ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 24 febbraio 2011

RESIANI SEMPLICEMENTE RESIANI


Trieste 23 febbraio 2011













Dicono di noi: http://www.primorski.it/stories/alpejadran/179930_ola_naj_ostane_v_reziji/ 
 

 



23-FEB-11 17:01



MINORANZE: RESIANO; BREZIGAR, E' PATRIMONIO DA MANTENERE



PRESIDENTE COMITATO, SOLUZIONE NON E' LEGGE (ANSA) - TRIESTE, 23 FEB - Il resiano, lingua degli abitanti di Resia (Udine), ''e' un patrimonio culturale importante che va mantenuto'', ma la soluzione per la tutela non va cercata in una nuova legge regionale o in una modifica della norma statale sulle minoranze. Lo ha spiegato oggi a Trieste il presidente del Comitato paritetico per i problemi della minoranza slovena, Bojan Brezigar. Attualmente, la particolare parlata del Comune friulano di circa mille abitanti e' tutelata dalla legge 38 del 2001, ma i resiani non si riconoscono nella minoranza slovena. Il problema e' stato affrontato oggi nel corso della riunione del Comitato, mentre una rappresentanza di cittadini resiani manifestava per il riconoscimento della minoranza. Brezigar ha voluto rassicurare i resiani promettendo ogni sforzo per mantenere aperta la scuola del paese, in cui gia' oggi si insegna il resiano come materia extracurricolare. Ad ogni modo, ha spiegato Brezigar, ''non si puo' pensare a una legge regionale in quanto le modifiche aggiuntive di nuove minoranze alla legge 482 del 1999 sono state gia' bocciate dalla Corte costituzionale, e non ci sono le condizioni in questo momento, per una modifica della legge statale''.

Tratto dal sito http://www.regione.fvg.it/rafvg/ansa/ansaRegionaleb.act?ansa=20110223.057&dir=/rafvg/cms/RAFVG/ansa/

9 commenti :

  1. La spiegazione che si dà analizzando un argomento, una situazione, una divergenza di opinioni, non sempre tale soluzione può trovare corrispondenza nei modi diversi di pensare, di ragionare e di considerare. Ma quando si parla, si argomenta o si valuta la lealtà e l’amore per il proprio paese natale, delle proprie origini, la propria lingua, allora non c’è argomento che tenga, sei sempre ben disposto e ben propenso a qualsiasi soluzione coerente con il tuo pensiero. Nel corso della tua vita non puoi dimenticare le tue origini, come non puoi ignorare la tua estrazione sociale e come ti esprimi. Suona male nel sentire discordi comportamenti nel valutare e disconoscere le tue provate e reali discendenze: stirpe e generazione, lingua e consonanza.
    Ma noi chi siamo?
    Della nostra storia, della nostra discendenza, sono altri che ci descrivono, ci rappresentano e ci raccontano, che la vogliono esprimere, scrivere e riscrivere, senza una base concreta e senza tener conto della nostra opinione e della nostra realtà e della nostra verità. Da un po’ di tempo a questa parte su Resia si leggono tante storie fritte e fregate, frutto di molteplici fantasie e stravaganze, come libero arbitrio e libera licenza di fabbricare castelli in aria.
    Sarebbe opportuno che si cominciasse noi a comunicare con forza la nostra identità vera e la nostra realtà provata, quello che noi sentiamo di essere, di esistere, senza trovarsi collocati, da cose dette dagli altri, da fantasiosi personaggi di turno, in ogni luogo e in ogni immaginosa famiglia.
    Allora potremmo dire, quelli siamo noi. La nostra realtà è questa, e tale è la nostra reale dimensione.
    Per fortuna siamo ancora ben fermi nei nostri propositi nel dimostrare, come si evince dalle immagini di Trieste, le quali dimostrano chiaramente la tenacia e la determinazione del popolo di Resia, a riprendersi quello che altri, sconsiderati, ci voglio portare via e che noi, tenacemente vogliamo mantenere, la nostra vera e tangibile identità resiana, solo ed esclusivamente resiana.
    Alla forza dei presenti e dei residenti nella Valle, si unisce la partecipazione ed il sostegno, con vitalità e determinazione,  anche dai Resiani che vivono lontani da Resia, ma che si sentono fortemente resiani e che vivono, forse con più apprensione, le sorti della propria identità.
    Identità e Tutela Val Resia, anno 2007, tessera n. 90.
    Un saluto a tutti, vicini e lontani, da Franco Tosoni

