Ai consiglieri regionali Igor Kocijancic (SA-PRC), Stefano Pustetto (SA-SEL) e Igor Gabrovec (PD-Ssk) è pervenuta la segnalazione di un cittadino residente a Cividale del Friuli che, nel luglio del 2011, in prossimità di scadenza della propria carta d'identità, ne aveva chiesto il rilascio di una bilingue, come previsto dalla normativa sulla tutela della minoranza slovena, ma dopo cinque mesi non è riuscito ancora a ottenerla.
Cividale del Friuli - sottolineano i tre consiglieri, che sulla vicenda hanno presentato un'interrogazione alla Giunta - è infatti uno dei Comuni dove di dà attuazione alla legge di tutela, così l'interessato è stato costretto a rivolgersi alla Prefettura di Udine, che il 9 novembre ha chiesto al Comune di Cividale del Friuli i motivi che hanno impedito il rilascio del documento d'identità bilingue.
Il comportamento tenuto dal Comune - a giudizio dei consiglieri regionali - è inqualificabile e sta privando da mesi un suo cittadino di un diritto civile, circostanza che può rientrare nella fattispecie di omissione di atti d'ufficio.
Kocijancic, Pustetto e Gabrovec si riservano di informare dell'accaduto l'autorità giudiziaria e comunque chiedono alla Giunta di richiamare il Comune di Cividale a un corretto svolgimento delle proprie funzioni e a un'efficiente erogazione dei servizi istituzionali.
Tratto dal sito:
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=13653
Cividale del Friuli - sottolineano i tre consiglieri, che sulla vicenda hanno presentato un'interrogazione alla Giunta - è infatti uno dei Comuni dove di dà attuazione alla legge di tutela, così l'interessato è stato costretto a rivolgersi alla Prefettura di Udine, che il 9 novembre ha chiesto al Comune di Cividale del Friuli i motivi che hanno impedito il rilascio del documento d'identità bilingue.
Il comportamento tenuto dal Comune - a giudizio dei consiglieri regionali - è inqualificabile e sta privando da mesi un suo cittadino di un diritto civile, circostanza che può rientrare nella fattispecie di omissione di atti d'ufficio.
Kocijancic, Pustetto e Gabrovec si riservano di informare dell'accaduto l'autorità giudiziaria e comunque chiedono alla Giunta di richiamare il Comune di Cividale a un corretto svolgimento delle proprie funzioni e a un'efficiente erogazione dei servizi istituzionali.
Tratto dal sito:
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=13653
Tutto ciò era previsto. Tutto programmato cari Cividalesi.
RispondiEliminaé la legge del cuneo, della quale i filo-sloveni sono maestri: entra,allarga,entra,allarga e spacca. la prossima mossa sarà:un seggio garantito per legge, nel consiglio comunale di un loro rappresentante a prescindere dai voti ottenuti.......auguri, cividalesi!!!
RispondiEliminae poi la bandiera slovena sul municipio.....ancora auguri!!!
RispondiEliminaIl Friuli, specialmente nella parte orientale, è un’area interessantissima dal
RispondiEliminapunto di vista della storia linguistica poiché, se si fa eccezione per la Romania , risulta
essere oggi l’unica zona dove una antica lingua neolatina come il friulano ha
convissuto per quattordici secoli accanto ad una lingua slava come lo sloveno, rappresentato
qui da una serie di dialetti, alcuni dei quali molto arcaici.Questa lunga convivenza,purtroppo osteggiata dai soliti noti,ha avuto diversi riflessi, forse nella fonetica ma soprattutto nel lessico e
nella toponomastica dei paesi dove sono parlati i locali dialetti friulani e sloveni.
Qui si presenteranno in maniera succinta solo alcuni casi significativi, presi
da alcune aree dove vi fu in passato o esiste ancora una consistente presenza stabile
slovena: il Canal del Ferro, il codroipese,il cividalese,Prepotto,l’isontino goriziano e il
monfalconese,quindi avendo il comune di Cividale storicamente una seppur minima presenza slovenofona,ha il dovere di rilasciare un documento bilingue,quindi chi lo reputerà utile,potrà avvalersi del suddetto diritto.Aggiungo,con non poca sorpresa,che la continuazione della campagna antislovena non è ancora terminata e auspico ovviamente un futuro più tollerante verso il prossimo,in special modo per coloro che si ritrovano in comunità minoritarie, minacciate dai vecchi fantasmi nazionalisti.Auguri.
oggi ho scoperto una novità storico-politica del friuli orientale,grazie a mirko: già 14 secoli fa esistevano i "fascisti" che osteggiavano gli "sloveni" nelle loro mire sulla slavia. penso che gli abitanti di antico insediamento del friuli orientale,99.9% slavi(slovegn,ne slovenzi), saranno tolleranti nei confronti degli sloveni nella stessa misura che gli stessi saranno non interferenti su territori che storicamente non gli hanno mai ospitati.per ora esiste una legge di tutela ottenuta senza alcun consenso dei cittadini in questione, con metodi perlomeno discutibili, la legge forse rimarrà ma prima o poi, ci sarà una verifica numerica di quanti tutela.....le crisi hanno sempre aperto gli occhi e la gente stà prendendo sempre più coscienza della propria vera identità, e per quella chiederà di essere tutelata: abbiamo superato indenni 14 secoli , supereremo anche questa indebita intrusione. buon Natale a tutti.dòbar Bosìc an srecno nove lìato usìan iudèn
RispondiEliminaRencic.
