PD-Ssk: Gavrovec, materiale informativo Turismo FVG
"La mappa turistica della nostra regione, edita e distribuita dall'agenzia TurismoFvg, riporta anche parte dei Paesi confinanti, l'Austria e la Slovenia. Per la parte slovena si può notare che per molte località viene riportato - oltre al nome originale - anche la denominazione italiana. Come dovrebbe esser noto, specialmente se ci riferiamo alle piccole località dell'entroterra, le forme italiane dei nomi fondano le radici nel periodo seguente il trattato di Rapallo, sfociato presto nell'era fascista e nella conseguente italianizzazione forzata di tutta l'area, così nella toponomastica come anche nell'onomastica, con il dichiarato intento di cancellare ogni traccia della cultura slovena."
Lo fa notare il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec in un'interrogazione al presidente della Regione Renzo Tondo.
Riportare le denominazioni fasciste di quei luoghi, che naturalmente non rientrano nelle zone di insediamento della minoranza italiana invece presente nella parte istriana della Slovenia, non trova motivo e risulta nella migliore delle ipotesi un'operazione quanto meno ridicola ed estemporanea. L'italianizzazione dei toponimi, infatti, in molti casi ha completamente storpiato l'origine naturale dei nomi.
Un altro dato che fa riflettere è che nella parte austriaca della mappa risultano correttamente indicati soltanto i nomi in versione originale.
Gabrovec ritiene assolutamente scorretta anche l'indicazione delle sole versioni italiane dei toponimi dei Comuni bilingui o con una storicamente riconosciuta presenza della comunità slovena nelle province di Trieste, Gorizia e Udine. Si tratta di tutta una serie di località che sono ufficialmente denominate in versione bilingue anche nei rispettivi statuti comunali.
Per i Comuni bilingui della provincia di Trieste tale prassi risale addirittura all'amministrazione militare anglo-americana dell'immediato dopoguerra. La sola versione italiana dei nomi va a ledere l'identità plurima di quei Comuni, che invece dovrebbe fungere da attrazione soprattutto in una pubblicazione a carattere turistico-promozionale.
La nostra regione gode di autonomia amministrativa anche, se non soprattutto, grazie alla presenza della componente linguistica e nazionale slovena. Sono non poche le occasioni nelle quali le minoranze slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia vengono definite valore aggiunto, da tutelare e promuovere in quanto vero collante della variopinta e ricca composizione culturale, storica e sociale di cui si può vantare la nostra regione. Spiace constatare - sottolinea Gabrovec - che le parole e i buoni propositi enunciati sembrino non trovano riscontro e attuazione, come nel caso del materiale informativo e promozionale dell'Agenzia regionale per la promozione del turismo.
Simili sono le considerazioni e le conclusioni in merito al sito internet http://www.turismofvg.it/it dove manca qualsiasi informazione in sloveno e friulano come anche un'opportuna informazione sulla presenza delle minoranze riconosciute sul territorio.
Da qui l'interrogazione del consigliere del PD- Slovenska skupnost, che vuol conoscere dalla Giunta i motivi che hanno portato l'Agenzia a produrre una mappa turistica contraddistinta da tali incoerenze e senza criteri chiari. Gabrovec chiede anche di prendere in considerare l'opportunità di sostituire il materiale turistico e promozionale con nuove versioni rispettose della vicina Slovenia e delle identità linguistiche e culturali riconosciute e tutelate.
Tratto dal sito http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=12058
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