunga perdita di tempo aspetta la sua definitiva attuazione. Motivi: burocratici, amministrativi,  politici?
-. Poi alcune note di demerito, per indicare le imposizioni, è qui sono di norma, per evidenziare la cancellazione di vecchie vie, nel tempo divenute simbolo  e immagine di una nostra memoria, visiva, abituale e popolare, ma rimosse per dare spazio a quelle nuove, impopolari e mai gradite.   La dimostrazione,  la via del Sole sostituita con via Giovanni Chinese Hasper, che poteva benissimo trovare spazio in una delle tante nuove vie. Come non ricordare la via San Vito, tanto cara agli oseacchesi, sostituita con via Aldo Madotto, tra l'altro usurpando, alla stessa via, un tratto di suolo pubblico per dar spazio allo scivolo di casa. Nulla di personale nei confronti dello stimato Aldo Madotto, ma solo per quel ostacolo, una rilevanza, di ingiuste imposizioni,  anche qui senza il consenso popolare.
-. Che dire ancora della demolizione a Oseacco della scuola elementare e d'infanzia, struttura che sarebbe stata utile per la comunità dato che, al presente, nel paese non vi sono edifici di pubbliche utilità.
Al suo posto, dopo il terremoto, è stato costruito un piccolo villaggio, legittimamente, assegnando anche un nome alla via, A. Siega -  patriota. E qui lascio il giudizio, per una giusta considerazione, in sospeso. . . . .      
   A circa venti metri dalla suddetta via, era stata posta una tabella che indicava il viale dei Corazzieri, ma non si capisce perche sia stata rimossa, lasciandone una analoga  solo alla fine dello stesso viale, all'incrocio con la strada comunale per Stolvizza, campo Rop per intenderci. Quella tabella indicante viale dei Corazzieri è attualmente assai danneggiata o resa tale.
   Si invita pertanto l’Amministrazione comunale di provvedere a riposizionare le tabelle indicanti il viale, dando lustro e onore a coloro che hanno conferito orgoglio alla nostra valle, oltre a rendere più decoroso il paese.
Da  aggiungere anche il problema della  carreggiata che da  Gniva porta verso Oseacco, o da Oseacco verso Gniva, come si vuol intendere. Sono più di dieci anni che non è più transitabile, da quando era stata riattivata con i contributi della minoranza slovena, naturalmente per dar lustro agli specchi per le allodole. La spesa è stata circa o  più di € 100.000,00  che poi, dopo meno di un anno, è franato un tratto tanto da considerarla non più transitabile, almeno in parte. A  Oseacco, da dove inizia, vicino al cimitero, c'è sempre una  transenna per la chiusura al transito

Altre annotazioni che riguardano due  questioni di altra natura.
 Quanto segue per segnalare,  al signor Sindaco,  un fatto increscioso. Ogni volta che  la nostra bandiera, il “Tricolore“,  viene ordinatamente esposta sul luogo, in località Varcota, sopra un manufatto che serve di riparo per l’attesa della corriera, con disprezzo tale insegna poi viene sottratta, viene tolta,  commettendo un vero e proprio oltraggio al nostro simbolo nazionale. Questo fatto è da interpretare come una provocazione ed un affronto, prima alla bandiera stessa e poi alla persona che metodicamente e regolarmente provvede ad esporla al pubblico. Non voglio dire che questa bandiera dia fastidio a certi orientamenti ideologici, ma certamente questa villania ha un suo fondamento speculativo, non vorrei che questo fatto sia dovuto al caso perché ci troviamo nelle vicinanze della casa della Cultura Resiana, il bunker, dono che abbiamo acquisito da parte della ex Jugoslavia.
Il Sindaco, in assenza dei carabinieri,  provveda a denunciare alle autorità competenti, questo reato di vilipendio alla bandiera,  anche perché questo fatto  si verifica quanto basta per intenderla come una grave provocazione.
Per ultimo, un pensiero è rivolto alla recente “Festa dell'emigrante”. Ci si chiede  quale fratellanza, quale fiducia, può creare questa manifestazione se  negli anni passati l’ emigrante è stato dileggiato, deriso e offeso per il solo fatto di aver difeso la propria identità resiana.
   Certamente l'impegno profuso è  ammirevole nel promuovere iniziative che rianimano i paesi e uniscono tutta la popolazione in allegra compagnia, però sarebbe opportuno che ciò avvenga senza ricorrere a false aggregazioni in tempi di vacche magre scordandosi il passato o meglio le denigrazioni del tempo andato.

 Franco Tosoni

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