...e faremo sventolare il vessillo sloveno su tutti i municipi della Slavia Friulana.
RispondiEliminala battuta che conferma la regola,ha ha.sarebbe ora di ammettere che la favola degli slavi è semplicemente una scusa per rafforzare l'elemento neofascista antisloveno e antifriulano come durante la manifestazione di Spietar,tutti lo sanno che nelle valli del Natisone si parla un dialetto sloveno e non slavo proto-pseudo arcaico.Finiamola di arrampicarci sugli specchi è finita l'era delle favole.Concludo dicendo che le crisi nella storia hanno aperto gli occhi con sopra una bella fetta di salame,dopo le guerre è arrivata la fame e la miseria(comunismo,fascismo ecc.)Dobar Bozic an srecno novo ljeto usin ljudem..la lingua è la stessa,Srecno.
RispondiEliminacon tutte le convinzioni filocomuniste, mascherate da pacifiste del nostro mirko e di una manata dei suoi compagni presenti nella slavia, noi cittadini di quest'ultima, non saremo ,come non lo siamo mai stati nella storia, cittadini sloveni in Italia!!!
RispondiEliminai slovenofili si mettano il cuore in pace (che siamo a Natale).
Rencic
1.I linguisti hanno accertato(e non serviva perchè i dialetti del Natisone e delle zone limitrofe d'oltre confine sono praticamente uguali o molto simili e perfettamente intercomprensibili)che nella Slavia si parla una variante dello sloveno. 2.Come spiegate il fortissimo appoggio delle forze di estrema destra nazionalista,che appoggiano casualmente e diisinteressatamente, la tesi riguardante LA TOTALE estraneità delle parlate della Slavia nei riguardi delle varianti slovene,sarà un caso?altrimenti dovreste correre SOLI senza alcun appoggio politico,perchè se l'appogio deriva dall'estrema destra è ovvia la totale vacuità delle basi della teoria degli "slavi di antico insediamento",affinchè si mantenga la comunità slovena del Natisone sotto pressione,come peraltro è accaduto per decenni,in particolar modo nel periodo fascista,allora come ora purtroppo divinizzato come un culto pagano.Zbogom in Vesel Bozic,dragi...
RispondiEliminadragi?....croato?? forse lo sloveno, sarà una variante slava come il natisoniano? s'buagan.....
RispondiEliminas'buagan?..francese?o forse lo "slavo di antico insediamento" è una antica variante dell'italiano o addirittura la lingua madre ,che ha dato origine al latino? se fosse così trovereste l'anello di congiunzione per definirvi italici purosangue.zbogom....
RispondiEliminapurchè la congiunzione non ce là troviate voi, ma venga richiesta a noi tutti in maniera democratica:
RispondiEliminaDemocrazia: la parola democrazia deriva dal greco demos = popolo e Cratos = potere e sta ad indicare una forma di governo ove vige la sovranità del popolo che esercita il suo potere con il diritto di voto.
Finalmente si sente l'utilizzo della parola democrazia,ma forse ormai è troppo tardi visto che gli sloveni che avevano partecipato alla resistenza in modo massiccio e convinto, quasi completamente nelle formazioni progressiste jugoslave, furono subito oggetto di pressioni, coercizioni, intimidazioni e violenze.
RispondiEliminaFu creato un mastodontico apparato di controllo ed intimidazione, che coinvolgeva ed utilizzava tutte le istituzioni pubbliche, parapubbliche, partiti e forze di polizia. Non serve ricordare gli estremi Gladio e Stay behind. Non solo i vecchi esponenti e simpatizzanti fascisti furono recuperati e reintegrati, ma furono incitati a comportarsi in modo arrogante e sprezzante, per intimidire.Oggi come si fa a a chiedere la sovranità del popolo che esercita il suo potere di voto,quando parte della popolazione è stata ed è parte dell'antidemocrazia erede di quei periodi.Finchè ci saranno nazionalismi,questo non è possibile,dite la verità al mondo,voi non vi sentite "slavi di antico insediamento",perchè è solo una scusa,perchè il vostro obiettivo è semplicemente essere italiani e basta e l'unico modo(o più efficace) al giorno d'oggi per contrastare la relatà slovena è l'invenzione dello"slavo di antico insediamento" che non esiste perchè con gli sloveni ci si capisce più che bene.Ammettetelo altrimenti nessuno vi crederà.
