Lingue balto-slave
In questa cartina la Lingua Resiana è menzionata e fa parte di tutte le Lingua Slave Riconosciute.
Lingue balto-slave
In questa cartina la Lingua Resiana è menzionata e fa parte di tutte le Lingua Slave Riconosciute.
Articolo a cura di Tosoni Franco
TRADIZIONE
“”Passaggio di un patrimonio culturale attraverso il tempo e le generazioni.””
Legge 23 febbraio 2001, n. 38 - "Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli - Venezia Giulia"
Vorrei nuovamente fermare la mia attenzione sull’art. 4 - Legge 23 febbraio 2001, n. 38, e analizzare quel polpettone provocato per il fatto di aver aderito a quella legge ingannevole.
(Ambito territoriale di applicazione della legge)
1. Le misure di tutela della minoranza slovena previste dalla presente legge si applicano alle condizioni e con le modalità indicate nella legge stessa, nel territorio in cui la minoranza è tradizionalmente presente. In tale territorio sono considerati inclusi i comuni o le frazioni di essi indicati in una tabella predisposta, su richiesta di almeno il 15 per cento dei cittadini iscritti nelle liste elettorali o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, dal Comitato entro diciotto mesi dalla sua costituzione, ed approvata con decreto del Presidente della Repubblica.
Articolo di Franco Tosoni
Programmazione e Bilancio, Protezione Civile, Cultura, Ecomuseo, Rapporti con il personale, Rapporti con il Parco.Se non ho letto male, queste dovrebbero essere le competenze attualmente del Sindaco nella gestione amministrativa del Comune di Resia. Tralascio una buona parte delle sue competenze, ma mi voglio orientare (posizionare) principalmente sulla competenza riguardo la Cultura. Non so esattamente quello che sono oggi le priorità di questa Amministrazione, a me interessa sviluppare un discorso improntato proprio sulla competenza, Cultura. Vorrei soffermarmi soprattutto su due questioni; riguarda la nostra cultura e i nostri usi e costumi: folklore, danza e musica, favole, e registrazioni delle tradizioni popolari – impropriamente definite - degli sloveni in Italia. Sono anni ormai che io mi interesso della totale possibilità di sfruttamento che gli sloveni sono diventati, abusando della nostra disponibilità, padroni della nostra infinita documentazione culturale: musica, danza, canto, favole, usi e costumi e, in certe occasioni, fatti passare anche come cultura slovena. Per non parlare degli abusi che vengono concretizzati nei confronti della nostra danza e dei nostri canti. Copiati e taroccati durante infinite manifestazioni folcloristiche, nazionali e internazionali a cui partecipano gruppi folcloristici sloveni, frutto della nostra cultura, ma fatta passare per quella slovena. Quello che mi rincresce, di più, sempre di più, è la compiacenza e la freddezza, l’indifferenza della autoproclamata minoranza slovena a Resia, concepita senza fondamento e senza alcuna congiunzione o consanguineità, quel legame di parentela proprio delle persone aventi comuni genitori o avi nella propria discendenza. Fra i primi studiosi ad interessarsi di Resia, della sua lingua, dei suoi usi e costumi, delle sue tradizioni, certamente è stato il nobile Jan Potocki, studioso dell'antichità, archeologo e scrittore polacco, se non il primo, probabilmente fra i primi. Fu poi la volta di Sreznevskij Izmail Ivanovič. - Slavista professore nell'università di Pietroburgo. Si occupò soprattutto di lingua russa, della vecchia lingua russa. Segue poi il prof. Jan Baudouin de Courtenay, polacco di origine francese, membro dell’Accademia imperiale di Pietroburgo, docente universitario e celebre linguista e filologo, il più noto studioso della cultura resiana. Infine, la musicista e pianista, Ella von Schultz-Adaiewsky, di origine russa. Per citare solo alcuni fra i più conosciuti e famosi personaggi che si sono interessati del mondo slavo della Val Resia.
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I.T.V.R. - Nadia Clemente
Foto:
Oseacco di Resia 1966, sorelle Madotto Rep,a sinistra Anna,a destra Severina (mia nonna).