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  2. BRAVO! LA SCUOLA,SE RIMANE IN LOCO,SARA' UN ALTRO CAVALLO DI TROIA, UNA TRAPPOLA PER INSTAURARVI IL BILINGUISMO ITALIANO-SLOVENO.CIOE' CHE QUASI TUTTE LE MATERIE SARANNO IMPARTITE IN SLOVENO.MA COSA CI FACCIAMO DELLO SLOVENO CHE PROBABILMENTE ANCH'ESSO, TRA DIECI ANNI SPARIRA'?CHE VENGANO INSEGNATE ALTRE LINGUE, COME L'INGLESE, IL TEDESCO O LO SPAGNOLO, CON LE QUALI CI SI PUO' FAR CAPIRE IN TUTTO IL MONDO. PERCHE' IMPARARE UNA PICCOLISSIMA LINGUA DI UNO STATO ANCOR PIU' PICCOLO? CI VOLETE EGEMONIZZARE? MA ANDATE A FARLO NEL RESTO DELLA YUGOSLAVIA, COSI' DIVENTERETE PIU' GRANDI!

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  3. Sinceramente non ho capito bene il senso di questo articolo. Chi lo ha scritto evidentemente vuol dispensare proposte sensate e nello stesso tempo sciocche. I Resiani sono ben consapevoli dei vari problemi che affliggono la propria comunità senza che un pirla qualsiasi venga ad impartire a noi la sua lezione di cosa bisogna fare e non fare. I tempi sono cambiati anche per noi caro il nostro sapientone, il cuc di resie non canta più come una volta, adesso sono i corvi nostrani, le vostre cornacchie e quelle di oltre confine che ci vogliono far sentire un altro canto, quello dialettale, molto più armonioso e gracchiante.
    Gli esperti ci dicono, gli esperti sostengono, tutti filo sloveni, cosa dicono? Che il resiano sia un dialetto sloveno?. A noi poco ci importa cosa dicono questi prezzolati esperti, tanto sappiamo chi sono, nessuno di loro è immune da imperfezioni e difetti. Sono tutti di chiara e palpabile simpatia verso una teoria astratta, per cui di concreto esiste solo il nulla.
    Se partiamo da una base di contrapposizione linguistica, quella che voi, con insistenza esagerata e non giustificata e comprovata, continuate a sostenere che il resiano sia un dialetto sloveno, e non una lingua, come sosteniamo noi, che siamo la parte più coinvolta e interessata, su questo terreno allora non si potrà mai trovare un punto d’incontro e lavorare su basi di reciproco rispetto e concordanza.
    Identità e Tutela Val Resia, anno 2007, tessera n. 90.
    Un saluto a tutti, vicini e lontani, da Franco Tosoni

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  4. Chi sono gli esperti?
    Studiosi che hanno collaborato o collaborano, che hanno lavorato o lavorano con l'Università di Lubiana?

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  5. Se di concreto esiste il nulla,per una teora astratta,questo concetto sarà applicabile anche per il commento n°5 e n°4 probabilmente,nessuno è immune da imperfezioni e difetti...