Si arriva così all'odierno clima da guerra fredda. Vengono contestate ed inapplicate le leggi, si tenta di destabilizzare l'istruzione bilingue, s'inventano fantasiose appartenenze linguistiche, tabellazioni schizofreniche, si tenta di far diminuire il sostegno finanziario pubblico per le attività culturali della minoranza, si propongono nuove strutture degli enti locali con l'evidente intento di emarginarla.
RispondiEliminaNel sistema di finanziamento pubblico alle attività della minoranza è stato escogitato un sistema che può diventare molto pericoloso. I nazionalisti, visti i risultati del passato, hanno abbandonato completamente la linea della inesistenza della minoranza. Ora, sostengono, che la minoranza c'è, ma non è slovena. Pertanto il finanziamento dovrebbe andare a questa nuova invenzione – gestita ovviamente dai nazionalisti - come sta già in parte avvenendo, defraudando i legittimi destinatari.
Sarà necessario un forte impegno di tutti i democratici per arginare questo nuovo rigurgito nazionalista.
non prendiamo lezioni da quei "democratici"che hanno tenuto la
RispondiEliminala nazione slovena ed altre, per oltre mezzo secolo, nel medioevo, con metodi che tutti conoscono. quegli "estremi" quali gladio e stay behind, infastidivano ed infastidiscono solo coloro che quelle strutture odiavano perche hanno impedito loro,l'ingresso e l'applicazione di quelle deleterie dottrine politiche anche da noi, garantendo a tuttol'occidente , un lungo periodo di pace, benessere,libertà di pensiero e di parola: mirko e compagni ne sono la dimostazione vivente.
Il fascismo allora è democrazia?comunque non ha torto quando considera il comunismo una dittatura,alla pari del fascismo,entrambi sistemi antidemocratici e totalitari.Dovete dimostrare però l'intrusione di forze neofasciste a sostegno della vostra teoria degli"slavi di antico insediamento",perchè sostengono degli slavi se si sentono italiani,mentre protestano contro altri slavi???alcuni vanno bene altri no,c'è qualcosa che non va evidentemente,ovvero va eccome,visto che i nazionalisti utilizzano la storiella degli"slavi di antico insediamento" solo per rubare soldi alla comunità slovena delle valli del Natisone al fine di indebolirla.
RispondiEliminatutto questo come lo giustificate???ammettete una volta per tutte l'inesistenza di questa minoranza,e spiegate che volete essere semplicemente italiani e antisloveni e non sapete cosa inventarvi per ostacolare gli sloveni della Slavia.
RispondiEliminagli "ismi"non ci appartengono, vogliamo essere tutelati dalla carta dei diritti dell'uomo adottata dall'europa per la tutela delle lingue madri, senza che "forestieri" ci dicano chi siamo.non siamo ne prò, ne antisloveni, ovvero,siamo anti chi ruba indebitamente i soldi per tutelare qualcosa che non c'è. inutile continuare con le vostre acrobazie verbali, avete convinto quei rari che avete convinto,non convincerete nessun'altro.
RispondiEliminaacrobazie verbali??...il discorso di Mirko non fa una piega,non bastano mille parole per far cambiare i FATTI.I neofascisti delle Slavia sostengono questa fantomatica nuova minoranza slava di antico insediamento(appositamente inventata sfruttando le minime differenze dialettali)perchè è l'unico sistema per osteggiare gli sloveni,quando mai i fascisti hanno sostenuto gli slavi?...mai nella storia ...i fatti parlano chiaro è solamente una scusa creata ad hoc!...basta vedere cosa hanno combinato a Drenchia...un pò di onestà non sarebbe male,per chi vuol vedere....
RispondiEliminanon parliamo di foibe! senza l'inutile e dannoso intervento dei partigiani del nono corpus di tito e dei suoi collaboratori comunisti locali,per realizzare l'annessione forzata della slavia friulana alla iugoslavia,nelle nostre valli, non ci si sarebbe nemmeno accorti della guerra e nonavremmo subito incendi, distruzioni e morte. e non si parli di onestà, da parte di chi con tutte le proprie forze interferisce negli affari di uno stato sovrano estero,vero josipovic?(tipico nome della slavia veneta?!?)
RispondiEliminaRagazzi stiamo sconfinando. Quello che doveva essere una dialettica in termini bonari si sta allargando in campi che nessuno immaginava e che non era nelle intenzioni, se non altro non come sostiene Mirko e adesso anche l’altro luminare Josipovic.
RispondiEliminaGrazie al saggio e istruito Mirko stiamo scoprendo una storia o tante storie interessanti legate alla nostra madre patria slovena.
