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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 24 settembre 2012

Oggi le donne resiane sono state condannate per avere difeso la loro IDENTITA' RESIANA

Vi farò sapere i particolari al più presto.
Appena mi arriveranno notizie.


Aggiornato al 27 settembre ore 20.10
Ho trovato questo articolo in un sito Sloveno ( LEGGI )

Tradotto in Italiano tramite Google

Tre demonstrantke contro i passaggi bilingue a Resia erano in tribunale Tablji condannati per minacce e insulti

Da Pontebba abbiamo appena ricevuto la notizia spodbudbno e gratificante che il giudice di pace oggi riunione condannato le minacce e insulti nei confronti di tre violenti passaggi demonstrantke bilingue in resia, che due anni fa era minacciata da Gabriele Cherubiniju, primo Resiano che ha ricevuto carta bilingue in sloveno e italiano e presidente del gruppo folk resiano Pamela Pielich. Il giudice ha condannato razgrajačiče le minacce einsulti .
Si tratta di Anna Di Floriano e Erica e Orietta di Lenardo , che avrà plačalti lun500,00 € multa ciascuno,  spese giudiziarie e 500,00 € di danni morali e Pamela Pielich Gabriele Cherubiniju.Gabriele Cherubini era rappresentata dal procuratore Daniel Tonussi, Pamela Pielich e Monica del Negro. 
Eventi ha avuto luogo alla fine di luglio 2010. Poi Gabriele Cherubini, che è nato a Bologna, ma per molti anni vivono in resia e sostenitori per la valutazione della ricchezza plurilingue e multiculturale del Friuli Venezia Giulia, sulla base di leggi statali e provinciali domanda per la carta d'identità bilingue, che è stato poi ben accolto.
E 'stato il bersaglio di duri attacchi. Emissione della carta bilingue è accompagnata da una manifestazione rumorosa di "Resiani" che ha attaccato Cherubini e personalmente insultato. Carabinieri è stato anche consigliato di partire per una regia volta. Presidente gruppi folcloristici resiano, alcuni manifestanti chiudere per qualche tempo nei locali Rozajanskega Duma.
La cosa ora è finalmente felice e fiera Adobe epilogo, il won diritto, la violenza è stato punito.
E 'senza dubbio una grande vittoria per tutti coloro che riconoscono il slovena radici Rezija e multi-etnica in uno spirito di relazioni rispettose e lo schiaffo in faccia a tutti quelli che hanno resistito più volte con la violenza.
Foto solo simbolica.

Ho trovato altri siti Sloveni e se non erro, traducendo tramite Google, sono tutti entusiasti. Insomma la Slovenia sembrerebbe in Festa.

Siti Sloveni:

SITO Sloveno 1

In questo sito ci sono link di tanti siti Sloveni dove parlano dell'accaduto GUARDA



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Lite per la carta d’identità in sloveno: tre condanne

I fatti a Resia. La sentenza del giudice di pace di Pontebba

Sono state condannate dal giudice di pace di Pontebba le tre donne accusate di ingiuria e minaccia nei confronti di due loro concittadini. La sentenza è arrivata ieri, a più di due anni di distanza da quando fu rilasciata la prima carta d’identità bilingue, italiano-sloveno, a Resia.
Fu proprio quell’episodio a scatenare le proteste dei componenti dell’associazione “Identità e tutela val Resia” (presenti ieri all’udienza, ospitata, per questo, in sala consiliare), secondo cui il rilascio del documento in sloveno stava mettendo a rischio l’italianità della valle. Era il 10 luglio 2010.
Quel giorno, Gabriele Cherubini, dopo aver ricevuto la carta d’identità, sarebbe stato oggetto di minacce ed ingiurie da parte di tre donne che si trovavano nel gruppo dei manifestanti, Anna Di Floriano, Orietta Di Lenardo, Erica Di Lenardo.
Il giudice di pace, ieri, ha condannato le tre a pagare una multa, un risarcimento danni e le spese processuali.
In quei giorni di luglio 2010, con gli animi surriscaldati per la concessione della carta d’identità bilingue, Anna Di Floriano avrebbe aggredito verbalmente anche Pamela Pielich, presidente del Gruppo folkloristico val Resia. Anche in questo caso, il giudice di pace ha condannato la donna al pagamento di multa, risarcimento danni e spese legali.
«Siamo soddisfatti – afferma l’avvocato di Cherubini, Monica Del Negro, al lavoro, in questi mesi, insieme alla collega Daniela Tonussi, legale di Pielich – soprattutto per l’atteggiamento tenuto durante tutto il processo. La nostra difesa è stata costruita esclusivamente sui fatti, evitando di fare il benché minimo riferimento a questioni politiche. Una posizione che alla fine ha pagato. Non avremmo voluto arrivare a questa conclusione – aggiunge – visto che il nostro atteggiamento era volto alla conciliazione».
Un’udienza considerata “a rischio” per l’ordine pubblico, con la presenza di carabinieri e polizia di Stato che ha contribuito a tenere calmi gli animi dei presenti.

Articolo tratto dal Messaggero Veneto del 25 settembre 2012



2 commenti :

  1. Ieri, 24 settembre 2012, a Pontebba è stata scritta una pagina poco felice per la storia della Val Resia, una brutta parentesi di una vicenda che ha delle spiegazioni e delle motivazioni sconcertanti. Il motivo è presto detto. La questione è sorta per la richiesta ed il rilascio della carta d’identità bilingui italiano-sloveno da parte di un cittadino immigrato in Val Resia, proveniente dalla Regione Emilia-Romagna, al quale, dietro sua richiesta, gli era stata concessa, benevolmente, civilmente e cortesemente, la cittadinanza e la residenza nel comune di Resia. Questo personaggio, Gabriele Cherubini, di chiara origine italiana, non conoscendo una parola in resiano e tanto meno una parola in sloveno, aveva richiesto, illuminato forse da chi ora si dichiara minoranza slovena in Val Resia, senza titoli e senza origini, forse per trasformismo e opportunismo per una ideologia ancora tutta da capire e da scoprire, questa benedetta carta d’identità bilingui. Tutto senza motivazione precisa ma solo, credo, per il gusto di provocare le ire della stragrande maggioranza della popolazione resiana, che non accetta e non consente l’introduzione dello sloveno, come lingua, nella scuola e nella vita pubblica resiana. Chi oggi si dichiara minoranza slovena, ripeto, senza titoli e senza origini, nessuno dei suoi seguaci dichiarati ha avuto la presunzione di richiedere questa carta d’identità bilingui. Hanno mandato allo sbaraglio, per questa concessione, il credulone Cherubini, perché a loro scappava da ridere. Da questo episodio, dunque, le proteste e le ire delle donne resiane che, avendo tutta la mia solidarietà, forse erano state, secondo gli offesi, andate oltre il consentito? Chi difende le proprie origini, la propria Identità Resiana, non credo, eventualmente la domanda può essere rivolta a chi mette in dubbio le proprie origini e al personaggio che ha abusato in modo sfacciato l’ospitalità resiana. Nessuna obiezione a riguardo della decisione del giudice di pace, sarà forse decisiva l’appellabilità di questa sentenza, quindi, e mi riferisco alla stampa slovena, molto sollecita nella divulgazione della notizia e alla stampa della minoranza slovena in Friuli, che con questa sentenza è stata si persa una battaglia, ma aspettiamo la fine della contesa.

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  2. L'appartenenza linguistica non sempre corrisponde all'appartenenza intesa come identità di appartenenza. Bisogna distinguere le due cose:lingua resiana-identità italiana.Ecco tutto.

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