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  6. dedicato ai commenti n°3 e 8
    Se rispondiamo crudamente ai vostri commenti è perchè continuate a provocarci, quando sostenete che il Resiano è un dialetto sloveno.
    D'altronde siete stati voi a cercarci e a far sì che ci imponessero (nelle modalità che conosciamo) delle leggi che sono illogiche per Resia.
    Ora  noi non possiamo fare altro che difendere l'identità resiana con i denti e con le unghie come farebbe un animale femmina nel difendere la propria prole. Qualche battaglia l'avete vinta ma non ancora la guerra. Certo voi avete dalla vostra parte il "potere (anche quello dei SOLDI -mamma quanti ve ne arrivano!!!!!!!!). Noi siamo puri, voi siete corrotti!

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  7. Infatti .......il valore di una lingua si misura....... : il Resiano esiste da 1.400 anni; lo sloveno esiste da circa 100 anni ! Per quanto riguarda la Iugoslavia, siete venuti da là e forse là tornerete, visto che l'espansione verso la Slavia Friulana non vi riuscirà. Perchè nessuno vi vuole.

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  8.  Resia ai resiani  e la slavia veneta agli slavi del Friuli.
    I quattro gatti che con tanto fervore insistono a voler dimostrare che il resiano e lo slavo friulano,sono figli della “grande lingua slovena”(noi delle valli ci siamo sempre definiti “slòvEni” mentre gli sloveni si traducono in slòvAnj) lingua che esiste da poco più di 100 anni;,questa situazione mi suggerisce alcuni quesiti  e considerazioni : quanti resiani e slavi del Friuli hanno chiesto la tutela come cittadini italiani di nazionalità slovena?(uno a Resia :oriundo…)  Per tagliare la testa al toro,basterebbe promuovere un referendum nei comuni della provincia di udine ,dove è stata imposta questa iniqua legge che non tutela la vera lingua slava dei cittadini colà residenti  ma garantisce privilegi a pochi…
    Quei pochi,nelle nostre contrade, dispongono di tempo,  mezzi (economici , mediatici e professionali), di consulenze della minoranza slovena in Italia e dalla Slovenia stessa. Tutto questo dimostra che si vuole sovvertire con ogni mezzo la verità storico-linguistica che ci è stata tramandata dai nostri avi: ci vogliono trasformare in qualcosa che non siamo mai stati e che non vogliamo diventare.
    Certo che oggi l’Italia, per l’unita della quale noi cittadini della Slavia friulana,abbiamo versato in tutte le situazioni(guerre ,emigrazioni ed emarginazione), fiumi di sangue,sudore , lacrime e giovani vite umane come pochi altri,ci stà abbandonando e svendendo, sorda  alle nostre lamentele.
                                                                                petiàsani tan od Lipe

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  9. Nell'ultimo commento si è molto parlato di questo senso di "svendita", mentre non è stata formulata una controproposta concreta per la tutela di questi sistemi dialettali locali.... Dove li volete usare - Al bar? Nelle scuole? In chiesa? Coi bambini?
    E con quale frequenza - Sempre? Quando possibile?
    In che modi volete promuoverli - Racconti? Poesie? Uso istituzionale? Cartellonistica?
    Se vogliamo parlare di difesa del resiano o di altro, questi sono i noccioli della questione.

    Per il resto nessuno sta mettendo in discussione l'appartenza di Resia o delle Valli all'Italia.

    Richiedere la carta d'identità bilingue non coincide col fare dichiarazione di richiesta di tutela. E' esercitare un diritto. Come voi democraticamente esercitate il diritto di protestare, senza che nessuno voglia impedirvelo.
    Sulle stesse famigerate carte d'identità bilingui c'è scritto REPVBBLICA ITALIANA e questo perchè vengono emesse dallo stato italiano solamente a favore di chi le vuole richiedere.
    Chi non le vuole può anche non richiederle, ma non può decidere anche per gli altri - come avviene nei sistemi dittatoriali.

    In base al ragionamento dell'ultimo scrivente, un neonato di 9 mesi ha meno ragione di esistere di una persona di 90 anni... Per me hanno entrambi ragione di esistere, o sbaglio?

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