Dalla sua cattedra ci sta impartendo delle lezioni, che noi poveri slavi-italiani eravamo poco istruiti e mancanti di quelle elementari basi di conoscenze. Adesso scopriamo la vera natura della nostre origini. Noi, privi di quel sapere intellettuale sloveno, ora apprendiamo una infinità di notizie del sapere culturale, a noi tanto sconosciuto e privo di quella illuminante dottrina derivante dalla profonda cultura slovena. Noi ci siamo sempre sostenuti e cibati da quella cultura senza sapere della sua provenienza, ora finalmente lo sappiamo. Noi si dovrebbe essere figli di quella numerosa e colorata famiglia slovena che adesso sta scoprendo quella parte del mondo sloveno, tutta quella parte della Slavia Friulana, che per centinaia di anni ha vissuto la sua vita particolare e per la maggior parte poco nota, perché interessati ad un loro allargamento culturale e politico. E paradossale citare i linguisti che hanno accertato, hanno accertato che cosa, e chi sono questi linguisti, quelli dell’Università di Lubiana, la scrivo in maiuscolo per meglio intendere, o quelli simpatizzanti alla causa del cuneo, come usa dire Rencic? Sono cadute finalmente le barriere che delimitavano e contrapponevano certe ideologie non sempre allineate e chiuse anche a certe aperture mentali, ma i commenti e gli interventi del nostro Mirko mi sembra di essere ritornati indietro di parecchi anni. Dai discorsi si può benissimo capire che ai sordi si può tranquillamente urlare tanto tutti i discorsi, bisbigliati o strillati, non entrano e non entreranno mai nell’ottica delle idee diverse inculcate da una certa ideologia, passata ma sempre presente.
La mia lingua, che sia resiana, torriana o natisoniana, non si intende con quella parlata nella valle dell’Isonzo e in modo assoluto con quella delle altre località oltre lo spartiacque, a est delle Alpi Giulie, che siano dialetti locali o lingua slovena. Nei centri commerciali, nei ristoranti o in qualsiasi altre opportunità, nella città di Lubiana, sede dell’università, quella che ci vuol impartire lezioni di appartenenza linguistica, a parte qualche rara parola, io non sono mai riuscito a farmi capire ed io a capire i loro discorsi.
Penso che esiste una chiara differenzazione nelle varie parlate, tutte appartenenti al ceppo slavo ma mai derivanti da quello specifico sloveno.
Non vedo nessuna contrapposizione speculativa in atto o antislovenista ma solamente contrapposizione di natura di diritto nella proclamazione di essere e venire considerati per quello che siamo: slavi liberi nella Slavia Friulana e non sloveni per imposizione, dettati dai nazionalismi ancora non sopiti dopo anni di nebulosa visione democratica.
Lasciamo stare il trascorso, il passato remoto, e che ognuno guardi e cerchi nel proprio armadio se ha ancora qualche scheletro nascosto.
Mi permetto di inserire questo commento che mi è pervenuto tramete posta elettronica.
RispondiEliminaRagazzi stiamo sconfinando. Quello che doveva essere una dialettica in termini bonari si sta allargando in campi che nessuno immaginava e che non era nelle intenzioni, se non altro non come sostiene Mirko e adesso anche l’altro luminare Josipovic.
Grazie al saggio e istruito Mirko stiamo scoprendo una storia o tante storie interessanti legate alla nostra madre patria slovena.
Dalla sua cattedra ci sta impartendo delle lezioni, che noi poveri slavi-italiani eravamo poco istruiti e mancanti di quelle elementari basi di conoscenze. Adesso scopriamo la vera natura della nostre origini. Noi, privi di quel sapere intellettuale sloveno, ora apprendiamo una infinità di notizie del sapere culturale, a noi tanto sconosciuto e privo di quella illuminante dottrina derivante dalla profonda cultura slovena. Noi ci siamo sempre sostenuti e cibati da quella cultura senza sapere della sua provenienza, ora finalmente lo sappiamo. Noi si dovrebbe essere figli di quella numerosa e colorata famiglia slovena che adesso sta scoprendo quella parte del mondo sloveno, tutta quella parte della Slavia Friulana, Val Canale e Val Resia, che per centinaia di anni hanno vissuto la loro vita particolare e per la maggior parte poco nota, perché interessati ad un loro allargamento culturale e politico. E paradossale citare i linguisti che hanno accertato, hanno accertato che cosa, e chi sono questi linguisti, quelli dell’Università di Lubiana, la scrivo in maiuscolo per meglio intendere, o quelli simpatizzanti alla causa del cuneo, come usa dire Rencic? Sono cadute finalmente le barriere che delimitavano e contrapponevano certe ideologie non sempre allineate e chiuse anche a certe aperture mentali, ma i commenti e gli interventi del nostro Mirko mi sembra di essere ritornati indietro di parecchi anni. Dai discorsi si può benissimo capire che ai sordi si può tranquillamente urlare tanto tutti i discorsi, bisbigliati o strillati, non entrano e non entreranno mai nell’ottica delle idee diverse inculcate da una certa ideologia, passata ma sempre presente.
La mia lingua, che sia resiana, torriana o natisoniana, non si intende con quella parlata nella valle dell’Isonzo e in modo assoluto con quella delle altre località oltre lo spartiacque, a est delle Alpi Giulie, che siano dialetti locali o lingua slovena. Nei centri commerciali, nei ristoranti o in qualsiasi altre opportunità, nella città di Lubiana, sede dell’università, quella che ci vuol impartire lezioni di appartenenza linguistica, a parte qualche rara parola, io non sono mai riuscito a farmi capire ed io a capire i loro discorsi.
Penso che esiste una chiara differenzazione nelle varie parlate, tutte appartenenti al ceppo slavo ma mai derivanti da quello specifico sloveno.
Non vedo nessuna contrapposizione speculativa in atto o antislovenista ma solamente confronto di natura di diritto nella proclamazione di essere e venire considerati per quello che siamo: slavi liberi nella Slavia Friulana e non sloveni per imposizione, dettati dai nazionalismi ancora non sopiti dopo anni di nebulosa visione democratica.
Lasciamo stare il trascorso, il passato remoto, e che ognuno guardi e cerchi nel proprio armadio se ha ancora qualche scheletro nascosto.
Franco Tosoni
benissimo,ma come spiegate il sostegno alla vostra causa delle forze di estrema destra che da sempre sono ostili a tutto ciò che non è italico?
RispondiEliminalascia stare le estreme e guardiamo il concreto.
RispondiEliminail concetto(concreto) è: dei nazionalisti che non accettano alcuna etnia al di fuori di quella italiana,per la prima volta nella storia sostengono e appoggiano l'esistenza degli slavi(arcaici in questo caso)sul territorio nazionale,con la pretesa allo stesso tempo che quei territori(slavi etnicamente) siano in realtà completamente italiani,addirittura rappresentano un'italianità ferita "dall'intrusione" di una "nuova minoranza"slovena.Ma se la gente è slava etnicamente,come fa ad essere ferita l'italianità?sono etnicamente slavi o sono etnicamente italiani?... quindi o si fa finta di essere slavi o si fa finta di difendere l'italianità,svelate il dilemma.
RispondiEliminase ti rileggessi la storia,sapresti che nel lontano 1866, gli slavi del friuli,con un plebiscito,praticamente all'unanimità,scelsero liberamente di diventare cittadini italiani.si sa che le opinioni non rimangono cristallizzate nel tempo,ora gli sloveni che in toto abitano queste contrade,farebbero bene a chiedere e sostenere un'altro plebiscito che senz'altro ribalterebbe i risultati del primo.....mi insegni che la democrazia, viene dal popolo,orsù dunque!!
RispondiEliminava bene,è un'informazione aggiuntiva,ma non è la risposta al nodo della questione riguardante i nazionalisti italiani(fiamma tricolore ecc.),che sostengono gli slavi di antico insediamento,ma osteggiano gli sloveni,perchè questa scelta?
RispondiEliminaRicevo via posta elettronica e volentieri pubblico, ricordando che a volte, se i commenti sono troppo lunghi, c'è la possibilità che per problemi tecnici non venga pubblicato in automatico.(io tutti i commenti li ricevo comunque via mail).
RispondiEliminacaro franco, condivido in pieno i tuoi argomenti ed aggiungo qualcosa anch'io. grazie ai nostri premurosi vicini di casa, separati da noi da alte montagne che madre natura ha voluto saggiamente interporre fra due storie completamente differenti, le nostre millenarie etnie storico-linguistiche rischiano di scomparire, fagogitate dalla giovane slovenia che,come tutti i giovani di buon appetito, intende crescere, ingerendo tutto ciò che le sta attorno: un vero buco nero!
noi slavi del friuli siamo sopravissuti indenni a cavallo di due millenni,senza chiedere aiuto ad alcuno, godendo soltanto di quella autonomia politico amministrativa che, "tutori" illuminati assai più degli sloveni di oggi, ci hanno sempre concesso, partendo da aquileia.
la nostra lunga storia l'abbiamo percorsa, d'amore e d'accordo, con i nostri vicini veneti e friulani, stando invece sulle cime che guardano a nord-est, col bastone in mano, a guardia delle nostre contrade e delle nostre famiglie. nei miei commenti sul vostro blog, non ho mai voluto rivangare, se non provocato, le tristi vicende dell'ultima guerra, ma quando stuzzicato, ho risposto, beccandomi immancabilmente l'epiteto di "fascista", espressione usata senza cognizione, da chi non ha argomenti credibili da contrapporre. ora mi chiedo, quando, e se, la nostra antica lingua madre, la nosra millenaria storia e cultura, dovessero scomparire per segreti e nascosti accordi politici, presi a nostra insaputa, passando sulle nostre teste, cosa risponderebbero quei politici, friulani e romani ai nostri figli,ed al resto del mondo che la nostra storia conosce??? forse faranno come gli euro-americani che, per un paio di secoli hanno tenuto nascosto il genocidio dei nativi di quelle terre se non dopo, sotto la spinta della storia,dover ammettere gli errori fatti?: troppo tardi!!! certo è che i segni della nostra presenza nella patria del friuli, resterebbero indelebili fra gli storici (paolo diacono in testa), nei musei,nella chiesa e nelle nostre opere. molti, nella storia anche recente, hanno cercato di distruggere popoli ed etnie, ebbene nessuno ci è riuscito!! anzi..... questo ha consigliato l'europa dei popoli a tutelare i più perseguitati. forse da lì arriverà chi si accorge di noi?
Rencic
Ok,ma perchè i nazionalisti italiani sostengono coloro che si definiscono slavi di antico insediamento e osteggiano coloro che si definiscono sloveni?
RispondiEliminasi vede che hanno centrato il problema....nessuno osteggia gli sloveni ,dove sono e dove non prevaricano.....
RispondiEliminaLei dice:nessuno osteggia gli sloveni,dove sono e dove non prevaricano..."le sue testuali parole.Quindi gli sloveni della provincia di Udine, accertati da tutti gli storici, per Lei non esistono?vorrei inoltre che mi rispondesse alla domanda precedente in modo chiaro (riguardo ai legami con i nazionalisti),e mi spiegasse la sostanza del" problema" da lei citato poc'anzi,visto che finora nessuno è in grado o non vuole rispondere ad una semplice domanda.Grazie
RispondiEliminaper me,non nesistono (tranne qualcuno importato ad hoc)ne sloveni ne tutti quegli storici di parte, riconosciuti solo da chi beneficia dei loro pareri partigiani. si ponga la stessa domanda lei, sui suoi legami con i bolscevichi e si risponda con sincerità, io non intendo sottostare a nessun interrogatorio,sono metodi che non appartengono a noi "slavi", italiani(per libera scelta). se vuole continuare a ripetersi, faccia pure ma non con il sottoscritto. grazie
RispondiEliminala risposta sincera presuppone l'avversità verso la comunità slovena della provincia di Udine,antipatia verso una parte della politica e l'intenzione di utilizzare la credenza dell'esistenza degli "slavi di antico insediamento" per scopi nazionalistici,o sbaglio?penso che non si possa negare l'evidenza,altrimenti utilizzereste delle bandiere slave e non italiane durante i vostri comizi,o slavi o italiani(gli occitani non sono ne italiani ne francesi,le ricordo).Ma è soltanto un'idea brillante per mostrare l'amore per una nazione,una nazione certamente non "slava di antico insediamento".
RispondiEliminaIl duello che hanno avviato Mirko e Rencic, in un certo senso, comincia ad appassionare e nello stesso tempo a raffigurarsi interessante.
RispondiEliminaLa questione per la quale questa controversia si è concentrata riguarda particolarmente la contrapposizione di due punti di vista, di variegata e colorata vicenda, dai quali sono emerse delle ragioni alle quali nessuno dei due vuole recedere, trovando degli argomenti e dei contrapposti giudizi e ragionamenti che, dal punto di vista o dall’angolazione che ti ritrovi, ognuno vuol far rispecchiare le proprie ragioni nella realtà dei fatti.
Le ragioni che vuol far prevalere Mirko si basano soprattutto, per buona parte a vicende legate al passato facendo intravvedere dei risvolti e delle ideologie che noi, gente slava-italiana, oggi non crediamo più perché vogliamo guardare avanti e pensare al futuro salvaguardando il nostro essere ed il nostro esistere, senza interferenze esterne.
Rencic invece rivendica la realtà e la concretezza di quelle ragioni per cui la gente slava-italiana vuol mantenere, quello stato di appartenenza alla sua storia antica, acquisita nei secoli dalle origini, e mantenuta tale fino ad oggi senza essere pressati da forze esterne che hanno nei loro intendimenti solo interessi di natura di sviluppo e propagazione.
Complimenti,ha utilizzato l'arma dell'apparente non schieramento,vestendo i panni dell'apparente super partes,dando comunque ragione a rencic,affermando la concretezza dell'esistenza degli "slavi-italiani"( quindi,slavi o italiani?),inventati ad hoc dal nazionalismo italiano che è reale com'è indissolubile il legame tra passato e presente.Non lo ammetterete mai,ma il definirsi "slavi di antico insediamento"è solo un cappotto,che nasconde dei bei indumenti di colore rosso,bianco e verde brillante.Il fatto che si utilizza sempre l'italiano può essere benissimo una prova a vostro sfavore,ovviamente è e rimane lingua veicolare obbligatoria,quindi fatto non condannabile,ma un impegno massiccio dell'uso del dialetto,con tutto rispetto slavo/sloveno sarebbe senz'altro un punto in più alla credibilità.
RispondiEliminaLei signor Mirko ha perfettamente ragione. Lei ha sempre ragione, sia che veda l'apparente non schieramento, sia l'apparente super partes, che dando ragione a Rencic, solo che non vede la concretezza del ragionamento ma solo la sua astratta teoria e la sua fissazione slavo/slovena. Noi siamo resiani, torriani e natisoniani, slavi di antico insediamento che parlano una lingua, non un dialetto slavo/sloveno. Per il momento lasciamo da parte queste controversie e cerchiamo di festeggiare nel migliore dei modi il Santo Natale ed un augurio per un Felice Anno Nuovo.
RispondiEliminaQuesti auguri li auspico a lei Mirko, a Josipovic e naturalmente a Rencic.
mi rallegra il fatto che il sig. mirko si sia finalmente reso conto che resia,torre e natisone, ospitano cittadini italiani di lingua slava, per scelta (PLEBISCITO);capisco che lo infastidisca molto ciò che nascondiamo sotto il cappotto,si tratta della scelta che coinvolge più del 99% dei cittadini della slavia friulana; lui magari preferirebbe che sotto (o sopra)il cappotto, vestissimo un abito bianco-blu-rosso con cucito sul petto lo stemma del tricorno.....( meglio matajur-musi-canin). vedo con piacere che anche il signor mirko usa l'italiano, per non rischiare di non farsi capire da noi, scrivendo in sloveno, comunque magari più avanti, quando questa confusione sarà chiarita,gli faremo lieta sorpresa scrivendo nelle nosre lingue madri(ne siamo capaci)ed ora lo lascio, augurando a lui, a Josipovic ed a tutti noi un buon santo natale di pace.
RispondiEliminaAhaaaaaaaaa Ahhaaaaaaaa,ma fammi un favore Turan:sei slavo,ma mai sloveno!Fai ridere anche i macki della Val Resia,che lo hanno capito,da un pezzo.Questo è puro nazionalismo tricolore.
RispondiEliminabeh il plebiscito è molto attuale oggi, forse anche troppo. meglio parlare chi scelsero i cittadini delle nostre valli quando qui c'era il regno di venezia oppure ancora meglio, i romani.
RispondiEliminaok renčič,allora siete slavi o italiani? io penso che sia una scusa per osteggiare la comunità slovena della Beneška slovenija,dato che la lingua è la stessa ,l'intenzione invece è diversa,perchè la difesa di una fantomatica lingua, secondo voi diversa dai dialetti sloveni è in realtà lo strumento ideale per la difesa dell'italianità in una terra che italiana non è,o almeno non completamente stando a ridosso del confine.
RispondiEliminaquando in queste terre c'erano i romani, nè di qua nè di là del matajur e del canin, esistevano slavi nè tantomeno sloveni, signor stanislao..... o stanko? e quando queste terre erano sotto il dominio di venezia,qua non c'erano ancora sloveni,ma solo gente slava che si autogovernava.caro mirko(portatore di mir,pace),la stessa domanda, la faccia ai cittadini sloveni in italia,quelli di gorizia e trieste,le risponderanno senza indugio che sono sloveni.forse la sua mamma le ha insegnato lo sloveno?(non so dove sia nato)se è nato a resia o nel resto del friuli orientale,certamente lo sloveno lo ha studiato successivamente per conto suo.la mia mamma invece, mi ha trasmesso la lingua nedisca e francamente le dico, pur essendo a 15 km da caporetto,non li capisco più di quanto potrei capire lo slovacco,(sono stato in quel paese) oppure il serbo croato, sono stato anche lì; in quanto all'appartenenza di questa terra ad una nazione, non si fasci la testa, non è mai stata slovena e mai lo sarà....capisco che alla slovenia, alla quale i confini vanno stretti,fa gola tutto ciò che sta a ridosso di questi ultimi..... buon anno a tutti!
RispondiEliminaI romani sono solo una parentesi nella storia,prima chi c'era?le sue affermazioni riguardo la presunta inesistenza dei dialetti sloveni nella provincia di Udine sono teorie tutte Sue,spinte dal desiderio di italianità che deve regnare in tutta l'area e oltre,possibilmente verso l'infinito.Ciò che lei scrive è una Sua visione del mondo,che non è accettata dalla scienza ufficiale,c'è poco da fare,se la sua fede è l'Italia rispetti chi non ha fede,o crede in qualcos'altro,altrimenti perchè non vuole rispondere riguardo all'appoggio delle forze di estrema destra italiane, alla fasulla teoria degli "slavi antichi",mentre osteggiano gli sloveni che parlano la stessa lingua??? forse l'essere umano ha sempre bisogno di credere,necessita di un modello buono per tanti,ma non per tutti,un modello chiamato DIo,nazione o popolo.Queste entità astratte incanalano l'energia verso di sè diventando l'unico mero obiettivo di alcune esistenze umane,senza queste invenzioni,la vita di costoro perde significato.La pace,la serenità tra la gente?beh queste sono cose da poppanti...
RispondiEliminaGià, proprio cose da poppanti, supportati da studiosi, faziosi e compiacenti. Prima dei romani c’erano gli “àvari”, slavi, non certo sloveni. ma lasciamo stare queste cose. Lei mi chiede cosa ne penso dell’appoggio delle forze italiane di estrema destra(delle quali peraltro io non faccio parte), su quelle che lei definisce teorie, beh! Se lo chieda lei stesso e si risponda come le piace; io non le ho dato del K.G.B. perchè sostiene le sue tesi, questa volta credo che quelle forze, facciano bene!. Non credo invece, che voi siate quelli che portano pace e serenità, ingerendo negli affari altrui. Una cosa che mi lascia perplesso, è tutta quell’ansia che vi portate dietro: avete pur raggiunto il vostro scopo con l’istituzione della legge di tutela globale della minoranza slovena in provincia di Udine, forse vi sentite una minoranza troppo risicata? Rispettate, (se siete così ansiosi di vivere in pace) le giuste aspirazioni dalle popolazioni di queste terre che chiedono una tutela, al pari di quella riconosciuta all’antica lingua tedesca di Sauris.
RispondiElimina1. non fa parte di quelle forze di estrema destra ma pensa che facciano bene.2quali affari e di chi?3quali popolazioni?4penso che non sia il caso di confondere ulteriormente il termine generico"slavi"con il termine specifico"sloveni" anche se arcaici;)
RispondiEliminabene,finsco quì con lei....non mi servono psico-analisti.......a me!
RispondiEliminaa Lei non serve,ma serve a quelli che devono sentirsi ripetere continuamente le fantasiose e assurde teorie degli "slavi antichi"...
RispondiEliminase le piace....
RispondiEliminacerto che mi piace,a lei però non piace sentire dire che esiste una realtà nella provincia di Udine chiamata minoranza slovena(Benečija e non solo).
RispondiEliminarencic, se non ha studiato neanche le basi neanche da solo letto niente è difficile che capisca i 'vicini' di caporetto, come sarebbe difficile capire l'italiano a uno che sa solo un dialetto italiano. naturalmente questo dipende anche da quanto lei si ricorda del Nediško. io provengo da una famiglia mista italo slovena e ho fatto la scuola elementare slovena però capisco il nedisko, credo che anche i sloveni della slovenia lo capiscano. il croato lo capisco poco, lo slovacco ancora meno, come lo spagnolo. com'è possibile? perchè obiettivamente è un dialetto sloveno al 100%. quando in passato andavo nelle valli e chiedevo qulcosa in sloveno mi hanno risposto in italiano. perchè? non lo so, credo anche per via delle teorie alimentate dalla destra come dice mirko eed il fatto che oltreconfine c'era il regime. però i tempi sono un po' cambiati
RispondiEliminadov'è finito renčič?...forse è andato a cercare gli "slavi antichi"?
RispondiEliminavi preoccupate troppo per me(sono commosso), come vi preoccupano gli slavi del friuli, questo la dice lunga sulle vostre disinteressate intenzioni. io gli sloveni li lascio vivere.....mi ricordate i tempi del ventennio....cambiando discorso: vi siete accorti che c'erano le sacre feste di fine d'anno? non vi pare che i vostri datori di lavoro ,pretendano troppo da voi? io so perfettamente perchè il gatto muove la coda!!! poi che spreco! 3 resiani? sloveni? a preoccuparsi di me! p.s. slauko, non preoccuparti, nelle valli del natisone quando sono nato io, pochi parlavano italiano e nessuno ,lo sloveno però la mia mamma mi ha insegnato l'antica nostra lingua madre che parlo ancora benissimo....
RispondiEliminasiamo commossi che qualcuno ha come lingua madre l'antico dialetto sloveno della Beneška Slovenija...
RispondiEliminavi commuovete per così poco....voi...
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RispondiEliminamirko - renic - mirko - rencic...josipovic...mirko - renic - mirko - rencic...josipovic...mirko - renic - mirko - rencic...josipovic...
RispondiEliminaMa siete forse la stessa persona? Avete fatto un blog solo per parlarvi e scrivervi addosso filosofeggiando sul nulla e discutendo sul meno di niente?
Direi che siete pronti per il campionato monduiale di lancio della caccola da naso...leggeremo con golosa attenzione i vostri battibecchi sui diversi metodi di misurazione della gittata...
cbax, questo commento contribuisce alla causa resiana?
RispondiEliminaSì, se serve a mettere in evidenza l'inutile sterile e noioso arrotolarsi sugli stessi temi e con le stesse battute delle stesse persone nei vari topic.
RispondiEliminaSì, se serve a far entrare nel dialogo altre persone, con idee e stimoli diversi.
Sì, se serve a far entrare nella zucca di qualcuno (i soliti due o tre) che la "lotta" (intesa come impegno e passione) per mantenere identità a cultura si fa promuovemdo ciò che è cultura: scritti, poesie, arte, mestieri, musei, tradizioni sacre e profane, luoghi e memorie.